Rassegniamoci, la strada è ormai tracciata. Sui vari siti e le tante testate giornalistiche si sprecano gli scoop, con la nuova moto ripresa mentre esce dalla fabbrica o mentre corre in pista. Del resto, lo stesso Domenicali aveva annunciato che tutto ciò sarebbe successo.
Insomma, lo avete capito, ormai Ducati si lancia a tutto gas sul quattro cilindri, abbandonando una fedeltà al bicilindrico che, ad esclusione del MotoGp e qualche raro esempio del passato, si era dimostrata più forte di tante altre considerazioni.
E’ il progresso direte voi, e in effetti è proprio così; il bicilindrico non ha più senso per i motori ad altissime prestazioni, quelli destinati alle competizioni, tanto che anche Ducati, al momento del suo ingresso nella MotoGp, ebbe assai pochi dubbi su quale frazionamento adottare.
Così, anche il vecchio e caro bicilindrico a L deve ammettere che, per vincere in Superbike, bisogna lasciare spazio al nuovo propulsore a quattro cilindri.
D’accordo, tutto giusto, ma nessuno pensa a noi nostalgici? Come la mettiamo con una storia iniziata nel 1970 e che ha portato a Ducati una marea di vittorie, di campionati del mondo? Beh, ci si potrebbe consolare acquistando un paio di Superleggera (che comunque, sommandoli, fanno quattro cilindri) però diciamo che non è proprio economico.
Intanto, ci godiamo la nuova Panigale R Final Edition una sorta di “via di mezzo” fra la R e, appunto, la Superleggera: siamo infatti sui 210 CV di potenza massima, 5 Cv in più rispetto alla base e 5 in meno della versione top.
Un bel “canto del cigno” per quanto riguarda la versione del bicilindrico quattro valvole destinato alle supersportive, mentre invece, per quanto riguarda le corse, come da tradizione Ducati, il vecchio frazionamento continuerà a correre anche nel 2018.
La nuova quattro cilindri, invece, sembra che farà il suo debutto al Salone di Milano già quest’anno, per poi debuttare nel campionato SBK nel 2019.
Ma come sarà questa moto? Facile prevedere che sarà giustamente sfruttato il lavoro effettuato nella MotoGp, qualcuno si spinge fino ad affermare che il nuovo motore sarà direttamente ispirato a quello utilizzato sulla GP15.
D’accordo, forse non è il caso di sbilanciarci troppo, ma semplicemente di chiarire, nostalgia a parte, che Ducati ha fatto la scelta giusta, come dimostrano tutte le difficoltà incontrate dal progetto Panigale: è diventato obiettivamente troppo difficile sviluppare un bicilindrico ad altissime prestazioni che sia effettivamente in grado di contrastare le concorrenza.
Però, se conosciamo bene la fedeltà dei veri appassionati, possiamo scommettere che una quattro cilindri non entrerà mai in certi garage!