Valentino Rossi: campione o fuoriclasse?

Valentino Rossi: campione o fuoriclasse?

Nel motociclismo -così come in ogni sport- accanto ai campioni ci sono i fuoriclasse, quelli che lasciano un segno indelebile. Valentino Rossi appartiene a questa élite?

Ogni appassionato ha una sua personale classifica dei piloti di moto che più lo hanno entusiasmato nel corso degli anni, quindi non scandalizzatevi se anche noi ne abbiamo una, che vogliamo però rendere più interessante con la differenziazione che abbiamo indicato nel titolo.

Insomma, per fare chiarezza, sono tanti i campioni che nei decenni hanno calcato le piste facendo sognare i fan. Qualche nome? Mick Doohan, Phil Read, Kevin Schwantz, Kenny Roberts, Wayne Rainey e Eddie Lawson, tanto per fare i primi nomi che ci vengono in mente. Poi ci sono gli idoli degli appassionati Ducati: potremmo dire su tutti Troy Bayliss, ma anche Carl Fogarty, Casey Stoner o Giancarlo Falappa.

Questo, poi, tenendoci fermi al dopoguerra, perché altrimenti il numero dei possibili campioni aumenta a dismisura: come non tenere conto, ad esempio, di Omobono Tenni, il pilota protagonista del più famoso commento della storia del motociclismo, ovvero: “Le notizie che mi pervengono da ogni zona del circuito concordano su un solo punto: Tenni sta curvando con pazzo abbandono, creando dubbi sul fatto che egli possa finire la gara in un pezzo solo“.

Ma torniamo a noi: quelli di prima li abbiamo definiti campioni, ma i veri fuoriclasse, quelli che veramente hanno segnato un’epoca, che hanno fatto la storia quali potrebbero essere?

La nostra personale scelta ne include due certi e altri due, diciamo così, sub iudice: i due certi sono Giacomo Agostini e Mike Hailwood, due grandissimi che, per la loro storia, hanno dimostrato di stare una spanna, ma forse anche due, sopra tutti gli altri. Il primo dei cosiddetti “sub iudice”, e ci dispiace per i molti appassionati italiani che non lo hanno affatto in simpatia, è Marc Márquez: non sarà un mostro di empatia, ma se ripete ancora per qualche anno la mostruosa stagione del 2019 entra di diritto nel nostro personale olimpo a fianco di Giacomo e Mike.

Ma veniamo al punto dolente, ovvero a quel pilota che sinceramente non sappiamo se inserire nella lista dei campioni o in quella dei fuoriclasse: ovviamente ci riferiamo a Valentino Rossi. Ma come, dirà qualcuno, state parlando di uno che ha vinto 9 titoli mondiali, praticamente con qualsiasi tipo di moto, dalla 125 alla 250, come con i prototipi della massima serie sia a due che quattro tempi. Certo, un grande campione, un campionissimo, ma anche un fuoriclasse?

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Come mai questo dubbio? Nasce dal fatto che, almeno nella classe regina, ha forse tratto vantaggio dal trovarsi contro bravi piloti, ma mai un campione vero. Insomma, non gli è capitato quello che sta succedendo a Andrea Dovizioso in questi ultimi anni: Andrea è un pilota tenace, freddo, fortissimo, ma che si deve scontrare contro un mostro come Márquez: naturale che faccia una gran fatica!

Invece Valentino, negli anni della 500 prima e della MotoGp poi, ha dovuto combattere contro piloti come Max Biaggi, Sete Gibernau, Marco Melandri e Jorge Lorenzo. Già quando incontra un pilota che è uno scalino sopra gli altri, il nostro Casey Stoner su Ducati nel 2007, deve abdicare al trono, anche se è vero che si rifà l’anno successivo, sempre davanti al pilota australiano. Ma da allora, dal 2009, buio pesto. Cosa succede? Capita che Jorge Lorenzo diventi un pilota consistente, ma che soprattutto arrivi il famigerato Marc Márquez. Insomma, che ne pensate delle nostre considerazione? Valentino Rossi è un campione o un fuoriclasse?

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