Il cavaliere di Misano

Il cavaliere di Misano

Sulla bellissima pista di Misano, la Ducati Panigale V4R e Alvaro Bautista concedono poco agli avversari e allungano in classifica. Segnali positivi anche da Michael Rinaldi, che in Gara2 completa la festa del Team Aruba.it Racing centrando il podio.

La Ducati Panigale V4R va. A Misano, sulla pista magica romagnola, la protagonista è lei, a dividere i meriti e gli onori con Alvaro Bautista, il suo miglior interprete, quello che l’ha capita più di tutti, quello che è maggiormente in simbiosi con lei.

Ma la Panigale dimostra la bontà del progetto che l’ha generata, la messa a punto raggiunta, anche nelle mani di Michael Ruben Rinaldi e di Axel Bassani. Così la Rossa e Alvaro lasciano Misano rafforzando la leadership in classifica, sornione e tonico lo spagnolo e appariscente – ingioiellata dalle sue prestazioni – la superbike di Ducati Corse, forti delle vittorie nella gara del sabato, in quella della domenica e del secondo posto centrato nella SuperPole Race.

rinaldi

Le gare del weekend in riva all’Adriatico sono state prodighe di segnali. Proprio da Bautista è arrivato quello che agli avversari dovrebbe fare più paura: velocità mischiata a consistenza, prestazioni assolute splendidamente miscelate ad un rendimento fino a qui granitico. Lo spagnolo è in forma, guida bene, ha trovato la consapevolezza del pacchetto che ha a disposizione e la tranquillità di chi è sicuro di se.

Il messaggio, il più forte, è stato finire Gara2 in un crescendo di giri veloci, per niente appagato dal vantaggio accumulato sul secondo, su Razgatlioglu. Una sorta di avvertimento: va bene, hai vinto la gara della mattina, ma ora rimettiti dietro a guardarmi le treccine spuntare dal casco, finchè mi vedi, finché non ti sarò sparito alla vista. Ed è sicurezza questa, che deve far paura.

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È un proclama condiviso e firmato da un pilota e dalla sua moto, che hanno dimostrato l’assoluto anche nelle battaglie corpo a corpo. Sicurezza e lucidità anche quando si è trattato di “lasciare” la vittoria nella SuperPole Race a Toprak Razgatlioglu e alla Yamaha.

Toprak Razgatlioglu… dal canto suo, il Campione del Mondo in carica ha mandato, nella gara dei dieci giri, il segnale disperato e potente della bestia ferita: ingiuriato dalla defaillanche tecnica della Yamaha che in Gara1 gli ha affibbiato uno “zero”, il fenomenale e funambolico pilota turco ha messo tutti dietro, smarcando la prima vittoria della stagione.

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Un segnale forte, che voleva dire a Bautista e Rea che, comunque, nonostante un ritardo in classifica importante, ci sarebbe stato da fare i conti con lui. Sì, perché anche a Misano i protagonisti sono stati sempre loro tre: lo spagnolo, l’irlandese e il turco. Jonathan Rea è sempre lì, con la voglia di sempre, a rappresentare in ogni occasione il riferimento da battere, l’asticella dove è fissato il valore assoluto. E a Misano Rinaldi ce l’ha fatta: si è inserito nel circolo che fino a quel momento era rimasto ristretto ai tre.

Terzo in Gara1, seppure con il beneficio del ritiro di Razgatlioglu, e di nuovo sul gradino più basso del podio in Gara2, questa volta senza regali e mettendosi dietro Rea, al termine di una rimonta furiosa, dopo essere partito dall’undicesima posizione. Un segnale di ripresa, che andrà sdoganato e liberato nelle gare che arriveranno, perché possa sciogliersi il dubbio che possa essere stato un sussulto occasionale sulla familiare pista di casa.

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Andrea Tessieri

Andrea Tessieri, da sempre appassionato di motociclismo sportivo, segue le tappe italiane del WorldSBK e del mondiale GP professionalmente dalla fine degli anni novanta. Collaboratore di Mondo Ducati come fotografo e giornalista fin dai primi numeri, la propensione alla studio della storia del motociclismo sportivo lo porta alla pubblicazione di Ducati Racing, nel 1999, e del più recente Ducati Legends, uscito alla fine del 2021.

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