Non pochi, appena l’hanno vista, hanno fatto un bel salto sulla sedia; la mente, infatti, è subito andata alla mitica Cagiva Elefant, la grossa enduro motorizzata Ducati, così come alle sue versioni da gara, protagoniste (e vincitrici) per molti anni alla Parigi/Dakar.
Se poi qualcuno ha ancora qualche dubbio sulla somiglianza, ecco la foto che pubblichiamo a pagina 41 a rimarcare come qui ci troviamo di fronte a due gemelle separate dalla nascita!
La nuova DesertX, quindi, è molto di più di una versione cattiva dello Scrambler Desert Sled, è un punto fermo che ci riporta ai fasti del passato, tanto che, se chiudiamo un po’ gli occhi e proviamo a sognare, è facile immaginarla sul podio di qualcuno di quei massacranti raid che vengono (venivano?) organizzati in mezzo mondo.
Del resto, la moto sembra che abbia le carte in regola che dire la sua in contesti del genere; da un punto di vista tecnico, infatti, le caratteristiche sono quelle di mezzo da grandi distanze da percorrere nelle savane o nei deserti: prendete ad esempio la ruota anteriore da 21”, la forcella Kayaba a steli rovesciati da 46 mm, il serbatoio da oltre 21 litri di capacità a cui si aggiunge un possibile secondo serbatoio nella parte posteriore della moto con ulteriori 8 litri di benzina.
Non è forse una dotazione da moto destinata ai grandi raid? Del resto, è la stessa Ducati a informarci che “La DesertX è un’interpretazione moderna delle linee delle moto enduro degli anni ’80”.
Insomma, i conti tornano e ci parlano di una moto con caratteristiche veramente uniche.
Non mi credete? Allora partiamo dal motore. Qui siamo davanti a una moto che, per l’uso a cui viene proposta, è veramente molto potente; non a caso, a equipaggiarla ci pensa il bicilindrico Ducati Testastretta 11° da 937 cc capace di una potenza massima di 110 Cv a 9250 giri/minuto e una coppia massima di 92 Nm a 6500 giri/minuto.
In questo caso, si tratta dell’ultima evoluzione di questo motore che, lo ricordiamo, già equipaggia il Monster e la Multistrada V2. Qui, però, è stato modificato e ottimizzato il cambio, che ha rapporti dedicati, accorciati su tutte le marce fino alla quinta per garantire il miglior comportamento in fuoristrada.
Prima e seconda, in particolare, sono molto più corte rispetto agli altri modelli (rispettivamente del 14,3% e dell’8,7% nei confronti della Multistrada V2), proprio in funzione dell’utilizzo del mezzo in ambito off-road. Al contrario, la sesta è molto lunga per favorirne l’utilizzo nei trasferimenti, con regimi di rotazione contenuti, e conseguente risparmio di carburante e incremento di comfort.
Per terminare il capitolo sul cambio, non è certo da dimenticare il comando elettronico, funzionale in scalata e accelerazione, che lavora con una strategia sviluppata specificatamente per la DesertX.
Rimanendo in tema, a differenziarla completamente dai suoi predecessori, ci pensa la completa dotazione elettronica, la stessa di tutte le altre Ducati in listino, anzi, con qualcosa in più!
Infatti, qui i Riding Mode disponibili sono ben sei e lavorano in combinazione con i quattro Power Mode che modificano potenza e prontezza di risposta del Testastretta: Full, High, Medium, Low. La principale novità è rappresentata senz’altro dai settaggi specifici del Riding Mode Enduro e dall’introduzione del nuovo Riding Mode Rally, a cui si aggiungono i tradizionali Sport, Touring, Urban e Wet.
L’autonomia della DesertX è adeguata ai viaggi più lunghi grazie al serbatoio da oltre 21 litri di capacità e alla possibilità di montare un secondo serbatoio nella parte posteriore della moto (disponibile come accessorio), aggiungendo ulteriori 8 litri di benzina. Il trasferimento della benzina dal serbatoio posteriore a quello anteriore viene suggerito al pilota attraverso il cruscotto nel momento in cui il livello del carburante nel serbatoio anteriore scende al di sotto di un determinato livello e può essere attivato attraverso i comandi al manubrio.
