Il giusto calibro per una moto: agile, facile, potente, confortevole, versatile, capiente, completa e accogliente. Adatta anche per un fuoristrada leggero, ma anche per qualcosa di più se si scelgono i nuovi cerchi a raggi e le gomme specifiche.
Ducati Multistrada 950 S: pronta al confronto
La nuova Multistrada 950, ma in particolare la primizia Multistrada 950 S, è pronta a qualsiasi confronto: su molti fronti segna nuovi riferimenti per la propria categoria, mentre per alcune voci – ad esempio per le dotazioni (la S ha le sospensioni semi attive Skyhook di serie) – dà addirittura dei grattacapi alla concorrenza nelle categorie superiori, nel mondo delle ammiraglie.
La sostanza della moto è quella del modello precedente: stesse quote ciclistiche (interasse 1594 mm, avancorsa 106 mm, cannotto inclinato di 25°), stesso motore (il Testastretta 937 cc, 113 Cv di potenza e tanta coppia costante, con 96 Nm come valore massimo a 7750 giri, ma almeno un 80% di questo sempre disponibile nel range tra 3500 e 9500 giri), serbatoio da 20 litri, estetica quasi invariata, la solita disinvoltura tra le curve e sui passi, a suo agio in città, comoda nelle percorrenze lunghe o molto lunghe. Il nuovo modello, tuttavia, cresce in maniera importante, alza, e di molto, il proprio livello.
L’impressione è che per due anni a Borgo Panigale non abbiano dato – o non abbiano voluto dare, forse per far maturare i tempi – valore al potenziale della sorellina della 1260 di adesso e della 1200 precedente: sembrava quasi che la Multi 950, in quanto più piccola, meritasse di essere meno ricca del resto della famiglia; l’assenza della versione S – lettera ispiratrice per i ducatisti – ne è forse la prova.
Beh, adesso non è più così: adesso tutte le moto di questo modello, anche le standard, rispetto alla versione 2017 hanno piattaforma inerziale Imu Bosch a 6 assi e di conseguenza Abs cornering Bosch 9.1ME, frecce a spegnimento automatico, il Vehicle Hold Control per l’assistenza alle partenze in salita, la pompa del freno radiale e la frizione idraulica (finora era a cavo), il forcellone posteriore a due bracci più leggero mezzo chilo del precedente (come mezzo chilo in meno di prima pesa la coppia dei cerchi in lega), poi c’è il cambio elettronico opzionale sulla standard e di serie sulla S.
Così come di serie, sulla S, troviamo tanto e tanto ancora: per 2000 euro di differenza rispetto alla standard ecco il sistema keyless Hands Free (la chiave resta in tasca, per intenderci), il faro anteriore full led con Ducati Cornering Lights reso possibile dalla piattaforma Imu, con il fascio di luce che accompagna la traiettoria della moto in curva, il cruise control, la strumentazione con schermo Tft a colori da 5”, comandi al manubrio retroilluminati e l’opzione tra cerchi fusi in lega e cerchi a raggi (+ 600 euro).
Soprattutto sulla S, come dicevamo, ci sono di serie le sospensioni elettroniche semiattive con sistema Ducati Skyhook Suspension, che tanto danno all’esperienza di guida in tutti e quattro i riding mode Sport, Touring, Urban ed Enduro; in Ducati hanno battezzato il sistema “Skyhook” per l’idea che la moto debba comportarsi come se fosse attaccata al cielo tramite un gancio: attraverso una miriade di sensori sulle masse sospese il sistema regola praticamente all’istante le sospensioni davanti e dietro per ridurre i trasferimenti di carico a favore della stabilità, e per dare risposte appropriate in mille situazioni interfacciandosi, ad esempio, con i sensori del traction control, con i misuratori di pressione dell’Abs e con i dati della piattaforma Imu a 6 assi, che indicano istantaneamente l’assetto dinamico della moto: un sistema che sulla Multistrada 950 S funziona particolarmente bene.
