Lo avevamo lasciato, anzi aveva abbandonato il motomondiale, mentre parlava male di quello che era stato il suo mondo per anni. Da allora sono passate 3 stagioni, che ha passato correndo in auto o pescando. Casey Stoner è ricomparso nel paddock di Sepang dopo che la Ducati lo aveva annunciato come nuovo tester (di lusso). La differenza più grande da allora è che la figlia Alexandra Maria ormai cammina da sola!
In pista, invece, la capacità di essere veloce è rimasta inalterata. Brevi sessioni nelle quali riesce a essere veloce fin dal primo giro lanciato; poi subito soste ai box per spiegare le sue impressioni e dare direttamente indicazioni su cosa fare per progredire.
Il colloquio coi tecnici è facile: in fondo si tratta di persone con le quali aveva avuto a che fare prima in Aprilia e poi proprio in Ducati: Marco Palmerini, col quale colloquia di continuo, ma anche Fabiano Sterlacchini. Poi Gigi Dall’Igna, il grande capo, l’uomo della svolta.
Le indicazioni sembrano precise, i gesti decisi, e il capannello che si forma di fronte a lui in rituale attesa sembra abbeverarsi delle sue parole: nessun mito o divinità, ma tanta attenzione. Infine, tante chiacchiere col compagno di box Michele Pirro col quale condivide la stessa GP15.
Nei test di Sepang, Casey ha provato il sabato, nella giornata in cui potevano provare solo i piloti tester.
Queste le sue considerazioni alla fine della giornata: “Quella di oggi con il Ducati Team è stata davvero una bella esperienza. Onestamente non sapevo cosa aspettarmi, ma tutta la squadra è stata fantastica: mi ha accolto nel migliore dei modi e abbiamo lavorato insieme con armonia. Ho ancora bisogno di un po’ di tempo per tornare a un livello competitivo e ritrovare il feeling giusto, perché non guido una MotoGP da un anno e una moto da corsa da sei mesi. Però è stata una prima giornata positiva, abbiamo subito trovato un buon feeling con la moto e con le gomme, più velocemente di quanto mi sarei aspettato. Abbiamo molte cose da provare e devo ancora abituarmi alla moto ma tutto sommato sono contento. La Desmosedici GP ha un gran potenziale, e io spero di riuscire a dare il feedback giusto a Gigi e agli ingegneri di Ducati Corse per aiutare i due Andrea a ottenere degli ottimi risultati quest’anno. Sono contento e sorpreso dal mio tempo sul giro e spero di migliorare ancora domani. E’ stato fantastico lavorare di nuovo con Gabriele (Conti) e assieme a Marco (Palmerini) e Gigi (Dall’Igna): si sono tutti dimostrati dei veri professionisti e oggi è andato tutto bene!”.
Infatti, visti i riscontri cronometrici, subito positivi, di comune accordo con tecnici e dirigenti si è deciso di effettuare la seconda giornata prevista insieme agli altri, di martedì, concedendo così anche ai piloti “titolari” un primo giorno di allenamento. Proprio il lunedì, quindi, Stoner ha ascoltato a lungo le impressioni dei due Andrea che hanno prima riassaggiato le “vecchie” GP15, per poi far muovere i primi passi alla nuovissima e ancora grezza GP16. Ma poi è stato ancora veloce, il più veloce, tanto che Dovi ha ammesso che l’australiano gli ha sempre dato fastidio!
La sera, nei colloqui con stampa e Tv, Stoner è apparso diverso, più disponibile, sorridente, aperto, ed ha ammesso: “Mi diverto ancora molto ad andare in moto, e quando mi ritirai non lo feci per paura degli infortuni. Semplicemente, non mi mancano le corse, la pressione del risultato e gli impegni con gli sponsor!”.
Forse gli mancava invece quel pizzico di Italia che nasce a Borgo Panigale, i tecnici con i quali condividere quella che è ancora la propria passione, tanto che, a breve, gli verrà chiesto di provare anche la SBK del suo amico di sempre, Chaz Davies.
I due vivevano in simbiosi nel paddock da giovani, dormendo insieme in quello che avrebbe dovuto essere un garage ambulante. Gigi Dall’Igna, a domanda, ha risposto: “Se Casey mi chiedesse di correre la prima gara di Doha la moto ci sarebbe!”.
Mitici, il popolo Ducati può sognare ancora più in grande!
Ma passiamo alla cronaca delle due sessioni di prove dove la GP16 è scesa in pista: a Sepang, la prima “sgrossata” alla moto l’ha data Michele Pirro che è uscito, il sabato precedente i test, con un vero e proprio laboratorio: sensori, rilevatori, luci a terra e chi più ne ha più ne metta.
Poi la premiata ditta Andrea&Andrea ha cominciato il lavoro di affinamento: il potenziale della moto sembra promettere bene, anche se il lavoro di sviluppo del software unico e l’adattamento alle gomme Michelin hanno rallentato i progressi. “I problemi di gioventù della moto sono stati davvero pochi, così abbiamo potuto concentrarci sulle nuove Michelin” ha spiegato Iannone alla fine del terzo giorno. Mentre Dovizioso ha ribadito: “Abbiamo cercato di migliorare il mio affiatamento con le gomme Michelin, e questo è avvenuto puntualmente soprattutto con gomme usate. Piccoli problemi riscontrati invece con gomme fresche non mi hanno consentito di effettuare un giro abbastanza veloce, anche a causa degli scrosci di pioggia che ci hanno costretto a lunghe pause ai box”.
Anche a Phillip Island la condizione meteo è stata particolare: anche se ai nostri antipodi dovrebbe essere estate, i test previsti per favorire il lavoro di sviluppo e affiatamento con le Michelin sono stati rallentati da freddo pungente e frequenti acquazzoni.
“Ho raggiunto un buon feeling con la moto – ha spiegato Dovi alla fine del terzo giorno – che ci permette di aver un buon ritmo gara. Dobbiamo fare un ulteriore step nei test in Qatar che ci permetta di essere veloci nel giro secco in vista della stagione”.
“Abbiamo sfruttato i test di Phillip Island – ha invece detto The Maniac – per capire le differenze fra la nuova e la vecchia moto. Questo ci ha permesso di individuare la strada giusta per la messa a punto. Ma dobbiamo lavorare per migliorare ancora!”.
Insomma, la strada è ancora lunga, ma le premesse per una grande stagione in MotoGp ci sono tutte!
Foto di Roberto Rimorini
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