La DesertX in un colpo d’occhio
Colorazioni
Livrea dedicata in colorazione “Star White Silk”
Principali dotazioni di serie
Motore Testastretta 11° 937 cc da 110 CV a 9250 giri/minuto e 92 Nm a 6.500 giri/minuto
Scarico con silenziatore singolo
Telaio a traliccio in tubi d’acciaio con forcellone bibraccio fuso in alluminio
Capacità serbatoio 21 litri
Cerchi a raggi tubeless con pneumatici Pirelli Scorpion Rally STR nelle misure 90/90-21 all’anteriore e 150/70 R18 al posteriore
Forcella KYB Ø 46 mm, escursione 230 mm, completamente regolabile
Ammortizzatore KYB, escursione 220mm, completamente regolabile
6 Riding Mode personalizzabili (Sport, Touring, Urban, Wet, Enduro, Rally)
4 Power Mode su 3 livelli di potenza
ABS Cornering Bosch regolabile su 3 livelli
Ducati Traction Control regolabile su 8 livelli
Ducati Wheelie Control
Engine Brake Control
Ducati Cruise Control
Strumentazione TFT da 5” a colori
Ducati Brake Light
Ducati Quick Shift Up & Down (DQS)
Impianto luci full LED
Prezzo: 15.990 Euro
La modalità Enduro è particolarmente adatta per i tratti di fuoristrada impegnativo, mentre quello Rally, con piena potenza del motore e controlli elettronici ridotti, è dedicato per l’off-road veloce, quello sui lunghi sterrati, ovviamente solo nel caso di pilota esperti nella gestione della moto nel fuoristrada impegnativo.
Pensiamo che anche Eddy Orioli sarebbe stato ben contento di aver a disposizione tutto questo supporto, specialmente in virtù della notevole cavalleria a disposizione di questo nuovo modello! In più, i comuni mortali, avranno sicuro vantaggio anche da tutto ciò che viene offerto in termini di sicurezza attiva, come il Ducati Traction Control e l’ ABS Cornering.
A rimarcare l’anima africana della moto ci pensa poi anche la ciclistica, con la presenza di un bel telaio a traliccio in acciaio, ma soprattutto per la presenza di sospensioni a lunga escursione come la già citata forcella Kayaba a steli rovesciati da 46 mm di diametro, con ben 230 mm di escursione, che lavora in collaborazione con il monoammortizzatore, sempre Kayaba, che insieme al forcellone in alluminio, consente una corsa della ruota posteriore di 220 mm: insomma, sospensioni specifiche per uso off-road!
Sospensioni di ottimo livello per la DesertX con una forcella Kayaba a steli rovesciati da 46 mm di diametro e 230 mm di escursione e un mono posteriore, sempre della stessa marca, che consente una corsa della ruota posteriore di 220 mm. Entrambe le unità sono completamente regolabili.
Questo ce lo conferma anche l’ampia luce a terra di 250 mm e la particolare ergonomia del veicolo: tutto è stato infatti studiato per garantire il miglior controllo durante la guida in piedi, con una triangolazione sella-pedane-manubrio a lungo testata in approfondite sessioni fuoristrada.
Ne consegue una moto stretta nella zona della sella, così da consentire al pilota di spostarsi facilmente, trovando il giusto appiglio sul manubrio largo e con piega tipicamente off road, così come sulle pedane.
Il motore della DesertX
Il motore della DesertX è il bicilindrico Ducati Testastretta 11° da 937 cc capace di erogare una potenza di 110 Cv a 9250 giri/minuto e una coppia massima di 92 Nm a 6500 giri/minuto.
La sua particolare configurazione permette un’erogazione regolare e sempre ben gestibile; si tratta, infatti, dell’ultima evoluzione del motore Testastretta 11° con frizione a 8 dischi compatta e leggera, mentre il tamburo del cambio lavora su cuscinetti per avere sia meno attriti che maggiore precisione in fase di cambiata, contribuendo anche a una riduzione del peso totale del motore di 1,7 kg rispetto alla versione precedente.
