Prova Ducati Multistrada 1260 Enduro

Prova Ducati Multistrada 1260 Enduro

La nuova Ducati 1260 Enduro, grazie al nuovo pacchetto elettronico, è ora più “amichevole” con chi guida senza perdere carattere e prestazioni.

E siamo a tre. Che il motore Testastretta DVT 1260 fosse nato molto bene lo capimmo appena percorsi i primi chilometri a bordo della X-Diavel. Il 1260 è il motore probabilmente meglio riuscito degli ultimi anni; ha tanti cavalli, ma soprattutto una curva di coppia tirata con il righello sempre molto utile su strada. La “migrazione” di questo motore sulla gamma Multistrada era quindi attesa ed è iniziata l’anno scorso con la Multistrada 1260 e si completa quest’anno con l’arrivo sulla Multistrada Enduro.
25-MULTISTRADA-1260-ENDURO_UC68155_HighIl bicilindrico da 1262 cc (ottenuti grazie all’aumento della corsa di 3,6 mm), da 158 cavalli con fasatura variabile, è lo stesso della versione stradale con ruote da 17 pollici, lanciata lo scorso anno, ma in questo caso i vari Riding Mode sono stati studiati pensando anche all’utilizzo fuoristrada.
Sono inediti il Ride by Wire, che consente una gestione dell’acceleratore più fluida e piacevole, e il Ducati Quick Shift, ora attivo sia nell’inserimento che in scalata.
Le novità, quindi, riguardano il pacchetto elettronico, oltre che una diversa taratura del sistema DVT: accorgimenti che portano ad avere un’erogazione ben diversa rispetto al passato, con l’85% della coppia disponibile già a 3500 giri (con un innalzamento della curva del 17% a 5500 giri/minuto in confronto della Enduro 1200): numeri che ben spiegano il carattere del rinnovato Testastretta.

Grande e alta, la Multistrada Enduro ha dimensioni importanti e rientra senza ombra di dubbio nel segmento delle grandi moto “adventure” quelle che hanno una cisterna al posto del serbatoio (30 litri per la Multi Enduro).
Veri e propri panzer a due ruote, che possono anche mettere in soggezione il motociclista di taglia media: per questo motivo, Ducati ha lavorato sodo per rendere la Multistrada Enduro più amichevole con il pilota.
È un po’ come se la posizione di guida si fosse ridotta di una taglia, le sospensioni si accorciano, la sella si abbassa.

Tutto per una posizione di guida più “compatta” che aiuta nella gestione della moto in ogni situazione di guida: centimetri in meno, quindi, sulle altezze e sulla posizione di guida, per renderci tutti più “confidenti” nelle normali condizioni che può incontrare un mototurista.

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Il motore Testastretta DVT rende la Multistrada 1260 Enduro la moto della sua categoria con il valore di coppia più elevato a 4000 giri/minuto, quindi il regime utilizzato più di frequente durante la guida. Lunghi gli interventi di manutenzione: il cambio dell’olio è previsto ogni 15.000 Km, mentre il “Desmo Service” è necessario ogni 30.000 Km. A destra, Forme elaborate e complesse per la cover del serbatoio da 30 litri, dato che rende la Enduro un’inarrestabile globetrotter, con un’autonomia che può superare i 450 chilometri.

Le sospensioni semi attive Skyhook della Sachs hanno una corsa di 185 mm, ridotta di 15 mm rispetto al passato, e anche la sella a 860 mm perde circa un centimetro di altezza.

Per rendere correttamente bilanciata la posizione di guida, il manubrio è stato abbassato di 30 mm, così da favorire la guida stradale senza penalizzare la guida in piedi nel fuoristrada, rivedendo di conseguenza, le forme della cover del serbatoio. I tecnici Ducati hanno limato millimetri perfino sui gommini delle pedane, abbassati di 1 cm. Insomma non è la stessa moto con un motore più grosso, perché lo sviluppo ha toccato molti punti.

