Quante volte, in questi anni, abbiamo ricevuto e-mail in cui i lettori ci chiedevano se Ducati avesse mai l’intenzione di far tornare il vita il mitico Scrambler! Anche nei momenti in cui neanche si intravedeva all’orizzonte tale intenzione, sempre vivo è rimasto nel ducatista il desiderio di rivedere questa moto che tanto successo ha riscosso fra gli appassionati: oddio, a ripensarci non è stato poi sempre così, in quanto c’è stato un lungo periodo in cui gli Scrambler sul mercato dell’usato non avevano praticamente valore e molti di loro sono stati, per così dire, cannibalizzati per essere trasformati in moto da corsa per le rievocazioni d’epoca.
Del resto, lo Scrambler, al di là di una linea veramente accattivante (ma anche in questo caso, forse, l’apprezziamo più ora che trenta anni fa) ha avuto sempre la nomea di moto spaccacaviglie, non proprio un buon viatico per essere considerata al meglio!
Dall’altra, però, non sono mai mancati i sui cultori, come dimostra anche l’esperienza del Club “Amici dello Scrambler” che utilizzano questa pratica e maneggevole moto per giri in tutto il mondo, con grande soddisfazione di tutti.
Lo Scrambler, in questo, ricalca un po’ lo stesso storico di tutti gli altri modelli Ducati di quegli anni: moto di grande fascino, ma che richiedono un’accurata messa a punto e l’utilizzo di quei piccoli trucchi di meccanica che permettono di superare brillantemente le piccole e grandi pecche della tecnica dell’epoca.
Tornando all’attualità, benissimo ha fatto quindi Ducati a rispolverare il mito, dandogli ovviamente caratteristiche adatte a una moto che deve essere venduta nell’anno di grazia 2015: astenersi quindi nostalgici di turno con le loro eventuali recriminazioni sul fatto che il nuovo Scrambler sarà un bicilindrico e non un mono: qui, il discorso non deve essere di nostalgia meccanica, ma di riproposta di un modo spensierato e semplice di vivere la moto. Secondo noi, avrà successo proprio se saprà ricalcare quelli che furono i motivi del successo della sua antenata: una moto originale, “libera”, semplice nel suo utilizzo, simbolo di un modo di vivere la passione motociclistica anticonformista e spensierato.
Se poi la moto abbia le ruote a raggi o no, sinceramente non ci interessa molto: la cosa migliore è che, raggi o non raggi, quelle ruote ci portino a ripercorrere le vecchie strade, a ritrovare i vecchi bar e le trattorie dei paesi di campagna, testimonianza di un modo di vivere più slow e meno frenetico.
Ormai, lo dicono tutti, il mondo delle supersportive è in enorme difficoltà, quindi è obbligo per Ducati trovare nuove strade: questa, intendiamo dello Scrambler, ci sembra la più felice, anche se ovviamente non abbiamo nessuna idea delle doti dinamiche della nuova moto; ci piace però l’idea, il modo in cui questa novità è stata finora gestita, ovvero creativo, originale e fuori dagli schemi.
Proprio come deve essere una Ducati Scrambler che si rispetti!