Maurizio Maola di Casalvieri (FR) ci presenta questa special, interamente realizzata da lui, che è, sotto molti punti di vista, veramente interessante. Innanzitutto per il riferimento storico, in quanto Maurizio si è ispirato per la sua realizzazione ai modelli Ducati TT1, TT2 e F1. Moto che lo hanno sempre attirato, ma che, considerato la loro rarità e il grande valore economico, lo hanno fatto esclamare: “Me la faccio da solo!”.
Visto che poi si partiva da zero, perché non dotarla di sospensioni e freni attuali? E’ con queste premesse che è nata la sua Ducatti MM 01!
Tecnicamente la moto è composta da un telaio della DM, replica TT1 con tubi maggiorati da 28 mm; all’anteriore Maurizio ha utilizzato l’avantreno completo di una Ducatii 999, in quanto le relative piastre di sterzo hanno un offset maggiore con conseguente riduzione dell’avancorsa, mentre al posteriore ha montato un ammortizzatore Öhlins, proveniente da una Supersport 1000 DS, mentre il forcellone d’acciaio è quello di una 750 SS ie.
Insomma, un bel mix di pezzi, di provenienza quanto mai eterogenea, ma sempre fedele al marchio Ducati!
Per quanto riguarda i freni, ha poi installato all’anteriore le pinze Brembo Triple Bridge con relative pompe (prese da una 749), con al posteriore la pompa del 999 e la pinza del 750 SS ie; anche i cerchi provengono da un Ducati 750 Supersport.
Tutto questo lavoro di assemblaggio di parti ha ovviamente richiesto un lungo e complicato lavoro di adattamento, con la produzione di parti ad hoc come boccole e spessori.
Ma è ora il momento di aprire il capitolo dedicato al motore che è il classico desmodue da 750 cc con iniezione elettronica, qui sostituita da una coppia di carburatori.
A questo proposito, lasciamo la parola a Maurizio: “Perché, mi chiederete, togliere l’iniezione per complicarsi la vita con i carburatori? Il problema è sorto con il serbatoio del TT, che nella moto originale si insinua dentro al telaio, proprio dove ci dovrebbero essere i corpi farfallati. Ne consegue che, oltre alla scelta dei carburatori, è stato necessario rimodellare la parte bassa del serbatoio con un apposito stampo in poliuretano. Inoltre, ho dovuto posizionare la pompa della benzina nella parte più bassa possibile dello stesso, credo centrando l’obiettivo in quanto la moto in piega non ha esitazioni, anche con serbatoio in riserva”.
Molto particolare è anche l’estetica di questa special d’epoca (ma poi non tanto se prendiamo nota dei vari componenti installati!): della TT1 sono stati ripresi codone e serbatoio, mentre del F1 la carena e la colorazione replica Lucchinelli.
Il risultato, a nostro avviso, è veramente piacevole, compreso quel lieve senso di smarrimento che sovviene quando si crede di avere davanti una rara moto d’epoca per poi scoprire molti particolari attuali e fuori contesto! Dobbiamo infine prendere appunto di tanti altri preziosi dettagli, come il telaietto posteriore in tubi e lamiera d’alluminio con integrato il supporto per la batteria, le pedane che sono state abbassate e avanzate, grazie a una specie di eccentrico, per una posizione di guida più comoda, così come la sella che è stata rialzata.
Il commento finale, ovviamente, spetta a Maurizio: “La moto dinamicamente è agile e reattiva, è ben bilanciata con una frenata eccellente. Il motore ai bassi riprende bene, insomma è una motina da corto”.
Complimenti per l’ottimo lavoro!