About the new Monster, between tradition and innovation

About the new Monster, between tradition and innovation

The new Monster presented by Ducati breaks with the past, making the hard and pure ducatisti turn their noses up. The company’s business strategy seems to take shape.

Appena presentato è stato subito un apriti cielo; sui social i vari commentatori si sono scatenati e il commento più gentile, beh, non lo possiamo ripetere qui! Il motivo del contendere è ovviamente la nuova proposta Ducati in tema di Monster, con la presentazione di un nuovo modello che, in un colpo solo, sostituisce le versioni 797 e 821.

Ma come mai tanto astio? Probabilmente è il risultato finale di una sorta di reazione a catena, innescata certamente dal motore V4 senza il Desmo; dopo questa prima bella botta alle convinzioni ducatiste, ecco la seconda: un nuovo Monster che si distanzia nettamente dal passato; tanto per dire, addio al telaio a traliccio ed ecco un front frame in alluminio!

Inaudito!

L’effetto è stato un po’ come quello che si crea quando si mettono in dubbio quei due/tre capisaldi che sembrano tenere insieme le nostre convinzioni o credenze; il mondo ti crolla addosso.

Poi, diciamocelo, noi ducatisti siamo un po’ conservatori: la moto più bella è quella che non c’è più, il modello di prima, perché quello di oggi, no, non va proprio bene! Per chi ha un po’ di memoria storica, successe così addirittura con la 916, con tanti nostalgici a rimpiangere 851 e 888!

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Il nuovo Monster è spinto dal bicilindrico Desmodromico Testastretta 11° di 937 cc, un motore che in quest’ultima versione ha perso peso (-2,4 kg) e ottenuto l’omologazione Euro 5. Sviluppa 111 CV a 9250 giri/minuto con una coppia massima pari a 9,5 kgm a 6500 giri/minuto. La forcella è da 43 mm di diametro con 130 mm di escursione, mentre l’ammortizzatore lavora secondo lo schema cantilever, i cerchi sono più leggeri rispetto al Monster 821 (-1,7 Kg), mentre la frenata è assicurata dalle pinze radiali monoblocco M4-32 che agiscono su una coppia di dischi da 320 mm di diametro all’anteriore.

Anche il Monster del 1993 all’inizio fece inorridire non poco gli appassionati duri e puri, quelli delle coppie coniche, che avevano la mano sinistra d’acciaio per gestire una leva della frizione dura come un ossesso.

Comunque, sia chiaro, quando ho visto il nuovo Monster ci sono rimasto male anch’io! Per capire che è una Ducati bisogna concentrarsi sulla scritta sul serbatoio, mentre con il Monster, storicamente, non serviva, tanto che per alcuni anni fu anche tolto ogni logo dalla moto: era un Monster, perbacco, lo si vedeva benissimo!

Insomma, la moto mi è sembrata anonima, troppo simile alla concorrenza, forse colpa di quel faro che me la fa somigliare troppo alla Brutale? Però, diciamolo chiaramente, questi sono abbastanza fatti miei, nel senso che quello che non piace a me può invece andare a genio a molti altri.

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I fianchi stretti della moto rendono più facile mettere i piedi a terra, anche grazie a una sella alta da terra 820 mm. Disponibile come accessorio una sella modificata per ridurre l’altezza a 800 mm, così come un kit di molle per le sospensioni che portano tale valore a solo 775 mm. Il cruscotto TFT a colori da 4,3” è caratterizzato da una grafica racing che riprende quella della Panigale V4.

Però, come la mettiamo con la scomparsa dell’amatissimo telaio a traliccio, vero segno distintivo di Borgo Panigale?

Lasciando da parte nostalgia e gusti personali, leggendo la cartella stampa ci sono rimasto di stucco: il nuovo telaio, che riprende per forme e concetto quello della Panigale V4, pesa 4,5 Kg in meno, davvero tanta roba.

A ciò va poi aggiunto il chilo e nove del telaietto posteriore, ora costruito in uno speciale componente denominato GFRP (Glass Fiber Reinforced Polymer), e si arriva, se la matematica non mi inganna, a un risparmio che solo per la ciclistica è di ben 6,4 Kg.

Sarà anche meno iconico, come oggi si suol dire, del traliccio, ma la dieta è veramente importante, tanto che la moto ferma l’ago della bilancia a 188 kg in ordine di marcia: un grande risultato per una moto che comunque dispone di 111 Cv.

Detto così, sembrerebbe quindi un bel passo in avanti rispetto all’821, anche perché ai dati del telaio vanno aggiunte le riduzioni di peso derivanti da forcellone, motore (-2,4 Kg nonostante la sua cilindrata superiore )e cerchi; insomma, per farla breve sono 18 Kg in meno sempre rispetto al quattro valvole precedente!

