Dovizioso e Davies, destino comune

Dovizioso e Davies, destino comune

Possiamo dire che Chaz Davies e Andrea Dovizioso sono due piloti accomunati da uno stesso destino, per lo meno per la parte della loro carriera trascorsa in Ducati?

Pensiamo proprio di sì, in quanto, per molti anni, fra l’altro non proprio i più facili nella storia agonistica del marchio, sono stati i due alfieri che hanno tenuto alto il buon nome dell’azienda con risultati di assoluto rilievo.

Sono stati, infatti, per molte stagioni i piloti che hanno ottenuto i migliori risultati, nelle rispettive categorie, fra tutti coloro che guidavano una Ducati.

Certo, è mancato l’acuto, la vittoria nella classifica finale nei loro campionati, ma anche in questo entrambi sono stati accomunati dalla stessa sorte, ovvero quella di essersi trovati davanti il classico campione ammazzatutto, quello che ti lascia solo le briciole, capace com’è di vincere titoli a raffica.

Questo sono stati infatti Jonathan Rea e Márc Marquez rispettivamente per Chaz e per il Dovi, come per tutti gli altri piloti che hanno avuto la (s)fortuna di incontrarli sul loro cammino

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Lo dimostrano ampiamente i risultati che, nonostante ciò, sono riusciti a conseguire: due terzi posti e tre secondi posti per il gallese, ben tre secondi posti negli ultimi tre anni per il forlivese.

Della serie, se non c’era il mostro sacro davanti, chissà come sarebbe andata a finire.

Anche l’epilogo della loro carriera ducatista si assomiglia molto: entrambi sostituiti, forse un po’ prematuramente da due giovani piloti italiani, senz’altro molto forti, ma che ancora devono dimostrare molto e a cui forse non avrebbe fatto male ancora un anno di gare nei rispettivi team satellite, al riparo di tutte le pressioni tipiche di chi gareggia in un team ufficiale.

Ovviamente, stiamo parlando di Michael Rinaldi e Francesco Bagnaia.

Altra similitudine, il fatto che siano stati messi da parte al termine di una stagione in cui entrambi hanno ampiamente dimostrato il loro valore, con addirittura Chaz che ha compiuto il suo capolavoro nell’ultimo round del campionato, e con DesmoDovi in lizza per il titolo per buona parte dell’anno, contro tutto e tutti. Inoltre, altro fattore in comune, sono entrambi amatissimi dal popolo Ducati, proprio per la loro generosità, per la capacità di lottare sempre anche quando le cose sembrano scorrere verso il peggio, come il lungo apprendistato di Chaz nel passaggio dal bicilindrico alla quattro cilindri.

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Insomma, due campioni che ci lasciano un grande vuoto, perché molti ritengono che avrebbero potuto ancora dare un validissimo contributo alla causa.

Un vero peccato.

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