La Multistrada 1260 Enduro in un colpo d’occhio


Colorazioni
Ducati Red con telaio nero e ruote a raggi
Sand con telaio nero e ruote a raggi

Principali dotazioni
Motore Ducati Testastretta DVT da 1262 cc
Inertial Measurement Unit (IMU) Bosch a 6 assi
Impianto frenante Brembo con ABS Cornering Bosch
Dischi anteriori da 320 mm di diametro
con pinze monoblocco radiali a 4 pistoncini Brembo M4.32
Cruise Control
Ducati Multimedia System (DMS)
Ride-by-Wire
Riding Mode
Power Mode
Ducati Wheelie Control (DWC)
Ducati Traction Control (DTC)
Ducati Quick Shift (DQS) Up&Down
Vehicle Hold Control (VHC)
Sistema Hands-Free
Sospensioni elettroniche semi-attive Sachs (anteriore
e posteriore), sistema Ducati Skyhook Suspension (DSS) Evolution
Impianto luci full LED con Ducati Cornering Lights (DCL)
Cruscotto con schermo TFT a colori da 5”

Prezzo
da Euro 21.690

Confermato il telaio a traliccio in tubi d’acciaio che abbraccia il motore, con l’angolo di sterzo che non cambia, ma è aumentata l’avancorsa di 1 mm a quota 111 mm: questo per rendere la Multistrada Enduro 1260 più stabile sul veloce e più fluida nella guida.

Il forcellone è più leggero di 500 grammi, mentre è confermato lo schema classico delle maxi enduro stradali con ruota anteriore da 19 pollici e posteriore da 17 pollici. Completano il quadro gli pneumatici Pirelli Scorpion Trail 2 e il doppio disco anteriore da 320 mm con pinze radiali M4.32 della Brembo e disco posteriore da 265 mm.

Considerata la sua anima predisposta per le escursioni su sentieri e strade bianche, la Enduro, per la protezione del motore, offre di serie un nuovo e alleggerito paracoppa in lamiera d’alluminio con supporti collegati direttamente al telaio.

Le prestazioni viaggiano a braccetto con la sicurezza: ormai lo diamo per scontato, ma è sempre meglio ricordare che l’ABS Cornering Bosch così scontato non è, così come non sono scontate le Cornering Lights, anche loro gestite dall’IMU, capaci di illuminare la strada in curva, oltre agli indispensabili controlli di trazione e anti impennamento con l’aggiunta del Vehicle Hold Control che, tenendo attivo il freno posteriore per qualche secondo, facilita le partenze in salita: una dotazione di serie ricca, ma ormai imprescindibile su una moto di questa categoria.

Il display TFT da 5 pollici è il terminale delle informazioni visibili durante la guida e, per mezzo dei blocchetti al manubrio, è possibile gestire le regolazioni della moto con pochi tocchi. Per rendere ancora più social l’esperienza di viaggio, l’applicazione Ducati Link App permette di creare un vero diario di bordo che registra le prestazioni nella guida e i percorsi da condividere.

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La Multistrada 1260 Enduro non è mai impegnativa ed è fruibile in sicurezza grazie ai Riding Mode, al nuovo Ride by Wire, che permette una gestione dell’acceleratore ancora più fluida e piacevole, e al DQS (Ducati Quick Shift) Up & Down, che migliora l’esperienza di guida in quanto consente di cambiare marcia, sia in accelerazione che in scalata, senza l’utilizzo della frizione. L’ergonomia rivista, con sella, manubrio e baricentro più basso rispetto alla versione 1200, insieme al rinnovato setup delle sospensioni, garantiscono maggiore accoglienza e comfort.

Una volta in sella scopriamo una Multistrada 1200 Enduro effettivamente più amichevole. La posizione di guida è meglio di quanto sia lecito attendersi: la zona tra serbatoio e motore è molto snella, ci si sente ben inseriti nella moto e non adagiati su un piano troppo alto, il che facilita le manovre a motore spento e anche in fuoristrada.
Certo, vista da ferma la Multistrada Enduro 1260 fa impressione, con il serbatoio da 30 litri a dominare la scena e i 230 kg sempre ben presenti in testa!
Iniziamo il test in offroad, sfruttando, ovviamente, la mappa Enduro che disattiva l’ABS sulla ruota posteriore; la potenza è limitata a 100 cavalli e le sospensioni sono regolate su guidatore e bagagli.