Il test della Multistrada 950 S sulle strade di Valencia
Abbiamo testato la moto, la S, sulle strade attorno a Valencia, sia nella versione con cerchi a raggi che pesano complessivamente 5 kg in più di quelli in lega, accompagnati in questo caso dalla presenza del Touring pack (valigie laterali da 57 litri totali, manopole riscaldate e cavalletto centrale), che in quella con cerchi fusi in lega (in questa versione il peso in ordine di marcia, con serbatoio pieno al 90%, è di 230 kg).
L’anima della Multi resta la stessa – stabile, facile, pronta, sicura, ben frenata, rapida – ma è evidente che il comportamento cambia al variare delle caratteristiche delle ruote.
Le costanti sono il motore (che meriterebbe un capitolo intero per parlare dell’equilibrio unico tra potenza, erogazione, rapidità nel salire di giri), il cerchio davanti da 19 pollici (accoppiato al 17” dietro) che dà tanta stabilità alla moto in ogni situazione e le egregie Pirelli Scorpion Trail II che, per tenuta e comportamento, non fanno rimpiangere coperture ancora più sportive; la Ducati 950 s non è repentina come la sorella 1260 S (che ha il 17” davanti) nello scendere in piega, ma si rifà quando c’è da mantenere la traiettoria, restando su un binario.
Grazie all’ottima ciclistica, tra le curve la 950 S danza rapida e sicura, va via facile e in scioltezza; nella guida sportiva si rivela rigorosa e sincera, sempre ben frenata grazie all’impianto che conta davanti su due dischi da 320 mm con pinze Brembo ad attacco radiale con 4 pistoncini e due pastiglie, e dietro su un disco da 265 mm con pinza flottante a 2 pistoncini.
Un difetto? forse il cambio quick shift
A dover per forza trovare un difetto, il cambio quick shift non ci ha fatto innamorare, né per rapidità né per precisione, ma in ogni caso funziona bene e si può sempre scegliere di cambiare in modo tradizionale, con la frizione idraulica ben modulabile.
Quali cerchi scegliere?
Resta adesso da scegliere tra le due coppie di cerchi: con quelli a raggi la stabilità è pressoché monolitica, anche con il fondo stradale non perfetto, specie all’avantreno e in frenata; quella che è una guida già di per sé sicura, diventa addirittura quasi rassicurante, forse anche perché dal davanti qualche informazione al pilota viene filtrata; di contro, specie nei tratti di misto rapido, scendere in piega con questi cerchi più pesanti richiede un pizzico di sforzo in più.
Passando ai cerchi in lega, sembra che la moto diventi un grillo, aumenta la reattività e la velocità nei cambi di direzione, così come nell’impostare le curve; davanti non offre più sensazioni così assolutamente rassicuranti come con i cerchi a raggi, ma si viaggia sempre col massimo della fiducia, avvertendo una gran sicurezza nelle traiettorie.
Semplificando: i raggi sono da scegliere se la moto la si usa tanto in città e per fare lunghi viaggi, magari con tratti importanti in off road dove è possibile ottenere il meglio montando all’occorrenza le Pirelli Scorpion Rally; i cerchi in lega fusi sono preferibili se invece il nostro habitat preferito è nei misti più o meno veloci dei passi appenninici e alpini, comunque sempre permettendosi anche viaggi (di qualsiasi gittata), e anche l’uso in città; terza opzione, si può scegliere legittimamente anche solo in base a criteri estetici, dimenticandosi i discorsi fatti finora, e allora indubbiamente i raggi vincono.
Infine, la posizione di guida, l’accoglienza del passeggero, la capacità di carico e la protezione aerodinamica: rientrano tutti tra i punti di forza indiscussi della famiglia Multi e la 950 non fa eccezione, con un’alchimia che coniuga sportività e comfort in tutte le situazioni; attorno a Valencia abbiamo fatto circa 300 chilometri di misto particolarmente tirato, e a fine serata nessun dolore e nessun indolenzimento da segnalare.
La Multistrada 950, disponibile in rosso, costa 14.390 euro franco concessionario, la 950 S invece 16.390 euro rossa, 200 euro in più nel colore Glossy Grey con telaio rosso, 600 euro invece per i raggi.
