Questa bella 848, al contrario di quanto si può immaginare dalle foto, viene utilizzata normalmente anche in strada; l’attuale impostazione è dovuta al fatto che il proprietario l’ha portata in pista un paio di volte a Rjeka proprio per verificare la bontà delle tantissime modifiche apportate. Per ottenere tale risultato, la moto è stata smontata completamente, fino al nudo telaio.
Le modifiche più consistenti riguardano il nuovo forcellone, con relativo perno della ruota posteriore predisposto per il montaggio della gomma da 190, e tutto l’avantreno; avendo un debole per la forcella Öhlins, Omar ha deciso di trapiantarla sulla sua nuova moto, prendendola in prestito da una 1098 R.
La difficoltà maggiore è arrivata proprio qui, in quanto le quote della nuova forcella, diverse da quella di serie montata sulla 848, hanno richiesto continue modifiche per ottenere il risultato desiderato: ad esempio, Andreani, importatore delle Öhlins in Italia, ha consigliato di sfilarle di ben 5 tacche, tanto che Omar è stato costretto anche ad accorciare i tubi freno, diventati troppo lunghi! Insieme alla forcella, sono arrivate le pinze monoblocco Brembo M4, i tubi aeronautici e, a seguire, l’acquisto dei dischi freno da Superbike con 5 mm di spessore, acquistati dal Team Caracchi: ora, come ci confida Omar, la frenata è eccezionale, consente di fare staccate da paura con minima pressione sulla leva. Sul motore, un intervento significativo è stato l’abbassamento delle teste: questa modifica ha comportato l’installazione di un nuovo radiatore maggiorato, prodotto dalla H2O, considerato che dopo tale operazione il propulsore scalda di più.
Secondo Sacchet, comunque, il motore della 848 è già ottimo di suo, mentre definisce “imbarazzanti”, ovvero troppo bruschi, quelli di 1098 e 1198; a suo giudizio, già la Panigale ha un’erogazione molto più fruibile.
Del resto, Omar, avendo già avuto in passato la 848, comprata nuova appena uscita sul mercato, conosceva bene le potenzialità di questa moto. Come potete verificare dalle foto, siamo quindi davanti a una moto curata in ogni particolare, che ha richiesto molti mesi di lavoro, ma anche tante notti passate ad arrovellarsi su misure e quote che non tornavano, sui tanti lavori necessari per ottenere il risultato desiderato.
Tutto ciò, però, è stato ripagato, per l’appunto, durante i test in pista: la moto va davvero forte, ha un peso contenuto, è molto stabile, si inserisce bene e velocemente in curva e, come detto, ha una frenata eccezionale.
Un risultato finale che ha richiesto tantissima manodopera, perché questa moto ha preso vita e forma nel garage di Omar, con il solo aiuto dell’amico Federico, ma anche di tantissima passione, perché Sacchet è un vero ducatista: ha avuto ben 6 Ducati, fra cui alcune delle più belle superbike di Borgo Panigale come la 916 Senna e la 1098 S.
Proprio partendo da questa passione viscerale, Oscar ha deciso che era l’ora di avere la sua Ducati, ovvero una moto su misura: ecco quindi che la 848 è diventata oggetto di cure e modifiche sostanziali che ne hanno variato profondamente le prestazioni e la guidabilità.