Bimota ritorna all’attenzione dei ducatisti con due belle proposte: la Tesi 3D RC e la Impeto
Allo scorso Salone di Milano, Bimota ha impressionato favorevolmente presentando delle interessanti novità che testimoniano il vigore e la presenza dell’atelier riminese sul mercato motociclistico. Per quanto riguarda il nostro ambito ducatista, due le novità di rilievo: la prima si chiama
Tesi 3D RC, ovvero l’ennesima evoluzione del progetto Tesi, ideato e sviluppato all’interno della Bimota nel lontano 1983, anche se solo nel 1990 fu prodotta la versione omologata per l’utilizzo in strada: particolarità evidente di queste moto è la sostituzione dell’usuale forcella con un sistema costituito da forcelloni collegati, tramite un monoammortizzatore, a un telaio a omega, con l’obiettivo di s
eparare le funzioni di sterzo da quelle di sospensione e annullare così i trasferimenti di carico sull’avantreno in fase di frenata.
All’interno del listino Bimota la Tesi 3D RC affianca la Tesi 3D Naked con l’obiettivo dichiarato di seguire quella che è la moda del momento, ovvero quella delle cosiddette
Cafe Racer. Certo, la RC si distanzia notevolmente dalla cugina, in quanto ha un look decisamente meno sportivo, più elegante, sottolineato dalla colorazione bicolore, dalla bella sella monoposto, dal faro circolare, dall’impianto di scarico: nell’insieme il risultato ottenuto è veramente piacevole, anche perché si perdono certe spigolosità della linea Naked. A sancirne il cambio di carattere, poi, è il diverso propulsore adottato, ovvero il
bicilindrico Ducati di 803 cc, lo stesso che equipaggia lo
Scrambler, al posto del 1100 due valvole della 3D Naked.
Bimota fa la differenza per le valenze tecniche dei suoi progetti.
Come sempre quando di parla di
Bimota, poi, al di là delle considerazioni estetiche, non mancano certo le raffinatezze tecniche: in questo caso, si possono ammirare i due forcelloni, quello anteriore e il posteriore,
realizzati in struttura composita: lega leggera nella zona di fissaggio dei mozzi e tubi in carbonio strutturale per quanto riguarda i tralicci.
Altro aspetto innovativo di questa versione della Tesi è la possibilità di variare le altezze della moto in maniera multipla e millimetrica grazie ai due eccentrici sui quali sono infulcrate la sospensione anteriore e posteriore.
L’avantreno ha così un range di regolazione di 9,5 mm mentre il retrotreno arriva a 14 mm: tutto ciò consente di adeguare la moto al proprio stile di guida e alle diverse situazioni con un range molto ampio, se consideriamo che tali regolazioni garantiscono una
variazione massima dell’altezza di 23 mm se regolate simultaneamente nella stessa direzione.
Accanto alla Tesi, particolare attrazione ha suscitato la nuova
Impeto, una streetfighter aggressiva, dotata del
motore da 1198 cc della Diavel: anche in questo caso, estetica e tecnica vanno a braccetto per configurare una proposta che non ha certamente molte concorrenti sul mercato.
Il potente propulsore quattro valvole da 162 Cv è stretto in un bel telaio in acciaio con piastre in lega leggera che esalta l’aspetto senza compromessi della Impeto: concetto ribadito dalla
qualità dei componenti, come la forcella Öhlins a steli rovesciati del diametro di 43 mm e il mono della stessa Casa, regolabile nel precarico, in compressione ed estensione.
A tenere a bada tanto Impeto ci pensa un
impianto frenante da riferimento, con doppio disco da 320 mm all’anteriore, pinze Brembo con quattro pistoncini e pompa radiale; dietro disco da 220 mm con pinza a 2 pistoncini Brembo. Il risultato finale parla di soli 177 Kg che, raffrontati alla potenza disponibile, determinano un pacchetto molto interessante: per fortuna, a gestire e contenere il tutto ci pensa il consueto sistema di gestione elettronico con
Ride by Wire, Traction Control e ABS.
Il cruscotto, con schermo TFT a colori da 3,5” e struttura in lega leggera ricavata dal pieno, è un sistema di acquisizione dati integrato e GPS con riconoscimento automatico del circuito. La Tesi 3D RC offre la possibilità di variare le altezze della moto in modo personalizzato grazie ai due eccentrici sui quali sono infulcrate le sospensioni.Inoltre, per chi non si accontenta, Bimota mette a disposizione, come optional, una serie di soluzioni di alto livello tecnico, quali il telaio con struttura composita, lega leggera e tubi di carbonio strutturale, il forcellone con struttura composita, lega leggera e tubi di carbonio strutturale, nonché un
dashboard con schermo TFT a colori da 3,5” dalle mille funzioni.
Visto che il nome Bimota è strettamente legato al mondo delle competizioni, a Rimini hanno pensato di aggiungere pepe per chi volesse adattare la Impeto all’uso agonistico: un nuovo kit di sovralimentazione denominato
SuperCharger, ovvero un compressore volumetrico a doppio stadio, posizionato all’interno della “L” dei cilindri per una concentrazione delle masse ottimale.
Il kit SuperCharger prevede, per le moto con motore raffreddato ad acqua, di aumentare i valori di potenza e soprattutto coppia tra il 15% ed il 20%.In questo modo, si incrementa il valore di potenza, e soprattutto di coppia,
tra il 15% ed il 20%. I controlli elettronici di gestione motore, tenuti sotto controllo con il software dedicato, completano il kit conferendo alla Impeto la giustificazione completa del suo nome, completando, ancora una volta, quel connubio tra estetica e tecnica che da sempre contraddistingue le proposte della Bimota.