Ducati Multistrada 950
Colorazioni
Rosso Ducati con telaio Rosso Ducati e cerchi ruota Glossy Black
Principali dotazioni
Motore Testastretta 11° da 937 cc da 113 Cv
a 9000 giri/minuto e 96 Nm a 7750 giri/minuto
Scarico con silenziatore singolo
Telaio a traliccio in tubi d’acciaio
con forcellone bibraccio fuso in alluminio
Altezza sella 840 mm
Plexiglas regolabile in altezza
Capacità serbatoio 20 litri
Nuovi cerchi fusi in lega con pneumatici Pirelli
Scorpion Trail II nelle misure 120/70 ZR19 all’anteriore e 170/60 ZR17 al posteriore
Forcella regolabile Ø 48 mm, escursione 170 mm, ammortizzatore regolabile, escursione 170 mm
4 Riding Mode (Sport, Touring, Urban, Enduro)
Ducati Safety Pack (ABS Cornering
Bosch 3 livelli, DTC 8 livelli)
Vehicle Hold Control (VHC)
Strumentazione LCD
Predisposizione per Ducati Multimedia System (DMS)
Predisposizione per Ducati Quick Shift up & down (DQS)
Ducati Multistrada 950 prezzo
Euro 14.390
Ducati Multistrada 950 S
Colorazioni
Rosso Ducati con telaio Rosso Ducati e cerchi ruota neri con filetti rossi (oppure cerchi a raggi)
Glossy Grey con telaio Rosso Ducati e cerchi ruota neri con filetti rossi (oppure cerchi a raggi)
Differenti dotazioni rispetto alla 950:
Sistema Hands Free
Sospensioni elettroniche semi-attive con sistema Ducati Skyhook Suspension (DSS)
Ducati Quick Shift up & down (DQS)
Faro anteriore full LED con sistema
Ducati Cornering Lights
Cruise Control
Cruscotto con schermo TFT a colori da 5”
Comandi al manubrio retroilluminati
Opzione cerchi fusi in lega – cerchi a raggi
Ducati Multistrada 950 S Prezzo
Euro 16.390 (rossa) – 16.590 (grigia) – 16.990 (raggi)
I pacchetti di personalizzazione sono il Touring Pack (valigie laterali da 31 e 26 litri, manopole riscaldate e cavalletto centrale), lo Sport Pack (silenziatore omologato Ducati Performance by Termignoni, cover pompa dell’acqua in alluminio dal pieno, indicatori di direzione a led), Urban Pack (Top case, borsa pocket da serbatoio con flangia Tanklock, cavo Usb per ricarica apparecchiature elettroniche) ed Enduro Pack (faretti supplementari a led, barre di protezione motore, protezione in alluminio per il radiatore dell’acqua, paracoppa in alluminio, pedalini poggiapiedi in acciaio).
Parliamone col project manager
Per approfondire al meglio l’argomento Multistrada, abbiamo avuto un interessante colloquio con Antonio Zandi, Project Manager del relativo modello.
Cosa mantiene la nuova Multistrada 950 e cosa invece cambia rispetto al modello precedente? Da cosa sono ispirate le principali modifiche?
“Partiamo intanto da quello che abbiamo confermato della versione precedente. Attraverso i nostri clienti, la nostra rete e anche al nostro interno, abbiamo cercato di capire cosa è stato apprezzato maggiormente di questa moto: un elemento vincente è sicuramente il motore, che è continuo, con un’ottima coppia: dal grafico vediamo che la coppia è molto costante, molto piatta, questo significa che in qualunque situazione, quasi in qualunque marcia, apri il gas e senti che il motore ti accompagna fuori dalle curve. E’ una moto facile da utilizzare tutti i giorni in città, una moto che però ti permette allo stesso tempo anche di divertirti andando a fare un viaggio che può durare più di un giorno o anche l’uscita domenicale. Abbiamo confermato anche lo spirito turistico, con la protezione aerodinamica: abbiamo modificato leggermente gli elementi laterali, mettendogli le ali del 1260 per mantenere un family feeling, ma in realtà tutta la parte aerodinamica, ovvero la protezione data dai paramani, dal cupolino e dalle cover del serbatoio continua a essere la stessa. Confermiamo la ruota da 19″ all’anteriore: secondo noi per questa moto è la scelta migliore perché permette un utilizzo giornaliero casa lavoro, dove non hai l’asfalto perfetto, e magari, mettendo su le Scorpion Rally, puoi fare anche un po’ di fuoristrada. La corsa delle sospensioni rimane di 170 mm; nella versione standard le sospensioni sono le precedenti, quindi all’anteriore Kayaba da 48 mm completamente regolabile e al posteriore Sachs totalmente regolabile, con il precarico molla dato dal pomello. Confermati anche l’interasse, il maniglione molto ampio per il passeggero, l’altezza da terra della sella a 840 mm (che può ridursi a 820 con quella più bassa o aumentare a 860 con quella più confortevole); la sella rimane la stessa anche come forma, come comfort e quindi come facilità di poggiare i piedi a terra”.
