Tre gare vinte su sette disputate.
Tre gare vinte alla stessa maniera: Enea Bastianini in Francia è stato di nuovo il cacciatore.
Lucido, efficace, sicuro di se, ha recitato per la terza volta il solito copione: da predatore, ha atteso il momento giusto per sferrare i suoi attacchi, per battere gli avversari senza possibilità di scampo.
Micidiale Enea sulla Ducati Desmosedici celestina del team Gresini Racing. Il cacciatore sente la preda, i suoi umori, la sua chimica, e si trasforma, diventa la Bestia e quelle di ieri erano prede in grado di scatenarne ancora di più l’istinto: gli avversari di ieri erano a cavallo della sua stessa moto. Ed Enea, di nuovo, come in Texas, ha vinto il confronto. Ha braccato, ha attaccato, si è fatto sentire, ha innervosito Bagnaia provocandone l’errore disastroso. Non c’è dubbio: quella moto lì, che se ne gratti via il primo strato di vernice, idealmente è rossa, è la sua, su misura per lui come per nessun altro.
Ed ora bisognerà ragionare su alcuni punti, bisognerà mettere in campo strategie alla luce di quello che la storia delle prime sette gare della stagione ci mette di fronte. Sette gare, cinque vincitori diversi, con Enea che, nonostante tre vittorie non è primo in classifica: è vicinissimo al leader, Fabio Quartararo, ma non è lui il primo. Dietro anche all’Aprilia di Aleix Espargaro.
E questo è anomalo, se vogliamo, e suggerisce che il pilota di Rimini e la sua squadra debbano in fretta mutare atteggiamento, togliersi i panni, all’inizio più che legittimi, di outsiders di lusso, e vestire quelli di chi ci deve credere, di chi deve credere alla possibilità di vincere il titolo. Anche perché – nonostante le iniziali ambizioni dei suoi compagni di marca del Team Lenovo e del Team Pramac – davanti, con la Desmosedici, c’è lui, Bastianini, con una lucidità che fa spavento, con un’efficacia, su quella moto, che è solo sua. Quindi non più guerriglia e colpi di mano ma scontro a viso aperto.
E per questo serve la Ducati, serve l’appoggio di Ducati Corse, che – tranne lui, il numero pilota della moto numero 23 – ha gli altri già troppo indietro. È una partita che a Borgo Panigale si può giocare da posizioni di vantaggio: Enea è messo bene e gli altri piloti Ducati già troppo indietro. Non c’è l’imbarazzo di dover scegliere su chi puntare e in più c’è la possibilità, figlia della stessa situazione, di poter fornire al pilota di Gresini l’appoggio di tutti gli altri. Serve questo, serve decidere ora, serve più che fornire supporto tecnico, che ha e avrà la sua importanza, questo è certo, ma che sembra non essere mancato ad Enea già fino ad adesso. La Ducati ha tutte le carte in regola ed i piloti giusti per mettere in atto questa strategia, mentre la Yamaha ha solo Fabio Quartararo, e l’Aprilia solo Aleix Espargaro.
Il campionato ha tanti piloti in grado di vincere singole gare, aspettandosi anche colpi di coda dalla Honda, vivrà ancora su una distribuzione di punti a ventaglio, perciò bisogna fare in modo che il tesoro messo al sicuro fino a qui da Bastianini e dalla squadra di Gresini venga fatto fruttare. A Borgo Panigale Ducati Corse dispone di un parco piloti che è come un branco di lupi e un branco di lupi deve avere un leader, altrimenti la caccia non funziona. E la caccia deve mirare al titolo.
Già dalla prossima gara, già dal Mugello.
SBK a Jerez: avanti tutta!
A Jerez de la Frontera, seconda tappa del campionato SBK, si ri-accende lo spettacolo con Ducati protagonista. Doppietta di Redding e secondo posto in gara 2 per Davies.
Il Cacciatore, parte 2
In Texas nuova ed esaltante affermazione di Enea Bastianini e del team Gresini. Una gara esaltante, che ha confermato la consistenza e la maturità tattica del pilota di Rimini.