A dire il vero, un’enormità che avrà sicuramente un riscontro sulla guidabilità del mezzo.

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Il telaio Front Frame, ispirato a quello della Panigale V4, è in alluminio ed è fissato direttamente alle teste del motore. Pesa solo 3 Kg, ben il 60% in meno rispetto al precedente traliccio.

Sempre scorrendo la cartella stampa della nuova moto mi ha profondamente colpito un altro aspetto: questo monsterino ha la dotazione elettronica di una Panigale!

Non ci credete? Leggete qui: “Il comparto elettronico del Monster è ai vertici del segmento. La dotazione di serie comprende ABS Cornering, Traction Control, Wheelie Control, tutti regolabili su diversi livelli di intervento. Il carattere sportivo del nuovo Monster è sottolineato anche dal Launch Control che assicura partenze fulminee. Questa dotazione da moto top di gamma permette al Monster di esprimere in sicurezza le proprie performance.

I Riding Mode permettono di plasmare il carattere del Monster secondo i gusti e le necessità. Tutto è facilmente gestibile attraverso i comandi al manubrio e il cruscotto TFT a colori da 4,3” caratterizzato da una grafica racing che riprende quella della Panigale V4, con un grande contagiri al centro e, tra le altre, anche l’indicazione della marcia inserita”.

A tutto ciò va poi aggiunto anche il cambio elettronico di serie, sia in accelerazione che in scalata; dotazione di eccellenza per una moto che costa 11.290 euro, non poco in assoluto, ma, a mio parere, molto competitivo se si tiene conto di quanto offra il pacchetto.

Insomma, per farla breve, a me pare che in Ducati si siano abbastanza disinteressati del loro cliente tradizionale, puntando soprattutto, con questo Monster, a un nuovo pubblico, quello dei neofiti, di chi si avvicina per la prima volta al marchio e, perché no?, al pubblico femminile.

In effetti, come sicurezza attiva la moto è un bel po’ avanti rispetto alla concorrenza e poi ci sono molti altri dettagli che mi fanno pensare a questa particolare destinazione di utilizzo, come l’attenzione all’ergonomia e al comfort; il nuovo Monster, infatti, è basso di sella (820 mm con 70 mm di imbottitura), ha fianchi molto stretti per facilitare l’appoggio a terra di entrambi i piedi ed ha ridotto notevolmente il raggio di sterzata, soluzione ideale nell’impiego cittadino.

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Sarà anche una moto comoda e facile da guidare, idonea per i neofiti, ma Michael Ruben Rinaldi non sembra pensarla proprio così. Il nuovo pilota del team ufficiale Ducati in Superbike sembra divertirsi molto in sella al piccolo Monster!

Infine, contribuisce anche il motore a mettere a proprio agio, con una coppia massima leggermente superiore, ma che arriva 1250 giri prima rispetto al motore 821, ovvero a régimi medio bassi, quelli più utilizzati su strada; infine, il carico richiesto per azionare la frizione è inferiore del 20% rispetto alla precedente versione.

Insomma, tanti indizi che mi fanno pensare come per il Monster si sia adottata la stessa logica della Multistrada V4, con il clamoroso abbandono del Desmo.

Anche in quel caso un chiaro segnale di come Ducati voglia abbandonare il suo orto per puntare su nuovi orizzonti, a tutti quei motociclisti che sono interessati ai vantaggi e alle caratteristiche del modello, ma che poco o nulla sanno di frizione a secco, telaio a traliccio e distribuzione Desmo.

Una scelta anche ovvia, se la pensiamo in termini di mercato, ma che dovrebbe invogliare anche noi ducatisti di vecchia data ad essere più pronti nell’accettare le novità e il fatto che comunque il mondo va avanti.

Poi basta con i preconcetti, i giudizi a priori, le convinzioni datate; le moto vanno sempre testate con attenzione prima di spendersi in giudizi affrettati, solo così si possono apprezzare i progressi della tecnica e dell’elettronica applicata alle due ruote.

Detto questo, scusate, termino qui perché in garage c’è il mio Monster 900 del 1995 pronto per un giro; è un tipo un po’ ignorante, meglio non farlo aspettare!

