La singolare special di Angel Lussiana

La singolare special di Angel Lussiana

Un gioiello elegante e raffinato realizzato dal designer torinese sulla base di una 900 Super Sport che ha partecipato alla Battle of the Twins di Daytona.

Questa singolare special su base Ducati 900 Super Sport è la prima realizzazione di Angel Lussiana, un giovane designer torinese. E’ proprio il caso di dire che, se il bel tempo si vede dal mattino, si annuncia una splendida giornata di sole.

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A vederla così sembra una moto che arriva dal futuro, invece la base su cui è stata realizzata è una “umile” 900 Super Sport.

Nato nel capoluogo piemontese nel 1976, Angel è un designer a tutti gli effetti, un mestiere affascinante che lo ha visto fare anni di esperienza nella realizzazione di prototipi presso il centro stile Italdesign-Giugiaro.

Non c’è di che stupirsi, quindi, se questa splendida special è stata quasi interamente concepita e costruita nel suo studio.

Come lui stesso ci spiega, dopo una prima fase di studio, che prevede dei bozzetti su carta, ha cominciato a lavorare al “modello di stile” utilizzando materiali come il polistirolo e il clay.

Una volta raggiunto il risultato desiderato ha realizzato i negativi in gesso, ovvero gli stampi, per ricavarne le prime sovrastrutture in resina, sulle quali sono stati poi rifiniti gli ultimi dettagli.

La fase successiva del lavoro ha previsto gli stampi definitivi in resina e, di seguito, le sovrastrutture pronte per essere verniciate.

Ammirati dalla semplicità con cui espone i fatti, vogliamo saperne di più e gli chiediamo di spiegarci in prima persona il concetto di questa moto e il perché della scelta di una Ducati.

Prima di tutto – ci spiega Angel – va detto che, sebbene le Ducati posseggano già di base un forte carisma, questa non è assolutamente una Ducati qualsiasi. Prima di finire nelle mie mani ha partecipato alla famosa Battle of Twins di Daytona, la gara più importante al mondo per la categoria dei bicilindrici, quindi di cavalleria ne ha più che a sufficienza. Per quanto riguarda l’impatto estetico e la ciclistica, invece, ho voluto creare una moto che fosse nuova nel vero senso della parola. Un mezzo agile e divertente, con un tocco di eleganza tale da farne un oggetto piacevole, sia agli occhi dell’utente più smaliziato, sia a quelli del giovane attento alle tendenze. Insomma, una moto bella da guidare, ma anche un mezzo per farsi notare.

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L’impianto di scarico è di tipo due in uno e converge in un unico silenziatore, dalla forma schiacciata, posto sotto la sella.

Per perseguire questo risultato, la prima cosa da fare era ridurre la massa e l’ingombro della 900 Super Sport. I lavori sul telaio, quindi, sono stati rivolti a un alleggerimento generale, sia dei pesi che delle forme.

Nella versione originale – continua Angel – la struttura a traliccio della parte posteriore, oltre a essere molto pesante, copriva la sospensione posteriore, dettaglio che io trovo invece affascinante e che ho voluto lasciare bene in vista. Per quel che concerne lo stile, ho voluto esplorare strade diverse dai classici stilemi Ducati: in un certo senso, sono andato alla ricerca di quello che, secondo me, potrebbe essere il family feeling di una prossima stirpe di modelli Ducati.

Mantenendo il motore e la struttura a traliccio, come legame con la Casa di Borgo Panigale, Angel ci spiega poi come tutto il resto delle sovrastrutture sia volto a integrarsi con l’andamento dei tubi del telaio.

Ci fa notare come i convogliatori d’aria nascano in corrispondenza di un elemento del telaio stesso, e altrettanto vale per il profilo inferiore del serbatoio.

Le stesse divisioni di materiale e la grafica sono ancora una volta generate dall’andamento del telaio.

La sella minimale e la mascherina anteriore vogliono invece essere un richiamo all’agilità delle supermotard.

Strumentazione_Special_Ducati_Lussiana
La strumentazione è di tipo misto, con il contagiri analogico e il tachimetro digitale.

Le varie modifiche alla ciclistica, tra cui le piastre in ergal ricavate dal pieno con avanzamento modificato per un’avancorsa più “agile” e la lamiera in Peraluman da 2,5 mm, integrata tra il forcellone e la capriata di rinforzo, sono state realizzate in collaborazione con la OMS Motosport, che si è occupata anche della realizzazione dei collettori di scarico.

La parte posteriore del telaio è stata completamente asportata e sostituita da una struttura realizzata ex novo in alluminio, che ha consentito un risparmio di peso pari a oltre 3,5 Kg. La configurazione della seduta è ora posizionata volutamente più in alto.

Serbatoio e codone
A sinistra: Un particolare del serbatoio del carburante, che nella parte anteriore integra anche le prese d’aria collegate all’airbox. A destra: A dir poco minimale il codone, composto soltanto dalla corta sella rivestita in pelle rossa, la quale sembra letteralmente appoggiarsi al terminale a sezione ovale.

Per le sospensioni si è optato, all’avantreno, per una Kayaba upside-down con steli da 43 mm (in attesa di un’unità Gcb appositamente dedicata), e per un mono ricavato dal pieno e sviluppato dalla Gcb al posteriore.

L’impianto frenante è un affare di famiglia: la pompa e le pinze Brembo provengono da una Ducati 916, mentre i dischi e i cerchi Marchesini a cinque razze appartengono alla prima serie della Ducati Monster S4. La strumentazione è stata trapiantata integralmente da una Yamaha R1 del 1999 e integrata perfettamente a ridosso del cupolino.

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Al di là delle sue forme esclusive, la Angel non sembra una semplice concept bike, ma un progetto che potrebbe fornire ottimi spunti per la realizzazione di una nuova famiglia di moto.

Singolare nell’estetica e curatissima nei dettagli, la special di Angel sprigiona personalità da ogni particolare.

Impossibile non soffermarsi sull’originalità del gruppo ottico anteriore o sul superbo terminale a sogliola realizzato in alluminio e posizionato a ridosso della sella, la quale è stata rivestita anche inferiormente.

Tutto è stato pianificato con cura, dai toni cromatici agli inserti in carbonio e ai dettagli in alluminio.

Il risultato di tanta dedizione è sotto gli occhi di tutti, l’obiettivo perseguito è stato pienamente raggiunto, con linee pulite, senza incertezze di forma e senza timore di spingersi oltre le certezze estetiche consolidate.

 

Foto di Simone Romeo

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