In questo caso, poi, il propulsore è stato dotato di un cambio dedicato, con rapporti dedicati differenti rispetto a quelli della Multistrada V2 che monta lo stesso tipo di motore.
Per la parte elettronica di gestione del motore, la novità principale è rappresentata dai settaggi specifici per il Riding Mode Enduro e dall’introduzione del nuovo Riding Mode Rally, che si aggiungono a Sport, Touring, Urban e Wet.
Di conseguenza, i Riding Mode disponibili su DesertX sono sei e lavorano in combinazione con i quattro Power Mode, ovvero mappature motore che consentono di modificare il carattere del Testastretta 11° secondo le volontà di chi guida; si passa così dai 110 Cv del Power mode Full (abbinato ai Riding Mode Sport e Rally), ai 95 Cv della modalità High (abbinato ai Riding Mode Touring e Wet), fino ai 75 CV in Medium (abbinato al Riding Mode Enduro) e Low (abbinato al Riding Mode Urban)
Gli intervalli di manutenzione sono previsti ogni 15.000 Km o 24 mesi, con controllo gioco valvole ogni 30.000 km. La moto è disponibile anche per i neopatentati, grazie alla versione a 35 KW dedicata ai possessori di patente A2.
Nel riquadro, il punto di riferimento storico, a cui sicuramente la DesertX fa riferimento; del resto, il suo design ricorda le grosse moto enduro degli anni Ottanta, con uno stile essenziale e pratico: tutto è stato infatti studiato per agevolare i movimenti del pilota specialmente nella guida off-road. La moto è visivamente caratterizzata dall’ampio serbatoio e dal parabrezza che integra il doppio faro anteriore. Questa nuova moto, poi, monta ruote del tutto inedite per una Ducati: qui abbiamo infatti un cerchio da 21“ all’anteriore e da 18” al posteriore, misure tipiche dell’off-road. Gli pneumatici sono tubeless e sono gli Pirelli Scorpion Rally STR. La DesertX sarà però anche omologata per montare pneumatici più orientati al fuoristrada così come gomme più stradali.
La sella posizionata a 875 mm da terra e il peso a secco di 202 Kg danno poi comunque il senso delle dimensioni generose di questo mezzo, sicuramente a suo agio sulle distese desertiche dove potrà dare libero sfogo a tutta la sua cavalleria, sicuramente in modalità Rally!
Per chi non ha ambizioni dakariane, invece, sottolineiamo come la DesertX si presenti come ideale compagna di viaggio, almeno per gli avventurosi; vanno in questo senso, infatti, la notevole capacità di carico, le valigie in alluminio disponibili come accessorio, ma anche la capacità dei due serbatoi per un totale di ben 29 litri di benzina! Interessante, anche il fatto di come il trasferimento del carburante dal serbatoio posteriore a quello anteriore venga suggerito al pilota, al momento opportuno, attraverso il cruscotto
A proposito, il ponte di comando ha come protagonista un’unità con display TFT a colori da 5” ad alta risoluzione, orientato e posizionato in modo che vi sentirete anche poi un vero pilota da raid intercontinentale; tanto più che sono disponibili due visualizzazioni, una Standard, l’altra Rally. Nella prima sono visualizzate le informazioni necessarie per la guida stradale, mentre nella seconda è presente la funzione tripmaster.
Terminiamo l’analisi con brevi indicazioni sull’impianto luci che è full led, le ruote di 21 pollici all’anteriore e 18 pollici al posteriore (misure tipiche delle moto da fuoristrada), l’impianto frenate Brembo con all’anteriore le pinze radiali monoblocco Brembo M50 a 4 pistoncini e doppio disco da 320 mm, la particolare attenzione dedicata alla gestione del calore e quella posta per la protezione aerodinamica di pilota e passeggero.
Insomma, lo avrete capito, qui si apre un nuovo e interessante capitolo con una moto che amplia notevolmente la platea dei possibili interessati al marchio Ducati, ma che fa anche intravedere interessanti sviluppi sportivi che ci fanno pensare che fra non molto la Casa di Borgo Panigale non sarà protagonista solo nelle gare che si svolgono su asfalto!
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