Ducati ci ha invitati a partecipare a un corso del DRE Enduro con una Multistrada 1200 Enduro. L’occasione perfetta per capire se questa moto è più multi strada o più enduro.
Bisogna dire che in Ducati, fin dalla prime presentazioni della Multistrada 1200 Enduro, hanno sempre puntato molto sulle supposte potenzialità fuoristradistiche della moto: affermazioni che riscuotevano un certo scetticismo in quanto una moto da 254 Kg e 160 Cv non è esattamente quello che uno si immagina come soluzione ideale per l’off road, pur sempre in un’ottica leggera e turistica.
Del resto, con le maxi enduro è sempre andata così; sarebbe curioso sapere quanti chilometri su asfalto e quanti su strade bianche abbiano percorso le migliaia di GS vendute in questi anni in Italia!
Eppure, Ducati ha continuato a insistere su questo aspetto; anche Claudio Domenicali, alla conferenza stampa che si è tenuta a Misano in occasione dell’ultimo WDW, ha voluto ribadire davanti a tutti i giornalisti presenti le qualità off road della moto.
Del resto, è apparso subito chiaro, fin dalla prima presentazione alla stampa, come questa versione della Multistrada sia stata pensata per un uso fuoristradistico: prendiamo in considerazione, ad esempio, il parafango anteriore, ridisegnato per garantire una migliore protezione dal fango, o la forma del codino e della sella, appositamente progettate per facilitare la guida in piedi e agevolare gli spostamenti del pilota tipici della guida su sterrato.
Ma è tutta l’ergonomia della moto a promettere caratteristiche idonee a questo tipo di utilizzo: il manubrio è più alto, la sella è più stretta nella zona centrale e le pedane sono dentate; anche le leve seguono questa ispirazione, con quella del freno posteriore regolabile in altezza grazie a un sistema a due posizioni, mentre quella del cambio ha il terminale snodato per prevenire rotture in caso di caduta o contatto con ostacoli.
Nonostante ciò, restavano comunque le perplessità su un utilizzo enduro di una moto che comunque è massiccia: oltre che per il peso, le sue dimensioni, la sua imponenza, sembrano fatte apposta per relegare al mondo delle trovate del marketing questo desiderio di posizionare la moto in modo diverso dalla concorrenza.
Come se avessero letto nel nostro pensiero, in Ducati hanno pensato bene di organizzare allora una seconda presentazione, dopo che la prima si era svolta qualche mese fa in Sardegna.
DRE Enduro in Toscana
Eccoci quindi catapultati in quel di Nipozzano, nel cuore del Chianti Rufina, a circa 30 Km a nord di Firenze: qui vi è il famoso e omonimo castello, proprietà Frescobaldi, una location prestigiosa, ricca di tradizione e storia.
La scelta di questo luogo non è stata però casuale, per almeno due motivi: il primo è senz’altro perché questa è la sede dei corsi DRE Enduro, capitanati e organizzati da Beppe Gualini, ovvero il luogo in cui i clienti del corso imparano le tecniche della guida di fuoristrada, gestendo tutte le situazioni di scarsa aderenza che comunque si possono ritrovare anche nella guida su asfalto, leggi alla voce ghiaino o pioggia; il secondo motivo invece è legato proprio alla posizione geografica del Castello di Nipozzano, immerso nella natura e circondato da oltre 600 ettari in cui si possono ricreare tutte le situazioni di guida che ci interessano.
A coordinare il tutto, insieme a un validissimo team di piloti esperti, ci pensa Gualini che vanta 10 partecipazioni alla Dakar e 65 raid africani alle spalle.
Chiara quindi l’intenzione di Ducati: l’invito a partecipare al corso DRE Enduro serve per convincerci, una volta per tutte, sulle doti a 360° della Enduro, una moto che deve essere recepita dagli appassionati come una grande viaggiatrice, in ogni condizione, su ogni tipologia di strada.
In questo senso, la scelta del corso di guida è perfetta, soprattutto se consideriamo il suo motto: “Oltre il 92% delle strade nel mondo non sono asfaltate, Vuoi continuare a godere solo dell’8%?”.
Con queste belle premesse, quindi, arrivo in quel del Castello di Nipozzano, immerso nelle colline cariche di vigneti da cui provengono grandi vini come il Mormoreto, il Montesodi e il Nipozzano Vecchie Viti: insomma, facile farsi distogliere dal nostro compito primario!
Per fortuna, a riportarci sulla giusta strada ci pensano le trenta splendide Multistrada Enduro, perfettamente allineate nel cortile del castello, pronte per partire con gli pneumatici Pirelli Scorpion, dedicati e studiati per questa moto e per il fuoristrada.
Essendo anch’io un istruttore del DRE, quello classico che si svolge in pista, non ho saputo trattenere la mia curiosità e quindi ho subito chiesto a Beppe di svelarmi tutte le modifiche apportate per consentire a queste moto di districarsi al meglio in questa situazione di fuoristrada.
