Quando si parla di frizione, i ducatisti si dividono in due: i fortunati che possiedono un modello già dotato del dispositivo APTC e quelli che, viceversa, ne sono sprovvisti.
Questi ultimi, infatti, si lamentano spesso della durezza del comando della loro frizione. O meglio, anche se soffrono, magari non lo dicono apertamente, per il tipico orgoglio italiano.
Tuttavia, talvolta capita anche che, al ritorno da una gita domenicale, la sofferenza diventi un vero e proprio castigo.
Niente paura, però, ci sono delle soluzioni. La domanda, comunque, è: la frizione delle Ducati è effettivamente più dura rispetto alle supersportive giapponesi?
In effetti, rispetto alle moto del Sol Levante, le Ducati con il motore a raffreddamento ad aria richiedono il 40% di forza in più e il discorso peggiora ulteriormente con i modelli dotati di raffreddamento ad acqua, che hanno comprensibilmente bisogno di molle della frizione ancora più robuste per trasmettere la maggior potenza del bicilindrico alla ruota posteriore.
Con una manutenzione accurata, tuttavia, le cose possono migliorare.
Il modo più semplice per far diminuire lo sforzo da applicare alla leva della frizione è, banalmente, la sostituzione della frizione stessa. Prima di mettere in atto questa strategia, però, è possibile verificare se il comando della frizione non sia diventato più duro rispetto all’originale a causa dell’usura.
E’ facile dimostrare, infatti, come una semplice manutenzione possa essere molto efficace in proposito.
Prendiamo, ad esempio, il proprietario di un Monster S2R 1000 che utilizza la moto sia per gli spostamenti quotidiani che in circuito. I tagliandi del mezzo sono sempre stati eseguiti con regolarità. Ebbene, misurando la forza da applicare alla leva della frizione si scopre come quest’ultima, al pari di tutte le altre parti della moto, si consumi e “invecchi”, accumulando residui metallici oppure arrugginendo, e come tutto questo ne impedisca il funzionamento ideale.
Con un cacciavite e una chiave da 10 mm si allenta il dado che stringe la leva, si toglie la vite, si fa una pulizia completa togliendo i resti di grasso, sporco e polvere metallica.
Poi si mette del grasso nuovo. Soltanto grazie a questa semplice operazione, lo sforzo da applicare alla leva della frizione è diminuito del 6%, passando da 9 Kg a 8,5. Una differenza sensibile.
Un altro espediente utile per migliorare le cose potrebbe essere la sostituzione dell’olio. Tuttavia, una volta effettuata, visto che nel caso dei motori Ducati il lubrificante gioca un ruolo fondamentale, abbiamo misurato lo sforzo da applicare alla leva, ma non sono emerse variazioni significative, a differenza degli esiti che produce la pulizia della frizione stessa.
In quest’ultimo caso, infatti, il risultato è stato sorprendente: abbiamo perciò rimosso la polvere metallica che si era accumulata per anni dentro la frizione e abbiamo tolto il vecchio grasso che impediva ai vari organi meccanici di scorrere liberamente tra loro. Tutto questo ha fatto scendere lo sforzo da applicare alla leva di altri 500 grammi, portandolo a 8 Kg.
Un altro stratagemma per affaticare di meno la mano sinistra è poi quello di spostare il comando della frizione verso l’interno del manubrio (si deve fare però molta attenzione affinché la leva della frizione non vada a interferire con altre parti della moto durante le manovre). Così facendo, infatti, è possibile guidare con maggior facilità.
Un’altra regola da tenere presente per risparmiare forza quando si aziona la frizione è che non si deve “stringere”, ma “tirare”. Solo in questo modo, infatti, la forza viene trasmessa in modo efficace. Il consiglio è quello di utilizzare sempre due dita, anche se all’inizio potrebbe sembrare un po’ strano. E’ solo questione di abitudine.
Poi arriva il capitolo della personalizzazione: nonostante una manutenzione accurata per ridurre al massimo il carico da applicare alla leva, infatti, per la maggior parte dei ducatisti, la frizione rimane sempre abbastanza dura. Facendo una comparativa tra i vari attuatori maggiorati che propone il panorama aftermarket, abbiamo effettuato varie misure e alla fine è emerso che l’attuatore STM da 30 mm è quello che rende la frizione più morbida di tutti, rendendo lo sforzo paragonabile a quello di una supersportiva giapponese. Così, finalmente, i ducatisti non dovranno più aver paura di arrivare a casa con la mano sinistra indolenzita.
Ricordiamo che l’attuatore standard Ducati misura 26 mm, ma portandolo a 30 mm diventa ancora più efficace, riducendo lo sforzo da applicare alla leva fino a 5,6 Kg, vale a dire 2,4 Kg in meno, per un risparmio superiore al 40%. Per contro, però, la corsa necessaria all’azionamento della frizione stessa aumenta.
Nel caso dell’attuatore da 30 mm, infatti, per il completo disinnesto è necessario portare la leva fino a contatto con il manubrio. Quindi, in definitiva, forse il miglior compromesso lo si ottiene con un attuatore da 28 mm, in quanto anche il feeling che si riceve dalla leva cambia. Prima di effettuare questa scelta, comunque, è sempre meglio interpellare un tecnico esperto.
Per quanto riguarda il comando al manubrio, invece, molto spesso si sente parlare di pompa radiale per l’impianto frenante anteriore, ma in realtà è possibile adottarla anche per la frizione. Si tratta di una soluzione molto accattivante dal punto di vista estetico, essendo derivata dal mondo racing. Sostituendo la pompa originale con una Brembo da 16, ad esempio, la sensazione di fluidità aumenta, anche se in realtà la forza da applicare alla leva passa da 8,0 Kg a 8,3.
Comunque, la pompa Brembo ha un rapporto di leva di 1:7,22 anziché 1:4,4 della pompa standard e questo la favorisce a livello di comfort. In ogni caso, dunque, è possibile abbinare a questa soluzione un attuatore maggiorato, godendo dei vantaggi di entrambi i particolari.
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