L’incredibile Panigale 1199 C di Motocorse

L’incredibile Panigale 1199 C di Motocorse

La Panigale 1199 C messa a punto da Motocorse è preparata in modo minuzioso, bella da qualsiasi lato la si guardi, curata fin quasi all’eccesso.

La moto da sogno non è un modo di dire, né tanto meno l’ennesima parodia che Maurizio Crozza fa di Flavio Briatore: esiste davvero e a realizzarla è stata la Motocorse, un’azienda che prende le cose tremendamente sul serio grazie alle capacità e alla determinazione del suo titolare Shin Kondo, che molti indicano come il Massimo Tamburini giapponese.

Perciò, quando è stata lanciata sul mercato la nuova 1199 Panigale, Kondo non ha potuto tirarsi indietro: doveva superare se stesso e, a giudicare dalle immagini, anche stavolta ha centrato l’obiettivo.

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Materiali esclusivi e componentistica al top: questa Panigale, denominata 1199 C, è stata allestita con l’obiettivo di realizzare una moto unica, anche se il suo utilizzo non doveva essere relegato a sporadiche apparizioni in contesti particolari.

Non sarà facile, per i nostri lettori, trovare un’altra Panigale preparata in modo così minuzioso, bella da qualsiasi lato la si guardi, curata fin quasi all’eccesso.

Naturalmente, non si tratta di una moto per tutti, visto che per il suo allestimento non si è badato a spese, però ciò non significa che sia stata realizzata per essere una semplice show bike, una moto vetrina delle parti speciali realizzate dall’azienda giapponese.

Kondo ha voluto che questa moto risultasse addirittura più versatile del modello di serie e per dimostrarlo ha invitato i colleghi della rivista Ducati Magazine a un test che si è svolto sia su strada che in pista.

La posizione di guida è stata rivista grazie a una coppia di semimanubri più stretti, che consentono al pilota di mantenersi più raccolto, al serbatoio maggiorato, che assicura un più efficace contatto del corpo, e alle pedane in titanio dotate di una dentatura più pronunciata.

Questa special incarna un po’ il concetto di alcune supercar, performanti all’inverosimile dal punto di vista tecnico, ma pensate anche per un impiego frequente, dove potenza e raffinatezza non vanno a discapito di comfort e praticità di utilizzo.

Quando si seleziona il Riding Mode Race è come entrare in un’altra dimensione.
Non esiste un’altra Panigale uguale
a questa.

Dal circuito al traffico quotidiano, dunque, questa Panigale doveva essere estremamente versatile: eppure, in controtendenza con queste premesse, ecco la scelta di riportare la frizione alla “vecchia” configurazione a secco dopo che la stessa Ducati ha adottato su tutta la gamma quella in bagno d’olio per rendere più comodi i propri bicilindrici. Per il suo obiettivo, Kondo si è avvalso di un kit antisaltellamento della Stm, che tra l’altro ha anche il pregio di essere molto bello da vedere, grazie al suo piattello in ergal anodizzato rosso.

Insomma, il tema della frizione a secco continua a dividere i ducatisti, da sempre legati a tutto ciò che è sinonimo di racing! Guardando infatti il mondo delle gare ci si accorge che quasi tutti utilizzano questa soluzione, perché garantisce il vantaggio di trasmettere in modo adeguato la potenza dal motore alla ruota posteriore, seppur a scapito della rumorosità e della manutenzione.

Nonostante questo, però, la 1199 C si guida benissimo e, anche a motore freddo, scalare le marce è un vero piacere, con l’aggiunta del dispositivo antisaltellamento, utile e preciso anche su strada; allo stesso modo, aprendo il gas la moto spinge oltre ogni immaginazione!

Kondo ha installato anche un serbatoio in alluminio da 20 litri di capacità contro i 17 dell’unità originale: una scelta che ha migliorato l’inserimento del pilota nel corpo macchina, visto che il serbatoio di serie risulta piuttosto snello e non offre la stessa presa sui fianchi, soprattutto per i conducenti di statura più bassa.

Perciò, anche quando si inizia ad affrontare le curve seriamente, la parte inferiore del corpo può sempre contare su una buona base d’appoggio durante la fase di inserimento, mentre la parte superiore è libera di muoversi per contrastare i trasferimenti di carico.

Inoltre, le pedane Motocorse offrono maggior grip e i semimanubri risultano un po’ più stretti, rendendo la posizione di guida più raccolta: questo aspetto favorisce la stabilità nei tratti veloci, in quanto le turbolenze del vento influiscono di meno sulle braccia del pilota.

Ogni particolare di questa moto merita un’attenzione particolare: solo così è possibile apprezzare la raffinatezza tecnica e l’attenzione con cui è stata
ideata, progettata e realizzata.

Il sistema di scarico completo, infine, rappresenta una vera opera d’arte e quando si seleziona il Riding Mode Race, sia per il sound che per le prestazioni, è come entrare in un’altra dimensione!

Insomma, Motocorse è riuscita a tirare fuori dalla 1199 tutto il suo DNA corsaiolo, dando vita a un esemplare dal design e dalle performance uniche.

C’è da crederci, dunque, quando Shin Kondo afferma, con la tipica educazione nipponica, che probabilmente un’altra Panigale così non esiste…

Per gentile concessione di Ducati Magazine, traduzione Noriki AizawaN

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