Molti appassionati di motociclismo decidono, dopo aver acquistato la propria due ruote, di apportare qualche modifica, per lo più di natura estetica. Si tratta perlopiù di piccoli interventi, come ad esempio la sostituzione del cupolino, degli specchietti o delle manopole dello sterzo. Tra le modifiche che non di rado vengono apportate ‘aftermarket’ c’è anche la sostituzione del manubrio. Questo tipo di soluzione viene adottata da chi vuole modificare la posizione di guida, per renderla più congeniale al proprio stile e assecondare preferenze specifiche. In questo articolo vediamo come procedere per effettuare correttamente tutti i passaggi per cambiare il manubrio della propria moto.
Scegliere il manubrio nuovo
Prima di mettere mano alla moto è necessario scegliere ed acquistare il nuovo manubrio. Quale scegliere? Naturalmente, bisogna tenere conto dell’impatto del nuovo organo sulla postura di guida e la manovrabilità del mezzo; alcuni preferiscono un’impugnatura più ampia, altri più bassa. Il consiglio è quello di non scegliere un modello troppo diverso da quello originale che, potenzialmente, potrebbe risultare incompatibile. Per andare sul sicuro, è possibile optare per un manubrio universale o per un modello omologato per la propria moto; oltre ai negozi di settore, è possibile rivolgersi anche agli e-commerce specializzati come omniaracing e scegliere tra i numeri brand che lo offrono, quali ad esempio Rizoma.
Come procedere alla sostituzione
I passaggi da seguire per installare un nuovo manubrio sulla propria moto sono i seguenti:
- svitare le viti terminali delle manopole;
- svitare le manopole, utilizzando un lubrificante o l’aria compressa, qualora sia necessario. Nel caso in cui si vogliano installare delle manopole nuove, non è necessario togliere quelle vecchie;
- rimuovere gli altri accessori che potrebbero essere ancorati al manubrio, come ad esempio gli specchietti
- staccare i collegamenti elettrici delle luci e della frizione; la stessa operazione va ripetuta anche con i cavi del freno;
- disinstallare la manopola del gas se si desidera utilizzarla anche sul manubrio nuovo;
- svitare i bulloni che assicurano il manubrio alla scocca per mezzo di una placca d’acciaio;
- rimuovere il manubrio di serie dal proprio alloggiamento;
- collocare il nuovo manubrio in posizione e fissarlo alla scocca;
- ripetere le operazioni effettuate in precedenza in ordine inverso, ripristinando infine i collegamenti elettrici.
Sostituire il manubrio è legale?
È la domanda che ogni rider scrupoloso dovrebbe porsi quando si appresta ad effettuare una modifica di questo genere, un po’ come avviene per la sostituzione degli scarichi (altra pratica piuttosto frequente presso gli appassionati di due ruote). La risposta non è così scontata come potrebbe sembrare.
L’articolo 78 del Codice della Strada stabilisce che, in caso di “modifiche alle caratteristiche costruttive o funzionali”, il mezzo deve essere sottoposto a vista e prova presso la Motorizzazione Civile. Lo stesso vale per i “dispositivi d’equipaggiamento indicati negli articoli 71 e 72”, oltre che per la sostituzione e la modifica del telaio.
L’articolo 72, in particolare, non cita espressamente il manubrio, ma menziona lo “sterzo” nell’Appendice V del Regolamento di attuazione. Quest’ultimo contiene un elenco lunghissimo di “Caratteristiche costruttive e funzionali dei veicoli a motore e loro rimorchi”, tra le quali vi sono, ad esempio, gli appoggiatesta. In linea teorica, anche la sostituzione di questi ultimi sarebbe passibile di sanzione se non approvata da parte della Motorizzazione; secondo una particolare interpretazione della normativa, desumere che la sostituzione del manubrio è illegale solo perché viene citato tra le caratteristiche costruttive dell’Appendice V è sbagliato, poiché l’elenco va applicato all’omologazione di un prototipo. Inoltre, va sottolineato come, dal punto di vista strettamente tecnico, sterzo e manubrio non sono la stessa cosa e che la sostituzione del secondo non determina una modifica al primo, ossia all’impianto che governa la direzionalità del mezzo.
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