Il nuovo Monster in un colpo d’occhio

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Colorazioni
Rosso Ducati con ruote nere
Aviator Grey con ruote rosse
Dark Stealth con ruote nere

Principali dotazioni
Motore Testastretta 11° da 937 cc
Omologazione Euro 5
Potenza massima 111 Cv a 9250 giri/minuto
Coppia massima 9,5 kgm a 6500 giri/minuto
Peso 166 kg a secco
Telaio front frame in alluminio
Telaietto posteriore in GFRP alleggerito
Forcellone di alluminio
Nuovo impianto luci Full LED con indicatori di direzione a tecnologia sweeping
Strumentazione TFT a colori da 4,3 pollici con indicazione marcia inserita e livello benzina
Riding Mode (3 configurazioni)
ABS Cornering regolabile su 3 livelli con modalità only front,
DTC e DWC regolabili su 8 livelli
Launch Control
Forcella a steli rovesciati da 43 mm di diametro
Ammortizzatore regolabile
Freni Brembo anteriori dischi da 320 mm con pinze M4.32 monoblocco pompa radiale e pastiglie realizzate in materiale sinterizzato
Frizione idraulica con pompa radiale
Altezza Sella 820 mm da terra, con sella ribassata opzionale 795 mm, con sella ribassata e kit sospensioni ribassate: 775 mm
DQS up/down

Prezzo: 11.290 Euro

Monster Plus

monster plus

Dotazioni di serie come Monster ad eccezione di:
Cupolino
Cover sella passeggero

Prezzo: 11.590 Euro

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The new Monster presented by Ducati breaks with the past, making the hard and pure ducatisti turn their noses up. The company’s business strategy seems to take shape.

As soon as it was presented it was immediately an open sky; on social media the various commentators went wild and the kindest comment, well, we can’t repeat it here! The reason for the dispute is obviously the new Ducati proposal on monstertheme, with the presentation of a new model that, in one fell swoop, replaces the 797 and 821 versions.

But why so much astio? It is probably the end result of a kind of chain reaction, certainly triggered by the V4 engine without the Desmo; after this first nice blow to ducatist convictions, here is the second: a new Monster that clearly distances itself from the past; just to say, goodbye to the brat frame and here is an aluminum front frame!

Unheard!

The effect was a bit like what you create when you question those two/three cornerstones that seem to hold our beliefs or beliefs together; the world collapses on you.

Then, let’s face it, we duchies are a little conservative: the most beautiful bike is the one that is no longer there, the model of before, because today’s, no, is not really good! For those who have a bit of historical memory, it happened so even with 916, with many nostalgic to regret 851 and 888!

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The new Monster is driven by the twin-cylinder Desmodromico Testastretta 11° of 937 cc, an engine that in the latter version has lost weight (-2.4 kg) and obtained Euro 5 homologation. It develops 111 hp at 9250 rpm with a maximum torque of 9.5 kgm at 6500 rpm. The fork is 43 mm in diameter with 130 mm of travel, while the shock absorber works according to the cantilever scheme, the rims are lighter than the Monster 821 (-1.7 kg), while braking is ensured by the M4-32 single-block radial pliers that act on a pair of discs 320 mm in diameter at the front.

Even the Monster of 1993 initially horrified hard and pure enthusiasts, those of conical couples, who had the left hand of steel to handle a clutch lever as hard as an obsessive.

Anyway, let’s be clear, when I saw the new Monster, I was sick too! To understand that it is a Ducati you have to focus on the writing on the tank, while with the Monster, historically, it was not needed, so much so that for some years every logo was also removed from the bike: it was a Monster, by golly, you could see it very well!

In short, the bike seemed anonymous to me, too similar to the competition, perhaps the fault of that lighthouse that makes me look too much like brutal? But let’s face it, these are pretty my business, in the sense that what I don’t like can please many others instead.

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The narrow sides of the bike make it easier to put your feet on the ground, also thanks to an 820 mm high ground saddle. Available as an accessory a modified saddle to reduce the height to 800 mm, as well as a kit of springs for suspensions that bring this value to only 775 mm. The 4.3″ colour TFT dashboard is characterized by racing graphics that take up that of the Panigale V4.

However, how do we deal with the disappearance of the beloved brat frame, a true hallmark of Borgo Panigale?

Leaving aside nostalgia and personal tastes, reading the press folder I was amazed: the new frame, which takes up for shapes and concept that of the Panigale V4, weighs 4.5 kg less, really a lot of stuff.

To this must be added the kilo and nine of the rear frame, now built in a special component called GFRP (Glass Fiber Reinforced Polymer), and you arrive, if mathematics does not deceive me, to a saving that for cycling alone is 6.4 kg.

It may be less iconic, as they say today, than the slit, but the diet is really important, so much so that the bike stops the needle of the scale at 188 kg in running order: a great result for a motorcycle that still has 111 Hp.

That said, it would therefore seem a nice step forward compared to the 821, also because to the chassis data must be added the weight reductions deriving from swingarm, engine (-2.4 Kg despite its upper displacement) and rims; in short, to cut a long story short they are 18 kg less always than the previous four valves!