Poi ci sono i cambiamenti.
“Sì, da questa base abbiamo cominciato a lavorare, prima sulla versione standard introducendo l’Abs cornering reso possibile dalla piattaforma inerziale Imu che prima non c’era, perché Ducati cerca sempre il massimo della sicurezza, e il Vehicle Hold Control: se hai una partenza in salita, se sei carico con borse e passeggero o semplicemente ti devi fermare a un semaforo, tieni premuto e la moto si blocca: in quei 9 secondi in cui rimane attivo puoi liberare le mani e poi ripartire con tranquillità. Abbiamo poi cerchi di nuovo design alleggeriti di mezzo Kg, così come è alleggerito di mezzo Kg anche il forcellone, anche quello derivato dal Multi Enduro. La pompa freno è cambiata, da assiale è diventata radiale, e abbiamo introdotto la frizione idraulica che quindi richiede uno sforzo alla leva molto basso. Queste sono le modifiche che si presentano su tutte le moto”.
Poi c’è la versione S
“Sulla S troviamo di serie optional e componentistica elettronica all’avanguardia di derivazione della Multistrada più grande. Partendo dall’anteriore, abbiamo il proiettore a led, scelto per una questione di visibilità: la luce bianca del led rende molto più facile per l’occhio la sera vedere ostacoli e ombre, e quindi percepire qualunque difficoltà: il proiettore ha anche il cornering, anch’esso possibile per la presenza dell’Imu. Il cruscotto è ora il nuovo Tft da 5” a colori, lo stesso del 1260, con all’interno la stessa interfaccia utente Hmi e la stessa semplicità d’uso: permette di utilizzare i quattro riding mode urban, enduro, touring e sport, come di entrare in ogni singolo setting per personalizzarlo e arrivare così a una combinazione di oltre 400 opzioni disponibili per questa tipologia di moto, regolando Abs, Traction Control su 8 livelli e le sospensioni. L’Abs si può avere su tre livelli, uno di questi è l’Enduro che è solo Abs front, non posteriore; solo in questa modalità si ha un’ulteriore opzione per disattivarlo completamente, ma per la normativa, nell’istante in cui lo si disattiva, non si può più modificare nessun altro parametro senza aver prima riattivato l’Abs, altrimenti sarebbe possibile fare un finto riding mode Enduro e disinserire l’antibloccaggio”.
Rispetto al 1260 manca solo il controllo Antiwheeling, non ce n’è bisogno per l’equilibrio della moto?
“Esatto, abbiamo fatto una serie di test con più piloti e abbiamo appurato che non è necessario”.
Questo motore è sempre più utilizzato da Ducati, è previsto anche in altri progetti?
“Altri progetti futuri di questo motore dipenderanno molto anche dalle vendite di questa moto”.
Cerchi a raggi e cerchi in lega: quali sono le differenze e per quale uso sono pensati gli uni e gli altri?
“La differenza sta principalmente nel design e nel peso, in quanto la coppia di cerchi a raggi pesa circa 5 kg in più della coppia di cerchi fusi; questi 5 kg in più hanno un vantaggio, cioè danno alla moto un’ulteriore stabilità; in più, con i cerchi a raggi, puoi montare le gomme Scorpion Rally e dedicare la moto all’utilizzo off road. L’uso fuoristrada è possibile anche grazie alle sospensioni semiattive con 170 mm di escursione, che permettono di fare un off road logicamente non esagerato, ma di medio livello”.
