Prendetelo come un gioco curioso e del tutto soggettivo, però ci è piaciuta l’idea di fare una sorta di classifica delle Ducati che abbiamo testato in tutti questi anni, a partire dal 1997. Non è però la consueta classifica “The best of”, ma un curioso e giocoso elenco di modelli realizzati a Borgo Panigale. Insomma, non arrabbiatevi!
La Ducati più brividosa: il Monster City. Sarà stata per la combinazione fra parabrezza e borse laterali, ma se ripensiamo a quel pomeriggio in autostrada si spalancano ancora gli occhi stile Joe’s Bar!
La Ducati più divertente: la SS 1000. Su un passo appenninico, un paio d’ore di puro divertimento, senza toccare il cambio, curva dopo curva: goduria pura.
La Ducati più rigida: la MHe. La sensazione netta di guidare un panchetto.
La Ducati più scomoda: la Sport 1000. Il suo guidatore ideale è una persona con le gambe da nano e le braccia da giocatore di basket.
La Ducati più atletica: la Multistrada prima serie. Non è semplicissimo salire in sella se non si ha un passato da ostacolista.
La Ducati più sorprendente: il Diavel. Saliti a malavoglia su una moto che sembrava un’americanata si è rivelata una delle Ducati più divertenti. E come piega!
La Ducati più indomabile: la 996 SPS. Solo il rombo spaventa, quasi impossibile da domare, riportata in garage con una certa soddisfazione.
La Ducati più bella: la 916. What else!
La Ducati più sottovalutata: la 999. D’accordo, non vincerà il premio di reginetta al concorso di bellezza, però che moto!
La Ducati meno bella: la Multistrada prima serie. Una linea fuori dagli schemi, giusto così per non dire quello che si pensa!
La Ducati più facile: lo Scrambler. Tutto il gusto del due valvole in una moto comoda, sicura e divertente!
La Ducati più attesa: la Panigale V4. Che sorpresa! Tantissima potenza, ma facile da condurre per strada. Qui hanno fatto veramente centro!