A volte capita che ci lamentiamo del fatto che certe special presentano modifiche abbastanza marginali, magari con la sostituzione di qualche pezzo qua e là, oppure investendo più in soluzioni elaborate di verniciatura che in modifiche tecniche di sostanza: non è certo questo il caso della moto preparata dal nostro lettore Marco, che è partito da una vecchia Supersport 750 del 2001 per stravolgerla in tutti i suoi componenti.
La sua opera di revisione totale è iniziata con la sostituzione del vecchio propulsore da 750 cc con il motore revisionato di una Hypermotard 1100 evo, sul quale sono state a sua volta effettuate alcune elaborazioni, tipo l’installazione di una frizione antisaltellamemto, un volano alleggerito e qualche accorgimento per avere più compressione.
Dopo tali lavori, prima di chiudere il motore, sono stati fresati i carter per far spazio a un forcellone monobraccio proveniente da una 1098, modifica che ha richiesto anche lo spostamento dell’attacco superiore del mono al telaio.
Concludono la preparazione del motore, la verniciatura speciale ai carter e alle teste con relativa sabbiatura dei cilindri.
Altra modifica decisamente impegnativa è stata la rimozione totale dell’impianto elettrico, compresa centralina e cruscotto originali, per sostituirlo con un impianto completo sempre proveniente da una 1098.
Il cruscotto digitale analogico della Koso è stato posizionato al centro delle piastre, grazie a un’apposita staffa ricavata dal pieno, mentre è stata eliminata la chiave accensione, sostituita da un telecomando di prossimità (il quadro si accende quando ci si avvicina alla moto).
Passando alla ciclistica, notiamo subito come il telaio, nella sua parte terminale, sia stato leggermente accorciato e piegato in modo da poter ospitare il codino. In questo caso, la forcella anteriore è stata prelevata da una 996, con conseguente montaggio di piedino radiale e pinze racing.
Le piastre originali sono state sostituite con altre in ergal ricavate dal pieno prodotte dalla Fly Hammer; della stessa azienda sono tutti gli altri pezzi ricavati dal pieno, così come le pompe freno /frizione.
I cerchi sono quelli del nuovo Monster 1200 S su cui sono stati installati dischi flottanti da 300 mm e 6 mm di spessore all’anteriore, mentre al posteriore abbiamo un’unità dal caratteristico profilo a margherita. Le frecce a led della Motogadget sono posizionate al termine dei mezzi manubri, mentre quelle posteriori, sempre a led, sono state incorporate nel codino e affiancate alla luce dello stop.
Il serbatoio originale è stato completamente rimodellato, prima tagliandolo e poi provvedendo a successiva saldatura e stuccatura; per motivi di spazio interno al serbatoio è stata eliminata la pompa originale e installata quella di una 1098.
L’airbox originale è stato sostituito con dei cornetti di aspirazione racing, mentre il supporto per la batteria è ora in alluminio satinato ed ha anche la funzione di ospitare la centralina e i fusibili.
Buona parte della viteria è in titanio, i dadi ruota sono in ergal, la catena è una DID con passo 520 ad alto scorrimento con porta corona posteriore dotato di sgancio rapido.
Da ultimo, ma non certo per importanza, come non prendere nota dello scarico Akrapovic e dei collettori Virex?
Insomma, possiamo ben dire che il nostro lettore per la sua special non si è fatto proprio mancare niente, tanto che della vecchia SS 750, alla fine, possiamo proprio dire che sia rimasto ben poco.