Nicky Hayden è alle porte della quinta stagione in MotoGP in sella alla Ducati Desmosedici: il pilota americano, già campione del mondo nel 2006 in sella a una Honda ufficiale, non solo rappresenta la continuità negli eventi che hanno coinvolto il reparto corse di Borgo Panigale in questi ultimi anni, ma è anche uno dei più amati piloti dal pubblico degli appassionati ducatisti.
Mai sopra le righe, sempre gentile con tutti, accreditato come uno dei riders più determinati nel lavoro di messa a punto della propria moto, quest’anno Nicky sarà chiamato, forse per la prima volta nella sua carriera di ducatista, a prendere decisioni importanti per l’indirizzo dello sviluppo.
La rifondazione della competitività della Desmosedici passa soprattutto da lui, dopo aver vissuto per anni all’ombra di Stoner e di Rossi.
Ne abbiamo parlato con il pilota del Kentucky, che già dalle prime parole dimostra, se mai ce ne fosse ancora bisogno, la propria volontà di non mollare mai.
Gli abbiamo chiesto se si sente addosso l’investitura di veterano tra i piloti che porteranno in gara la Desmosedici e lui ha risposto così: “Veramente non ho mai pensato questo. Ogni anno è una stagione diversa. E’ naturale che sia orgoglioso del periodo trascorso in Ducati e della relazione che abbiamo costruito; sarà usando questo affiatamento che potremmo partire per la stagione di gare alle porte. Sono molto orgoglioso della squadra che abbiamo formato in questi anni, dei ragazzi con i quali lavoro, dell’esperienza che abbiamo fatto. La forza che ci unisce, con l’esperienza maturata, potrà portarci a fare qualcosa di buono.“
Ce n’è bisogno, dopo due anni di delusioni, di scarsa competitività, dopo il periodo, di fatto inaspettatamente più buio della partecipazione da parte di Ducati ai Gran Premi dell’era moderna: “Sì, è vero – risponde Nicky – è chiaro che questi ultimi due anni sono stati difficili, non posso discuterlo. Proveremo a ribaltare la situazione, a rendere l’esperienza in qualche maniera positiva. Mi sento come se tutto ciò ci avesse portati a essere ancora più uniti; sappiamo che cosa voglia dire lottare nelle difficoltà e questo ci ha resi più affamati e determinati a raggiungere successi. Il team sta lavorando duramente perché questi arrivino.“
Lo stato d’animo del pilota e della squadra è positivo, con la consapevolezza che nulla cadrà dal cielo e che nulla verrà fuori se non dal lavoro duro: “Sono molto eccitato. C’è un sacco di materiale in più che viene portato avanti, ci sono un bel po’ di cambiamenti. Non so ancora come si svilupperà il tutto, ma siamo in febbrile attesa di scoprire se tutto ciò funzionerà. Non voglio fare nessuna previsione – dice ancora Hayden – sappiamo che ci vorrà tempo. Non sarà una soluzione fortunata del lavoro di una notte; servirà tempo ai nuovi tecnici in carica per capire di che cosa abbiamo bisogno, nel frattempo sapremo aspettare, saremo positivi e lavoreremo duro.“
Nicky è realista e ribadisce il concetto appena espresso, rassicurandoci sul suo stato d’animo e sul suo grado di motivazione: “Non so davvero quanto tempo ci vorrà, ma mi sento molto positivo nei confronti del futuro. Come pilota vorrei che tutto accadesse molto velocemente, è difficile avere pazienza, vorrei avere nuove parti da provare subito, vorrei una direzione fissata, ma so che tutto questo non accade velocemente.“
Nicky Hayden si sente forte del rapporto che ha costruito con i ragazzi della squadra e non perde occasione per ribadire questo stato fondamentale per lanciarsi a risalire la china: “Adoro senza dubbio la mia squadra: ho a disposizione un buon gruppo di ragazzi. Juan, il mio capo meccanico, non lo cambierei con nessun altro nel paddock; l’affiatamento di un pilota con la sua squadra è molto importante e questi ragazzi sono come una famiglia. Passi tanto tempo con loro quanto ne passi con i tuoi veri familiari e la tua vita è praticamente nelle loro mani. Di loro è fondamentale fidarsi e avere la massima confidenza: io, tutto questo, sento di averlo.“
Parliamo della moto e cerchiamo di descriverla solo con un aggettivo: “Io direi ‘potenziale’! Il potenziale è in quella moto. Dobbiamo solo mettere insieme tutti i pezzi per tirarlo fuori.“
Lo abbiamo già detto: Hayden è stato eletto beniamino degli appassionati ducatisti, che si sono attaccati a lui per le sue doti umane, il sorriso sempre pronto e, diciamolo, perché le fan della moto rossa lo trovano giustamente un bel ragazzo.
Mettiamoci anche che ha rappresentato l’alternativa a colui, Rossi, che non si è mai sposato con la causa ducatista e il gioco è fatto: Nicky Hayden, alias Kentucky Kid, è parecchio amato e coccolato.
E lui? Come percepisce il mondo Ducati? Davvero il Marchio italiano ha richiami di sapore differente dagli altri? “E’ vero. – risponde senza tentennamenti – Ducati ha un’immagine come nessun’altra moto. I suoi fan sono unici, senza dubbio, con una personalità speciale. Adoro la passione e adoro le moto: in questo siamo uguali.“
Torniamo a parlare del futuro: un futuro iniziato con l’acquisizione del Marchio di Borgo Panigale da parte del Gruppo Audi.
Abbiamo chiesto al pilota americano se ci sono già segni tangibili della volontà dei nuovi padroni di riportare la moto a livelli di competitività assoluti: “Sicuramente hanno già un piano per mettere in atto quello che vogliono fare, non stanno soltanto semplicemente desiderando o sperando qualcosa! Hanno già un chiaro percorso da compiere, sanno già i passi che intendono fare. Lo hanno già fatto all’Audi, in altre circostanze, e con altre compagnie: per questo ci ispirano fiducia. Sappiamo che le moto e le gare di moto sono diverse dal mondo delle auto, ma la vittoria ha lo stesso sapore. Con gli sport motoristici e nella vita, le caratteristiche che ci vogliono per vincere a qualsiasi livello sono le solite che nella MotoGP. Devi essere disciplinato, devi essere intelligente, devi saper prendere delle buone decisioni, devi essere ‘affamato’ e determinato. Loro hanno tutte queste qualità e hanno risorse sia finanziarie che tecniche, quindi non vedo ragioni perché non si possa raggiungere lo scopo!“
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