Beppe, sempre puntuale e affidabile nelle risposte, mi spiega che alla 1200 Enduro, in realtà, sono state fatte solo piccolissime modifiche: alzata appunto la leva dal cambio per consentire l’inserimento dell’ingombrante stivale da cross e scelta la configurazione con il manubrio alzato per facilitare e rendere più confortevole la guida in fuoristrada che si fa prevalentemente in piedi.
Buon segno, quindi, stiamo davanti a un modello che non ha bisogno di essere modificato o stravolto per essere protagonista di un corso che comunque prevede situazioni non sempre semplici da interpretare, seppur sempre alla portata di un pilota con scarsa confidenza del mondo dell’enduro.
Beppe Gualini
Potevamo forse perdere l’occasione di fare due chiacchiere con Beppe Gualini, responsabile del corso DRE Enduro e motociclista di grandissima esperienza? Se la risposta non può che essere un sonoro “no”, non ci resta che iniziare con la prima domanda!
Come è nata l’idea del DRE Enduro?
“E’ nata seguendo una linea abbastanza naturale: quando Ducati ha deciso di fare la Multistrada Enduro, la prima cosa a cui abbiamo pensato è stata proprio quella di dare la possibilità a chi la desidera acquistare di capire le sue potenzialità, ma soprattutto di dargli le informazioni tecniche per guidarla. Perché purtroppo, in questa categoria, parliamo delle grosse bicilindriche enduro stradali, la maggior parte dei proprietari non le usa in fuoristrada, perché ha paura del peso, della potenza e non ha le informazioni tecniche che noi gli diamo con la scuola: il nostro corso svolge un ruolo importante perché permette alle persone di acquisire sicurezza, un’esperienza che sarà poi utile anche nella guida stradale. Noi puntiamo comunque moltissimo sulla sicurezza: nel nostro corso ci sono pochissime cadute, dividiamo i partecipanti in tanti sottogruppi in modo di essere progressivi nelle difficoltà per non far compiere esperienze negative, giudichiamo qual è l’ostacolo giusto in quello specifico momento per quell’utente”.
Come partecipante al corso, posso confermare che lo staff è di altissimo livello, mi sono trovato benissimo. Sono istruttori che conosci da tempo o è una squadra creata da Ducati?
“Ho una società che si chiama Special Event che organizza numerosi eventi specifici, dalle presentazioni stampa ai test ride: quindi formo delle persone, la maggior parte di questi istruttori mi seguono da anni. Anche a loro trasmetto la mia esperienza e quindi insegno a insegnare! Non è sufficiente saper andare in moto per essere istruttore, sono due capacità completamente diverse. Sono quindi istruttori formati“.
Che ne pensi della Enduro? Anche te, come me, sei rimasto sorpreso dalle sue qualità?
“Devo dire onestamente, senza alcuna remora di essere di parte, e lo dico da motociclista a motociclista, che questa è la moto migliore della sua categoria: come dico sempre io, se sali su una moto e dopo 5 minuti è come se fosse stata la tua moto da sempre questo vuol dire che è centrata, è equilibrata. Dopo vari corsi che abbiamo organizzato, ho visto tante persone senza nessuna esperienza che l’hanno guidata trovandosi subito bene. Questo vuol dire che la moto c’è, dal punto di vista del motore, della ciclicistica, ma soprattutto per l’ergonomia, perché quando sali su questa moto, sia nella guida in sella che in piedi, ti puoi muovere senza alcuno ostacolo, un aspetto fondamentale per la guida in fuoristrada. Per questo invitiamo tutti gli appassionati a partecipare al corso DRE Enduro, perché quello che dispiace è sentire le persone dire: «Ma dove vai con una moto così, non puoi far niente». A loro dico: pochi discorsi, andiamo sul campo e ti faccio vedere quello che si può fare con questa moto. Ma l’aspetto importante è che lo fai tu, non lo faccio io, questo è fondamentale!”.
L’unica personalizzazione viene effettuata con l’altezza della sella: di serie la Multistrada ne prevede una che porta l’altezza della seduta a 870 mm da terra, ma sono presenti in catalogo due selle optional che ne modificano l’altezza a 850 e 890 mm da terra. Si può quindi personalizzare questo aspetto, ancora più fondamentale in una simile occasione.
Visto che siamo in argomento, non vedo quindi l’ora di montarci in sella, per l’appunto: devo però subito smorzare il mio entusiasmo in quanto, giustamente, prima della pratica ci attende una lezione teorica di circa un’ora, dove Gualini ci spiega qual è il comportamento migliore da tenere alla guida di questa maxienduro in queste determinate condizioni.
Terminata la lezione, è il momento di effettuare qualche esercizio per prendere confidenza col mezzo, all’interno di un’area dedicata.
La prova al parco giochi DRE Enduro della Multistrada 1200 Enduro
Carico e impaziente di partire, finalmente mi viene assegnata la moto, per poi essere accompagnato dagli istruttori all’effettuazione delle prime prove: slalom sulla ghiaia e frenata di emergenza, sempre sulla stessa tipologia di fondo.
