Niente da dire, la stagione Superbike è proprio partita con il botto. Certo, nel momento in cui scriviamo si è svolto solo un appuntamento della lunghissima stagione del mondiale, ma l’inizio è stato dei più promettenti. Non era infatti mai successo che due esordienti (Bautista come pilota, la V4 R come moto) facessero al loro primo appuntamento bottino pieno!
Bisognerà certo vedere come procederà questo cammino, ovviamente gli avversari si riorganizzeranno, ma intanto la prima impressione è stata molto positiva, non solo per le vittorie, ma anche per la relativa facilità con cui Bautista ha avuto la meglio sul competitor più accreditato, ovvero quel Jonathan Rea che da quattro anni fa il bello e il cattivo tempo nella categoria.
Chiaramente, subito hanno cominciato a piangere e a lagnarsi, non ultimo il buon Rea che si è lamentato del fatto che la Panigale sia di base una moto di un altro pianeta rispetto alla sua Kawasaki.
A dire il vero, ci sarebbero dei regolamenti, che Ducati ha pienamente rispettato, quindi non si capisce quali basi possa avere questo pianto greco: del resto, lui non ha appunto vinto quattro titoli mondiali di fila, forse anche la sua moto era la migliore del lotto!
Urge poi un’altra considerazione: non è che Ducati abbia stravinto a 360°, in quanto solo Bautista è stato in grado di far correre veloce la V4 R: tutti gli altri piloti Ducati, a partire dal buon Chaz Davies, hanno faticato non poco, rimanendo ben lontani dal podio.
Quindi qui non siamo di fronte a un monopolio Ducati, ma di quello costituito dal pacchetto Bautista/Panigale: un successo che potrebbe anche rafforzare la tesi di chi dice che i piloti della MotoGp, in effetti, siano di un altro pianeta.
Tesi che il buon Rea, una volta asciugate le lacrime, potrebbe smentire lasciando finalmente il mondo delle Superbike per provare a combattere con i piloti della MotoGP.
Comunque, sia chiaro, non siamo qui a dire che la guerra è vinta: è stata solo la prima battaglia, possibile che i prossimi appuntamenti diano responsi del tutto diversi, del resto il distacco di Rea è veramente minimo.
Quello che comunque, a prescindere, fa molto piacere, è il rinnovato e forte impegno che Ducati ha immesso in questo campionato, dove la vittoria del titolo manca dal 2011.
Esattamente quello che ha detto Luigi Dall’Igna, Direttore Generale di Ducati Corse: “Il progetto è ancora giovane, lo sviluppo è iniziato sotto buoni auspici, ma ci restano diversi particolari da ottimizzare ed abbiamo un programma di sviluppo ben definito. Abbiamo una coppia di piloti dall’indubbio valore, quindi sta a noi permettergli di esprimere il meglio di sé in pista. Lavoreremo con un solo obiettivo: vincere”.