Sul circuito Marco Simoncelli di Misano Adriatico, nel Pirelli Made in Italy Emilia-Romagna Round della Superbike, largo ai giovani.
Michael Ruben Rinaldi finalmente si sblocca, guida in maniera perfetta e vince la gara del sabato, la Superpole Race della domenica mattina, per poi cedere alla splendida forma dimostrata da Toprak Razgatlioglu e della Yamaha vincitori dell’ultima gara.
Sotto tono Scott Redding, che – a corto di feeling con la moto – corre le tre frazioni in difesa. Jonathan Rea deve lasciare il palcoscenico ai giovani, ma è sempre lì, ed è sempre quello con il quale fare i conti.
Proprio il pilota della Kawasaki è stato l’attore del momento top del weekend sulla pista romagnola nella gara del sabato: al decimo dei 21 giri, nella curva 1. Quando sembra che Rea giochi al gatto con il topo con Rinaldi che è davanti, sbaglia, è quasi per terra, recupera alla Marc Marquez, esce però sull’erba, per rientrare terzo.
Della serie: risolvere una situazione disperata e riuscire – in tre mosse – a limitare i danni e uscirne in maniera dignitosa, per altro davanti a Redding. Primo Rinaldi quindi, che comincia a salutare il pubblico durante il giro finale.
Un dominio, quello dell’italiano, che ci stuzzica una serie di domande. Michael, dopo essere stato poco brillante nelle prime gare, se non proprio a destare critiche, si prestava a suscitare qualche preoccupazione: la gara italiana ce lo restituisce in splendida forma, ma – ora che si è sbloccato – sarà questo il pilota che vedremo anche nelle prossime gare di campionato? Quanto sono contati la pista e l’ambiente di casa?
Sarà solo lui a darci le risposte, facendoci vedere che cosa si sarà cristallizzato nel suo bagaglio del suo modo di guidare, dell’affiatamento con la Panigale V4R ufficiale, e della carica agonistica che ha dimostrato di avere avuto a Misano.
Il pilota italiano del Team Racing Aruba.it Ducati ha portato in alto di nuovo, per la Ducati, il numero 21 che è stata la bandiera di Troy Bayliss, ha portato per due volte se stesso sul gradino più alto del podio, dimostrandosi in formissima anche nella gara che ha dovuto lasciare a Razgatlioglu.
Siamo di fronte alla fine del digiuno dei piloti italiani nella WorldSBK? Saprà di nuovo infiammare gli appassionati – nel fine settimana di Misano di nuovo presenti ad una gara – come seppero fare con continuità Falappa, Pirovano, Chili, Biaggi e Melandri?
Sarano i prossimi circuiti a dircelo. Intanto quello che ha guadagnato di più sulla riviera romagnola è il turco della Yamaha. Con due secondi posti e una vittoria ora è a 20 punti da Rea e lo stesso campione inglese lo indica come il più accreditato a contendergli la riconferma del titolo mondiale.
Toprak ha condiviso con Rinaldi lo splendido stato di forma. A Michael e soprattutto a Toprak (per la posizione in classifica) il compito di insidiare un Jonathan che quando va male fa tre volte terzo.
E Redding, tre volte quarto, vede allontanarsi nella graduatoria sia Rea che Razgatlioglu, in maniera pericolosa e forse fatale per le ambizioni di vittoria finale. Ma ha corso tre volte difendendosi, stando bene attento a non commettere errori in un fine settimana che non era il suo.
Peggio di lui ha fatto Chaz Davies, lontanissimo da quel pilota che ha saputo portare la Ducati GoEleven sul secondo gradino del podio nella Gara 2 di Estoril: una trasferta da dimenticare in fretta, con due cadute e un abbandono perché dolorante.
Bene invece il giovanissimo Axel Bassani, con la Ducati Panigale V4R del Team Motocorsa, che porta a casa un settimo in Gara 1, un sesto nella gara corta e un altro settimo in Gara 2. Lusinghiero, perché si mette dietro piloti ben più navigati di lui. Aspettiamo anche Axel alla prova di altri scenari, di altre piste, però intanto va benissimo così.
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