To be sure, an enormity that will surely have a feedback on the driveability of the vehicle.

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The Front Frame, inspired by that of the Panigale V4, is made of aluminum and is fixed directly to the engine heads. It weighs only 3 kg, 60% less than the previous slit.

Always scrolling through the press folder of the new bike impressed me another aspect: this monsterino has the electronic equipment of a Panigale!

Don’t you believe it? Read here: “Monster’s electronics sector is at the top of the segment. The standard equipment includes ABS Cornering, Traction Control, Wheelie Control, all adjustable on different levels of intervention. The sporty character of the new Monster is also underlined by launch control that ensures lightning departures. This top-of-the-range motorcycle equipment allows the Monster to safely express its performance.

Riding Modes allow you to shape the character of the Monster according to tastes and needs. Everything is easily manageable through the handlebar controls and the 4.3″ colour TFT dashboard characterized by racing graphics that take up that of the Panigale V4, with a large t-infection in the center and, among others, also the indication of the gear inserted”.

To all this must also be added the electronic transmission as standard, both in acceleration and in climbing; excellent equipment for a motorcycle that costs 11,290 euros, not a little overall, but, in my opinion, very competitive if you take into account how much the package offers.

In short, to cut a long story short, it seems to me that in Ducati they have quite disinterested their traditional customer, focusing above all, with this Monster, on a new audience, that of newbies, of those who approach the brand for the first time and, why not?, the female audience.

In fact, as active safety the bike is a lot ahead of the competition and then there are many other details that make me think of this particular use destination, such as attention to ergonomics and comfort; the new Monster, in fact, is low saddle (820 mm with 70 mm of padding), has very narrow sides to facilitate the ground support of both feet and has greatly reduced the steering radius, ideal solution in city use.

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It may be a comfortable and easy-to-ride bike, suitable for newbies, but Michael Ruben Rinaldi doesn’t seem to think so. The new rider of the official Ducati team in Superbike seems to have a lot of fun riding the little Monster!

Finally, it also helps the engine to put at ease, with a slightly higher maximum torque, but which arrives 1250 rpm earlier than the 821 engine, i.e. medium-low régimi, the most used on the road; finally, the load required to operate the clutch is 20% lower than the previous version.

In short, many clues that make me think how for the Monster the same logic of the Multistrada V4was adopted, with the resounding abandonment of The Desmo.

Also in that case a clear signal of how Ducati wants to abandon its vegetable garden to focus on new horizons, to all those bikers who are interested in the advantages and characteristics of the model, but who know little or nothing about dry clutch, hoave frame and Desmo distribution.

An obvious choice, if we think in terms of the market, but that should also entice us long-standing ducatisti to be more ready to accept the news and the fact that the world goes on anyway.

Then enough of the preconceptions, the a priori judgments, the dated convictions; motorcycles must always be tested carefully before spending on hasty judgments, only in this way can you appreciate the progress of technology and electronics applied to two wheels.

That said, sorry, I’ll end here because my 1995 Monster 900 is ready for a ride in the garage; he’s a little ignorant, better not make him wait!

The new Monster at a glance

Ducati_Monster (1)

Colors
Ducati red with black wheels
Grey aviator with red wheels
Dark Stealth with black wheels

Main equipment
937 cc 11° narrowhead engine
Euro 5 homologation
Maximum power 111 Hp at 9250 rpm
Maximum torque 9.5 kgm at 6500 rpm
Weight 166 kg dry
Aluminium front frame frame
Lightened GFRP rear frame
Aluminium swingarm
New Full LED lighting system with sweeping technology direction indicators
4.3-inch colour TFT instrumentation with gear indication inserted and gasoline level
Riding Mode (3 configurations)
ABS Cornering adjustable on 3 levels with only front mode,
DTC and DWC adjustable on 8 levels
Launch Control
43 mm diameter inverted stem fork
Adjustable shock absorber
Brembo brakes front 320 mm discs with pliers M4.32 single block radial pump and pads made of sintered material
Hydraulic clutch with radial pump
Saddle height 820 mm from the ground, with optional 795 mm low saddle, with low saddle and lowered suspension kit: 775 mm
DQS up/down

Price: 11,290 Euros

Monster Plus

monster plus

Standard equipment such as Monster with the exception of:
Dome
Passenger saddle cover

Price: 11,590 Euros

SBK a Jerez: avanti tutta!

A Jerez de la Frontera, seconda tappa del campionato SBK, si ri-accende lo spettacolo con Ducati protagonista. Doppietta di Redding e secondo posto in gara 2 per Davies.

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