Sono loro, Francesco Bagnaia e Fabio Quartararo a dimostrare di avere una marcia in più. Il torinese del Team Ducati Lenovo si dimostra ancora da applausi. La classifica lo penalizza, troppi sono i punti lasciati per strada nella prima parte della stagione.
Deve solo vincere e lui lo fa. Deve solo vincere per rimanere agganciato alla speranza, per risalire la china di una graduatoria che è tanto ripida quanto bugiarda a quantificarne il valore. C’è solo una possibilità: vincere. Ed ha di nuovo vinto. Una gara alla Pecco, sul Redbull Ring, lasciando indietro gli avversari già dalla prima curva, e poi (senza sparire dalla loro vista, come da copione collaudato) riuscendo a risultare imprendibile.
Lo sa fare il pilota sulla moto rossa numero 63, gli riesce bene. Detta la sua legge e replica, per la quinta volta in questo 2022, alla sua maniera: tutti dietro. È tornato il pilota che si fece conoscere alla fine della scorsa stagione come quello più in forma, assistito da una moto fantastica, la Desmosedici che pare essere diventata amica di chiunque la cavalchi.
Ci piace di lui la lineare tranquillità, sia nel bene che nel male: vince ed è misurato nell’esultare, mai sopra le righe. Ci piace così, perché anche così ci si può definire nella propria personalità, caratterizzare, e piacere alla gente, senza per forza o artificio dover somigliare a qualcun altro. Bel personaggio, oltre che ottimo pilota, come del resto Enea Bastianini, autore del miglior tempo in prova, bersagliato dalla sfortuna di un KO tecnico che ha rimandato per lui la luce dopo un periodo buio.
Gente consistente, con il sorriso sulle labbra e la consapevolezza del valore di se stessi. Francesco Bagnaia ha guadagnato poco, pur centrando per la terza volta di fila il bersaglio più grosso che si potesse portare a casa, perché dall’altro lato della barricata c’è lui, il Campione del Mondo in carica: Fabio Quartararo.
A cavallo della moto blu, quella che lui solo sa far valere al massimo e con la quale i compagni di Marca annaspano nella confusione più totale. E in Austria la gara del pilota francese ha avuto quasi lo stesso valore di quella di Pecco: nella difficoltà di non poter vincere, di dover riconoscere la superiorità del pilota della Ducati, doveva quantomeno arrivargli alle spalle e lui ci è riuscito.
Ci è riuscito facendo lo slalom tra i pali rappresentati dagli altri ducatisti, quelli che avrebbero dovuto fare da cuscino, metterselo dietro e fare in modo che lasciasse – dopo i ventotto giri sull’asfalto austriaco – ben più dei cinque punti che ha concesso. Sembrava davvero che dovesse concedere posizioni agli altri ducatisti, ma poi è venuto fuori, piazzando stoccate che fanno male ed ha vinto anche lui la sua gara.
Francesco Bagnaia e Fabio Quartararo sono i primi della classe, non c’è dubbio. Se la giocheranno loro due, con Fabio che è arroccato su una posizione di vantaggio, forte di una gestione del campionato fino a qui impeccabile.
Aleix Espargarò con la Aprilia è lontano dalla forma di Pecco e Fabio. Ci vorrà un’impresa (o meglio: continuare nella serie delle imprese…) a Bagnaia per risalire la classifica, perché il francese della Yamaha vale quanto lui, è in forma quanto lui e la sua posizione è forte degli intoppi e del ritardo del pacchetto formato da Bagnaia e dalla Desmosedici che ci è voluto nel tornare irresistibile come lo era stato alla fine del 2021.
Ma adesso ci siamo. Occorre continuare a vincere, per Francesco, e continuare ad essere lucido e solido, per Fabio. Se la giocheranno loro due… anzi, e già chiaro: se la stanno giocando loro due e, se da un lato il pilota della Yamaha ha dalla sua il consistente vantaggio di 44 punti, nella girandola delle variabili in gioco, a favore di Francesco c’è la possibilità di contare sull’aiuto dei compagni di Marca, gente in forma sulla moto di Borgo Panigale, lo conferma anche il bellissimo quarto posto agguantato da Luca Marini.
Quello che non è riuscito ieri alla Ducati fra le tortuosità della pista austriaca, prima o poi succederà. Potrà succedere per una strategia messa a punto a tavolino dai vertici di Ducati Corse, o semplicemente per la legge della probabilità, che vede gonfiato il proprio valore percentuale alimentato dalla quantità di gente che va forte con la moto di Borgo Panigale. Ma Bagnaia deve continuare ad arrivare davanti. Sia a Quartararo, sia ai piloti che formano l’arrembante gruppo a cavallo di moto uguali alla sua.