A rendere tutto più semplice in questo primo approccio ci pensa l’esperienza specifica degli istruttori, che sono molto bravi a trasmettere sicurezza anche a chi è meno esperto, consigliando la posizione di guida per avere il giusto equilibrio indispensabile per affrontare e superare le prove.
In questo primo approccio così particolare, viene fuori così subito l’anima che non mi aspettavo della 1200 Enduro: la moto, anche in queste condizioni, regala subito sensazioni positive, trasmette sicurezza e, dopo pochi minuti in sella, dà come l’impressione di averla sempre guidata: insomma, non sembra assolutamente di avere per le mani una moto da oltre 250 kg in ordine di marcia.
Ma ora, dopo questi primi esercizi utili a prendere confidenza con il mezzo e con il terreno, il gioco si fa serio: è il momento di arrivare al cosiddetto campo scuola, dove l’attività diventa più tosta: asse di equilibrio, bilancia, tronchi da oltrepassare, in parte sepolti, sia in condizione di salita che di discesa, pista fettucciata con curve in contropendenza dove la moto diventa un giocattolo, divertentissima!
Anche se ovviamente il Riding Mode impostato è quello Enduro, la moto dispone comunque di 100 cavalli, una potenza molto elevata su questo tipo di terreno; inoltre, in questa modalità, il DWC (Ducati Wheelie Control) è disinserito, così come la funzionalità di rilevamento del sollevamento della ruota posteriore, la funzionalità cornering e l’ABS sulla ruota posteriore, per consentirne il bloccaggio. Questo mix di potenza e mancanza di controlli che ne limiterebbero la personalità nel particolare utilizzo rendono la moto molto gestibile, godibile e divertente.
Ahimè, il pomeriggio passato in sella a questa moto è volato via, è ora di rientrare, ma già non vedo l’ora che arrivi il giorno successivo: il programma promette di essere molto interessante, con tanto di tour nelle colline toscane!
Il mattino seguente, quindi, mi vede pronto, anzi prontissimo, al giro su strada sterrata: si tratta di una prova impegnativa, caratterizzata da pietre e buche, ma anche in questa occasione, guidati dalla grande trazione, riusciamo a non aver alcun problema e superiamo con semplicità le varie difficoltà che si incontrano lungo il percorso..
L’endurona continua a stupirmi: si arrampica sulle salite più ripide dimostrando grande grip, mentre, se si riesce ad avere il giusto equilibrio sulle pedane, nonostante la mole, si può fare inversione a “U” anche su strade strette.
Una caratteristica veramente sorprendente della ducatona è che ci permette di rimanere fermi, in piedi sulle pedane, per qualche secondo davanti a un ostacolo, così da poter valutare al meglio il punto da cui passare: ma questa è un’Enduro o una moto da Trial?
A parte gli scherzi, è un sintomo chiaro dell’equilibrio generale del mezzo; non a caso, le sue fondamentali quote ciclistiche, come interasse veicolo, lunghezza forcellone e geometria di sterzo (avancorsa e offset) sono state definite per ottenere un valido risultato nella guida in fuoristrada, senza ovviamente andare a discapito di maneggevolezza e stabilità ad alta velocità in caso di utilizzo “normale” del mezzo.
A questo punto, mi rendo conto come quello che ho scritto possa risultare strano, ma vi assicuro che è così; se non mi credete, non vi resta che iscrivervi a un corso del DRE Enduro (il prossimo anno, però, per questa stagione gli appuntamenti sono terminati) e toccare con mano questa polivalenza: del resto, scusate, ma non si chiama Multistrada?
A parte gli scherzi, grazie ai consigli degli istruttori del DRE Enduro, rimarrete stupiti anche voi da quello che è possibile fare con questa moto, con un’abilità di partenza che non è certo quella del pilota e dell’appassionato evoluto di guida in fuoristrada.
Tenete presente che a questa iniziativa erano presenti tester e giornalisti provenienti da tutto il mondo, non tutti ovviamente con una preparazione specifica in questo settore: nonostante ciò, a fine corso, la soddisfazione era grande per tutti.
Per quanto mi riguarda, quindi, mi sono dovuto ricredere sulla versatilità dell’Enduro, nel senso che mi sono fatto ingannare dalle apparenze; le sue forme imponenti e il suo peso mi sembravano quanto di più in contrapposizione con la guida su una mulattiera o su un percorso accidentato, invece la Multistrada, in questa sua particolare configurazione, si è rivelata nel contempo efficace e divertente.
La concorrenza, se vorrà perseguire lo stesso risultato, ha quindi davanti a sé una strada in salita da percorrere, ricca di buche e sassi, proprio come quella che ho affrontato e superato in sella alla Multistrada 1200 Enduro!
SBK a Jerez: avanti tutta!
A Jerez de la Frontera, seconda tappa del campionato SBK, si ri-accende lo spettacolo con Ducati protagonista. Doppietta di Redding e secondo posto in gara 2 per Davies.
Prova Ducati Multistrada 1260 Enduro
La nuova Ducati 1260 Enduro, grazie al nuovo pacchetto elettronico, è ora più “amichevole” con chi guida senza perdere carattere e prestazioni.