Ma il cerchio in lega non è una seconda scelta, bensì l’opzione di chi preferisce avere maggior maneggevolezza.
“Sì, provando entrambe le versioni è possibile valutare, anche perché dipende molto dallo stile di guida di una persona: c’è chi percepisce molta differenza, altri meno. Diciamo che il cerchio fuso nasce per chi cerca un carattere più stradale/sportivo, mentre il cerchio a raggi nasce per le persone che cercano una moto con carattere più turistico/enduristico. Questa scelta va ad aggiungersi a tutte le possibilità che si hanno con i riding mode. In ogni caso la moto continua sempre a essere molto agile”.
E per quanto riguarda il mercato…
Ma completiamo la nostra analisi sulla 950 anche con un occhio al mercato, a quello che sarà il possibile utente interessato a questa proposta.
Ne parliamo com Stefano Tarabusi, Product Manager per famiglie Multi, Monster, Diavel e XDiavel.
Abbiamo una moto che non è solo un nuovo modello della 950, bensì un upgrade importante, accompagnato dalla possibilità di scegliere una versione S, con un equipaggiamento molto ricco. Come nasce questo sviluppo, che obiettivi avete e come si colloca la moto sul mercato?
“Il Multi 950 è nato 2 anni fa come modello entry level per la gamma Multistrada, famiglia che aveva già moltissimo successo e che per noi è stata importantissima fin dal lancio del primo modello, nel 2010. Oggi Multistrada è la famiglia di Ducati che vende più di tutte a livello worldwide. Il 950, insomma, è nato come entry level, e il successo che ha riscosso fin da subito ci ha quasi stupito. Trovavamo parecchi clienti che preferivano il Multi 950 al modello più grande e che lo facevano al di là del discorso sul prezzo: non sceglievano il 950 semplicemente perché era il Multistrada nella fascia di prezzo più economica, ma perché erano quasi intimoriti di fronte agli oltre 150 cavalli della sorella maggiore. Il loro discorso è: ‘Voglio il Multistrada, però per me i 113 cavalli del Multistrada 950 sono più che sufficienti’, poi provano la moto e trovano che il motore è estremamente piacevole, perfetto in ogni condizione, facile da guidare, che dà una grande confidenza. Una moto accessibile, insomma, ma non come prezzo, bensì come prestazione e come facilità di guida. Ci siamo però poi accorti che l’altro elemento chiave che ha sempre caratterizzato il mondo Multistrada è stata la tecnologia molto avanzata, perché fin dal primo lancio è sempre stata una moto molto tecnologica anche all’interno del proprio segmento: c’era il discorso della multimoto con i riding mode, con tutti i vari sistemi per variare il funzionamento in maniera elettronica; a questo punto è diventato molto interessante offrire il pacchetto elettronico completo, su una moto che, di fatto, offre tutta la potenza necessaria di cui un cliente che vuole una moto accessibile ha bisogno. Diventa un’alternativa alla Multi grande per chi non vuole 150 cavalli, ma che dice: ‘Io al posto di avere 40 cavalli in più, preferisco di gran lunga avere sospensioni elettroniche, fari a led, schermo TFT a colori, eccetera’. L’altro elemento chiave del Multi 950 è la ruota da 19″, perché tanti amano la ruota da 19” – per la facilità di guida, la versatilità, eccetera – ma la trovavano solo sul Multi Enduro; anche in questo caso però potevano sentirsi a disagio su una moto non solo con tanta potenza, ma anche più ingombrante, più alta, più impegnativa, e che richiede un pilota più esperto”.
Quindi?
“Questi elementi qui erano tutti presenti nel 950, a cui mancava soltanto il pacchetto elettronico; quindi ci siamo detti: mettiamo il Multistrada 950 a livello elettronico fra le moto più grandi, per i clienti che di fatto la vogliono col pieno di tecnologia, con tutti gli elementi Multistrada: quindi comodità, capacità di fare touring con la sella comoda, protezioni aerodinamiche, con un motore da 113 cavalli che è perfetto per loro. Questa è l’idea di base: siamo sicuri che sarà molto importante anche a livello di mercato perché già il Multistrada 950 è una moto che ha venduto bene: oggi circa un terzo dei Multistrada che vendiamo è un 950, e siamo sicuri che questa percentuale aumenterà con questo nuovo modello S”.
