La 899 Panigale è stata senz’altro un’ottima moto purtroppo è stato un modello che ha avuto una vita molto breve, dal 2014 al 2016, quindi è rimasta in listino per solo due anni. Poi, è stata praticamente “uccisa” dall’Euro 4, le cui stringenti norme, soprattutto in termini di inquinamento acustico, hanno costretto Ducati a puntare sulla 959.
Una vita breve, quindi, ma intensa, in quanto, soprattutto dal punto di vista estetico, molti continuano a preferire questa versione alla nuova, soprattutto per l’andamento degli scarichi che sono passati da quello sotto il motore della 899 al doppio silenziatore esterno della 959: una soluzione che ha sicuramente appesantito la linea della moto, rendendola meno interessante.
Così devono aver pensato anche gli amici della Casuno Motorcycle, un’azienda giapponese specializzata in preparazioni e produzioni di parti speciali che commercializzano con il marchio Aella.
Ma la special che vi presentiamo in queste pagine ha una storia molto particolare, in quanto non è stata realizzata per accontentare qualche danaroso appassionato, ma viene utilizzata per testare la validità delle varie parti speciali, di propria produzione o meno, prima che queste siano proposte al cliente.
Insomma, alla Casuno non si fidano! Il nome del produttore può essere infatti altisonante, oppure loro stessi essere convinti di aver concepito un accessorio ben realizzato, ma questo non gli interessa più di tanto; prima di offrirlo al cliente vogliono testarlo sulla 899 di loro proprietà per essere certi dei vantaggi!
Proprio perché destinata a rimanere all’interno dell’azienda la particolare livrea di questa moto ha un aspetto tutt’altro che racing, come sarebbe lecito aspettarsi per una moto della sportività della piccola Panigale.
Al contrario, non volendo che questa moto avesse un look troppo appariscente, si sono ispirati alle opere dell’artista giapponese Ogata Korin (1658 – 1716), pittore e artigiano giapponese considerato come uno degli artisti più importanti della scuola Rinpa: “A Kyoto ho visto un suo quadro, dipinto su una sottilissima foglia d’oro, al quale mi sono ispirato per questa special. – afferma Aoki, responsabile di Casuno – Di solito, per una moto del genere, prediligo sempre una connotazione racing, anche per andare incontro alle aspettative del cliente; ma in questo caso, visto che la moto è la nostra, ho voluto osare per realizzare qualcosa di unico”.
Indubbiamente, almeno a nostro avviso, c’è riuscito, in quanto la moto acquisisce un’eleganza e una grazia notevole, che poi non è certamente in antitesi con il suo utilizzo: sportività ed eleganza, infatti, molto spesso vanno a braccetto.
La livrea quindi accompagna degnamente una dotazione tecnica di assoluto valore, in quanto buona parte dei prodotti installati fanno parte dell’élite della componentistica per moto: così è, per esempio, per l’impianto frenante Brembo, dove la pompa originale è stata sostituita con un’unità radiale della stessa azienda italiana: una vera opera d’arte ottenuta tramite forgiatura, alleggerita con fresatura e successivamente anodizzata, con in più il vantaggio di essere radiale e quindi di migliorare la prontezza e la modulabilità della frenata.
Molto belli e leggeri sono anche i cerchi OZ Racing piega, in alluminio e a cinque razze, che sicuramente renderanno ancora più maneggevole una moto che comunque, di serie pesa solo 169 Kg!
Ma avete notato come su questa moto/laboratorio, creata e utilizzata per testare la componentistica, ci siano tantissimi prodotti italiani?
E non è finita qui, la lista continua con il carter frizione della Ducabike, ricavato dal pieno in ergal con tanto di oblò realizzato in un materiale plastico speciale sotto il quale lavora una frizione antisaltellamento della torinese EVR: al di là dell’innegabile miglioramento tecnico e funzionale, da un punto di vista estetico non c’è proprio confronto! Conclude il discorso sull’italianità, il bellissimo terminale in carbonio della Termignoni che contribuisce da par suo al risparmio di peso e al miglioramento delle prestazioni
Su questa particolare special, poi, non mancano i particolari prodotti dalla stessa Aella, come ad esempio le pedane o la bella piastra di sterzo lavorata e alleggerita. Aoki ci ribadisce il concetto: ““Questa 899 Panigale è stata costruita soprattutto per il nostro staff che, quando consiglia i clienti, vuole avere la certezza del rendimento e del risultato. Quindi, sia che gli accessori siano nostri o di altri produttori, dobbiamo essere certi della loro resa e dei benefici che comportano”.
Un discorso che non fa una grinza, perché non sempre un prodotto aftermarket, anche se con un nome di prestigio, una volta montato su una specifica moto dà vantaggi così importanti da giustificare il suo elevato prezzo di acquisto.
Poi, su questa 899, di speciale non ci sono solo gli accessori, ma anche le lavorazioni, come la particolare vernice utilizzata per le teste, la lucidatura a cui sono stati sottoposti i collettori di scarico e il trattamento DLC per gli steli della forcella, che serve a ottenere la massima performance in termini di scorrevolezza e di resistenza agli agenti atmosferici.
A proposito di sospensioni, poi, impossibile non notare il nuovo ammortizzatore Öhlins TTX GP, molto leggero e performante, con il serbatoio separato pressurizzato in azoto: insomma, il meglio di quanto si possa richiedere!
“Per quanto riguarda le sospensioni, la scelta di fare customizzazione sulla 899 Panigale non è stata un caso. – conclude Aoki – La 1199 S, ad esempio, ha un’elettronica che coinvolge anche le sospensioni, con il sistema Ducati Electronic Suspension; sulla 1299, poi, vi è la presenza dell’intero pacchetto elettronico gestito con la IMU (inertial measurement unit). Insomma, le moto sportive moderne sono ormai quasi interamente gestite in modo computerizzato, mentre la 899 ci sembra che abbia ancora le caratteristiche della moto sportiva sulla quale si può intervenire senza paura di interferire con software e microchip!“.
Notazione giusta, ma con le potenze in ballo, abbinate a pesi complessivi sempre più contenuti, è ovvio che ci debba essere il massimo impegno degli ingegneri per dare all’utente di queste moto la possibilità di gestirle nel modo più sicuro e efficace possibile.
Insomma, il discorso torna sempre sui notevoli costi di produzione che richiedono le nuove superbike, in cui vi è tanto investimento per raggiungere potenze sempre più elevate e spese ancora più ingenti per realizzare un’elettronica che sia in grado di tenerle a bada!
Considerazioni tecniche a parte, resta il fatto che i tecnici della Casuno sono rimasti completamente soddisfatti del risultato ottenuto: la moto così modificata risulta ancora più leggera e maneggevole, oltre che esteticamente più preziosa: sappiamo quindi già cosa lo staff consiglierà ai loro clienti!
Traduzione di N. Aizawa – per gentile concessione di Ducati Magazine
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