Partito dalla Pole, Francesco Bagnaia vince di nuovo, confermando il proprio stato assoluto di forma e la Ducati Desmosedici GP21 lo asseconda in maniera perfetta. Una vittoria diversa da quella ottenuta al termine del corpo a corpo contro Marc Marquez ad Aragon, ma egualmente difficile.
Questa volta il pilota torinese del Team Lenovo è stato la preda irraggiungibile per Fabio Quartararo, nonostante il francese si sia ritrovato premiato da una scelta di gomme che lo hanno reso arrembante nell’ultimo terzo di gara. Bagnaia è stato di nuovo perfetto – come nello scontro fisico con Marquez – ma, giocando benissimo il ruolo della preda, la trama del film che lo ha condotto primo al traguardo è stata diversa.
È riuscito a non farsi prendere e ad evitare che il pilota della Yamaha, capofila della classifica, potesse anche solo arrivare a progettare il sorpasso. Fabio Quartararo è arrivato ad un soffio dal codone curioso e sgraziato della Ducati, ma nulla di più.
Così Pecco ha potuto sfoggiare il suo stato di grazia in maniera diversa, riuscendo a portare a casa il secondo successo facendo tesoro del vantaggio accumulato fuggendo via da tutti fin dalla partenza. Bagnaia e la Desmosedici, questa volta hanno saputo lottare contro il cronometro e contro la rimonta di Quartararo, che alla fine è stata veemente ma non è riuscita a risultare inesorabile: tra predatore e preda ha vinto la preda, tra Fabio e Francesco ha vinto Francesco e tra la blu Yamaha e la Ducati rossa ha vinto la moto italiana.
La Desmosedici è cresciuta, sia nelle prestazioni, sia nella continuità delle stesse, e se ad Aragon aveva permesso al suo pilota traiettorie perfette nel duello finale, a Misano, oltre alla stessa solidità ciclistica, gli ha permesso di utilizzare il tradizionale e quasi mitologico allungo che ha permesso di mantenere l’avversario a distanza.
La lotta finale, anche senza sorpassi è stata emozionante. Francesco e Fabio incarnano la massima espressione della new wave che ha investito e rinnovato il parco piloti della MotoGP. La gara se la sono giocata loro, in una rincorsa che li ha lasciati senza respiro, ma non a tutti sono toccate solo le briciole della battaglia sul circuito Marco Simoncelli: un altro pilota, su un’altra Ducati, è stato fantastico.
Si è trattato di Enea Bastianini, lanciato verso il terzo gradino del podio da una gara condotta tutta all’attacco, splendida conferma di quanto di buono era stato capace di far vedere ad Aragon e – proprio per questo – tutt’altro che casuale.
Sparisce troppo presto, complice una caduta, Jorge Martin, e continua la fase buia di Zarco, a completare il weekend deficitario del Team Pramac. Jack Miller parte bene, ma scivola indietro non riuscendo a mettersi tra Pecco e Quartararo: quinto dietro a Marc Marquez.
La MotoGP sbarcherà in America e quarantotto punti di svantaggio per Pecco non sono pochi, però l’immagine di Bagnaia a cavallo della Desmosedici nella considerazione degli avversari è cambiata!
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