Un telaio a traliccio in fibra di carbonio dimensionalmente identico a quello originale: questa la meraviglia tecnica con la quale Bimota ha voluto stupire gli appassionati, presentando la DB7 Oronero, principale novità 2009 della Casa romagnola.
Tale soluzione, applicata per la prima volta su una moto di serie (seppur piccola), è stata possibile grazie alla collaborazione tra la factory riminese e la BrBike Research di Cesena.
Il risultato che ne deriva, a beneficio della rigidità e della maneggevolezza della moto stessa, è da primato: la riduzione di 6 Kg di peso fa raggiungere alla DB7 i 164 Kg a secco che, rapportati ai 164 Cv sviluppati dal bicilindrico Ducati a quattro valvole della serie Testastretta Evoluzione ulteriormente messo a punto nella parte elettronica, permettono alla Oronero di arrivare al tanto teorizzato rapporto peso-potenza di 1:1. Altro punto di sicuro interesse è poi l’utilizzo di una molla in titanio al servizio della sospensione posteriore. Continuando nell’elenco della componentistica di alto livello, all’avantreno spiccano dei dischi da 320 mm con profilo a margherita.
La vocazione racing di questa versione della DB7 si riconosce anche nella strumentazione GET completamente digitale che, oltre alle tradizionali funzioni, permette di monitorare molti parametri relativi al funzionamento del motore e l’eventuale telemetria applicata alle sospensioni.
Un sistema di rilevamento GPS integrato permette infine di scaricare su un personal computer le traiettorie effettuate dalla moto e di riportare le velocità di percorrenza di queste ultime.
La DB7 Oronero sarà costruita in serie limitata a partire da febbraio 2009 e verrà venduta al prezzo di 39.960 Euro (immatricolazione esclusa).
Bimota non pensa tuttavia solo ai contenuti tecnologici e alle prestazioni, visto che di recente ha presentato anche un’iniziativa con interessanti risvolti nell’ambito sociale.
Il progetto si chiama Disabike ed è realizzato a partire da una Delirio sulla quale sono stati condotti importanti studi da parte della società Tecnova di Latina. In pratica, si tratta della prima motocicletta dotata di ausili per persone diversamente abili certificata in tutta Europa.
La capacità tecnica e l’apertura nei confronti di nuove applicazioni del reparto Experience Bimota ha contribuito alla messa a punto di una serie di dispositivi ausiliari, tra cui l’attuatore frizione elettronico, il cambio elettronico, il rinvio freno anteriore ambidestro, il comando dell’acceleratore ambidestro, il comando del cambio sia al manubrio, per mezzo di pulsanti, sia sul lato destro tradizionalmente preposto al freno posteriore.
Infine, la moto è provvista di un innovativo guanto applicato al manubrio con un sistema brevettato di sgancio di sicurezza applicabile a conducenti privi di una mano.
I numerosi test effettuati e l’attività di ricerca e sviluppo hanno permesso alla Disabike di ottenere la certificazione per l’Italia da parte del Ministero dei Trasporti ed è in arrivo anche quella, ufficiale, per l’Unione Europea.
Con questo progetto, quindi, Bimota consentirà l’utilizzo della moto a tutti coloro che, nonostante menomazioni anche gravi, non vogliono rinunciare alle gioie e al divertimento che solo le due ruote possono regalare.
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