A che percentuale puntate?
“Contiamo di andare a equilibrare un po’ i conti con il Multistrada 1260, quindi potremmo arrivare intorno al 40%, perché comunque abbiamo anche due modelli di nicchia come la Pikes Peak e l’Enduro, che sono i modelli specialistici e costosi, ognuno dei quali ha quote del 10-15%. Attualmente oggi abbiamo il 40% di 1260, il 30% di 950, il resto se lo spartiscono Pikes ed Enduro. Con questo nuovo modello, dovremmo riuscire ad avere circa la stessa percentuale tra Multi 1260 e Multi 950. L’altro discorso è come si posiziona la Multi 950 sullo share competitivo, è un punto importante perché sappiamo che il segmento delle dual e delle dual di media cilindrata è un segmento molto combattuto. Ci sono tante competitor, però noi…”
Concorrenti principali?
“Oggi le più vendute sono l’Africa Twin e i GS piccoli, poi sta arrivando anche la Ktm col nuovo 790 che in realtà è uno scalino sotto, più che altro per cilindrata e per prezzo. Questo è un segmento dove il Multistrada 950 ha sempre fatto la differenza in termini di capacità touring perché, rispetto agli altri competitor della stessa categoria, ha sempre offerto quel qualcosa di più in termini di comodità, di protezione aerodinamica e di percorrenza con il serbatoio da 20 litri. Ora vogliamo marcare la differenza proprio in termini di elettronica e di dispositivi di sicurezza”.
Per la 950 non serve neanche la versione Enduro, perché la ruota da 19″ e il forcellone bibraccio ci sono già. Manca solo il serbatoio da 30 litri.
“Sì, la differenza la fa il serbatoio e anche la corsa delle sospensioni. Diciamo che l’Enduro 1260 consente di fare più off road. Quest’anno sull’Enduro abbiamo fatto tutta una serie di interventi sull’ergonomia, l’abbiamo abbassata un po’, abbiamo ridotto l’escursione delle sospensioni, però comunque ha sempre una corsa di 185 mm contro 170 mm. Diciamo che sulla 950 la ruota da 19″ ha sì una funzione per un off road light, ma anche e soprattutto per una versatilità di utilizzo commuter e urbano; le strade sono rovinate, ci sono le buche, i marciapiedi, la ruota da 19″ è molto più pratica. Poi molti clienti preferiscono la ruota da 19″ anche per le caratteristiche di guida, perché dà più sicurezza, perché ha una guida più morbida, magari un po’ meno reattiva però sicuramente più facile e più piacevole. La ruota da 19″ sul Multi 950 è più per la versatilità che non per l’utilizzo off road. Per quanto riguarda il serbatoio da 30 litri, su una moto così – che vogliamo facile e piacevole per tutti – sarebbe troppo pesante e potrebbe mettere in difficoltà”.
In effetti, a noi la Multistrada 950 è piaciuta così: con la nuova elettronica e tutti i miglioramenti di cui è stata oggetto ha ora tutte le carte in regola per incrementare, e di non poco, il già elevato livello di apprezzamento che ha riscosso fra i motociclisti: una moto facile, immediata, molto versatile che ha la caratteristica fondamentale di mettere a proprio agio qualsiasi motociclista: la soluzione ideale per viaggiare, ma anche per divertirsi in sella in tutta sicurezza.
SBK a Jerez: avanti tutta!
A Jerez de la Frontera, seconda tappa del campionato SBK, si ri-accende lo spettacolo con Ducati protagonista. Doppietta di Redding e secondo posto in gara 2 per Davies.
Confronto Multistrada 950 S e 1260 S
Confronto tra le Ducati Multistrada 950 S e 1260 S. Due giganti che, nonostante le diverse caratteristiche, concorrono per il titolo della stessa categoria.