Prendi una 998, una delle Ducati più belle degli ultimi quindici anni. Non una versione qualsiasi, però, una di quelle speciali, con un po’ di particolari racing, come la Ben Bostrom Replica, tanto per fare un esempio. Fatto? Bene, adesso togliete 20 Kg di peso e aggiungete 20 Cv di potenza…
La ricetta è fin troppo semplice, no? Magari non sarà di facilissima applicazione, ma è esattamente ciò che è stato fatto da Ivan Sanson nella sua officina di Castello Roganzuolo (TV).
Sanson è uno dei nomi noti all’interno del panorama delle elaborazioni su base Ducati e perciò non ha bisogno di presentazioni. Andiamo viceversa a presentare più che volentieri la sua ultima fatica, realizzata con la stessa cura che il preparatore veneto ha sempre riservato ai propri mezzi.
Come detto, si tratta di una serie limitata, resa ancora più esclusiva. L’obiettivo era quello di esaltare le caratteristiche di guida del modello originale, facendo leva sulle grandi potenzialità offerte dalla ciclistica.
Come molti sanno, infatti, la famiglia 916 è caratterizzata da un’avantreno roccioso, tanto che pur andando alla ricerca di una maggior maneggevolezza, la sovrabbondante stabilità non viene mai meno.
Ecco dunque che, per prima cosa, si è cercato di togliere peso nei punti giusti. I cerchi di serie sono stati sostituiti con altri in magnesio forgiato, dal disegno esclusivo a razze sdoppiate.
La carenatura, il codone, il serbatoio, l’airbox, il parafango e la struttura che supporta il gruppo ottico anteriore sono adesso in fibra di carbonio, mentre l’impianto frenante anteriore prevede dei dischi Sicom in carbonio-ceramica (omologati per l’utilizzo stradale), abbinati a pinze della stessa marca in ergal ricavato dal pieno con quattro pistoncini in ceramica (per non trasmettere calore al liquido frenante) e attacco radiale. Questo equipaggiamento offre il vantaggio di una frenata potentissima (Sanson assicura che di mordente ce n’è fin troppo!) a fronte di un peso complessivo nettamente inferiore a quello di un impianto tradizionale. Ogni disco pesa infatti soltanto 600 grammi e garantisce l’azione necessaria con un diametro di 290 mm, contro i 320 mm dei dischi di serie, determinando dunque un minor effetto giroscopico e conseguenti benefici sulla guidabilità.
Secondo Sanson, una volta in sella, la sensazione è quella di avere in mano una moto di cilindrata più piccola (a livello di una 250 cc), tale è la facilità con cui la 998 si lascia manovrare.
Ciononostante, però, Ivan ha voluto ribadire la rigorosità dell’avantreno installando una forcella Marzocchi con massicci steli da 50 mm di diametro dotati di trattamento superficiale al nitruro di carbonio, in modo da esaltarne la scorrevolezza.
Molti altri particolari, poi, sono stati realizzati in ergal su specifiche dello stesso Sanson, come il copripignone, il coperchio della frizione e la leva di quest’ultima snodabile, che in questo modo non si rompe in caso di caduta. Leggerezza e funzionalità si fondono anche nella trasmissione finale, dove sia la corona che il porta corona sono in ergal ricavato dal pieno e sono fatti in modo tale da permettere la sostituzione rapida della corona stessa. Inoltre, in caso di rottura dei parastrappi, la particolare struttura non consente l’uscita dalla sede per via di una battuta ricavata sul porta corona.
Sofisticata, ma di facile lettura, la strumentazione, composta da un elemento digitale della Digitek che visualizza una gran quantità di informazioni, alle quali si accede tramite i due pulsanti posti in alto, ai lati dello schermo. Sul piedino sinistro della forcella, si nota tra l’altro il sensore della velocità (opzionale) ad esso collegato.
Per quanto riguarda il motore, invece, Sanson ha dato il meglio di sé, considerandolo un po’ il suo cavallo di battaglia. I condotti delle teste sono stati dunque finemente lavorati, mentre i pistoni originali hanno lasciato il posto a elementi ad alta compressione provvisti di due soli segmenti.
Le bielle sono adesso in titanio, montate su un albero motore alleggerito e ribilanciato. Per completare il tutto, infine, un assemblaggio a regola d’arte, non prima però di aver lasciato libero sfogo alla “voce” del desmoquattro attraverso un impianto di scarico della giapponese Motocorse, realizzato interamente in titanio, con ulteriori vantaggi in termini di alleggerimento.
A livello estetico, si è cercato un mix che mantenesse alcuni connotati sportivi della Bostrom Replica, ma che al tempo stesso proponesse elementi classici. Ecco dunque i marchi Ducati old style su una bellissima livrea argento che, purtroppo, per ammissione dello stesso Sanson, in foto non rende come dovrebbe, visto che è realizzata con una speciale polvere di brillantini che, con la luce del sole, si illuminano dando vita a un gran bell’effetto.
La grafica è completata da una fascia blu con filetti rossi che attraversa la moto in senso longitudinale e dai loghi del pilota californiano ai lati del parafango anteriore. Una ricetta estrema, non c’è che dire, detentrice tuttavia di un’impostazione razionale, come dimostrano i fari e la targa necessari per la circolazione su strada, anche se, piuttosto che lungo il tragitto casa ufficio, immaginiamo che questa 998 venga impiegata sui passi di montagna e, ancor meglio, in pista…
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