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Il proiettore è del tipo full LED, dotato della funzione Ducati Cornering Lights che ottimizza l’illuminazione della sede stradale in curva sulla base dell’inclinazione della moto. Il cruscotto TFT, a colori e ad alta risoluzione, rende intuitiva la navigazione e la regolazione dei settaggi, fra cui DTC e DWC. Si può poi personalizzare l’intervento dell’ABS Cornering, delle sospensioni elettroniche semi-attive e scegliere il Riding Mode preferito. Come anche per il modello precedente, la 1260 Enduro è disponibile con pacchetti di personalizzazione già pronti, che possono prevedere manopole riscaldate, valige laterali, scarico omologato Termignoni, fari supplementari a LED, e vari componenti di protezione motore, radiatore acqua e olio, corona e disco freno posteriore.

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I primi metri servono a prendere confidenza con i 30 litri del serbatoio e con un avantreno “alto”, con le gomme tassellate e la forcella sostenuta per affrontare gli ostacoli.

La posizione in piedi sulle pedane è correttamente angolata con la linea e l’altezza del manubrio, che tuttavia avrei preferito un po’ più alto.
A sorprendere, è la capacità di questa moto di gestire anche i sentieri più stretti con una facilità inaspettata: piace l’avantreno, solido e piuttosto preciso, non scarta, non prende sotto, è capace di digerire ogni ostacolo senza che sia necessaria la ruota da 21.

In supporto c’è un motore dal buon carattere: morbido e sufficientemente pronto ai bassi, dove, grazie alla coppia più che ai cavalli, con un filo di gas si ha sempre la giusta spinta, gestibile con poco grip; il tutto aiutato dalla prima marcia e dalla trasmissione finale più corte rispetto a quelle adottate sulla 1200.
Morbida, sì, anche se questo non evita che la Multistrada 1260 vada guidata con mano delicata, accarezzando il gas, sfiorando i freni e usando molto il corpo per bilanciare salite e discese, ricordandosi che il peso è un compagno costante e che non è di aiuto nelle difficoltà che si possono incontrare lontano dalle strade battute.

Tornati sull’asfalto, e scelta la mappa Touring (che preferiamo perché scarica in modo più morbido cavalli e coppia sull’asfalto rispetto alla Sport), scopriamo, anzi riscopriamo, come la ruota da 19 pollici sia un toccasana per questo genere di moto.
Morbida, rotonda, ben bilanciata, la Multistrada 1260 convince, è facile da direzionare, intuitiva da condurre dentro la curva, anche con i freni in mano, grazie alla risposta mai aggressiva dei due dischi anteriori da 320 con pinze radiali.
Tutto questo è aiutato dall’elettronica di serie, molto efficace, che ovviamente riveste un ruolo fondamentale nella dinamica della moto.

Se è vero che le moto si vendono per i cavalli, ma si guidano con la coppia, la Multistrada offre entrambe le cose, perché di cavalli ce ne sono veramente tanti, ma è la coppia, finalmente, a convincere: del resto, fra i 3500 e i 4500 giri è l’arco di giri maggiormente utilizzato nella guida stradale.

Un range in cui la Multistrada 1200 soffriva e la 1260 gonfia il petto, offrendo il suo migliore potenziale, una salita di regime accompagnata da qualche vibrazione su sella e manubrio. Oltre i 6000 giri, invece, torna la “vecchia” Multistrada, che ostenta il carattere più puro e sportivo, supportato da un quick shifter veloce al punto giusto, sia in salita che in scalata, che ricorda le carenate con i semi manubri di famiglia.
Doppia anima, quindi, per una moto che ora riesce ad accontentare proprio tutti.

Foto Milagro

SBK a Jerez: avanti tutta!

A Jerez de la Frontera, seconda tappa del campionato SBK, si ri-accende lo spettacolo con Ducati protagonista. Doppietta di Redding e secondo posto in gara 2 per Davies.

Questo articolo ha un commento

  1. MICHELE TOMMASINI

    Dopo averla provata. le ho comunque preferito la 1200 modello rimasto al concessionario, per quello che mi ha trasmesso, ovvero piu’ grinta. E’ una sensazione personale ma per me conta quella. Ovviamente peso ed altezza si fanno sentire un po’ di piu’ e manca il cambio elettronico, ma per il resto ottima moto

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