Ma che futuro attende noi motociclisti? Saremo sempre noi a guidare oppure ci aspetta lo stesso destino degli automobilisti che, probabilmente fra qualche anno, potranno leggere il giornale mentre viaggiano sulla loro quattro ruote? Già oggi, in effetti, con tutte le ultime diavolerie elettroniche viene un po’ il dubbio di essere ancora protagonisti in sella all’ultimo modello: più che guidare, infatti, i tecnici ci chiedono di avere fiducia!
Come interpretare altrimenti le possibilità di attaccarsi al freno anteriore in piena curva, affidandosi all’Abs Cornering, oppure di spalancare il gas ancora piegati in sella a una moto da oltre 200 Cv?
Insomma, il pilota del futuro più che abile dovrà semplicemente essere fiducioso? Ovviamente, sempre sperando che tutto fili liscio e non ci sia qualche blackout, che altrimenti ci ritrovano sopra a un albero a duecento metri dalla sede stradale!
Questo però è il futuro e, a quanto pare, sta arrivando pure velocemente: hanno fatto infatti sensazione due news provenienti da Ducati che ci informano dell’introduzione sul mercato, già nel 2020, di una moto dotata di radar anteriore e posteriore e della sperimentazione di una tecnologia che consente il contatto wireless tra automobili, motociclette, pedoni e biciclette: un passo fondamentale verso la comunicazione diretta tra i veicoli e l’ambiente circostante.
Ok, direte, chissà quando diventerà una funzione pratica: no, dispiace contraddirvi, ma hanno già fatto una sperimentazione facendo interagire tra di loro una Multistrada 1200 Enduro, una Audi Q7 e una Audi A4: durante questo esperimento sono state simulate situazioni che si presentano comunemente durante la guida, situazioni nelle quali gli automobilisti non si accorgono del sopraggiungere di una moto, come, dire, la tecnologia in questo caso potrebbe darci una bella mano!
L’importanza di tali innovazioni le ha confermate anche Pierluigi Zampieri, Responsabile Innovazione Veicoli di Ducati: “Il successo di questi test è la dimostrazione di come le moderne tecnologie possano, in futuro, migliorare drasticamente la sicurezza dei motociclisti”.
Stesso discorso per i radar: quello anteriore ha lo scopo di mantenere una determinata distanza dal veicolo che precede, mentre quello posteriore sarà in grado di segnalare veicoli posizionati nell’angolo morto (ovvero la parte di carreggiata non visibile tramite lo specchio retrovisore), oppure il sopraggiungere da dietro di veicoli a velocità elevata: ci sarà qualcuno fra noi che la utilizzerà per tenere a debita distanza l’amico nella gita domenicale al passo?
Scherzi a parte, attrezziamoci, il futuro sta arrivando!