Una bella gara in Olanda solo nel primo terzo, poi – con Quartararo che saluta la compagnia – non c’è stata più storia. Eppure Bagnaia ha provato con caparbietà a guastare la giornata di grazia del francese della Yamaha, affidandosi alla propria grinta ed al potente motore della sua Desmosedici GP21. Ma non c’è stato nulla da fare: quelli che sembravano i valori indicativi dopo le prove, hanno avuto conferma in gara.
La splendida doppietta della Yamaha è stata completata dal secondo posto di Maverick Viñales, partito dalla pole, e la gara non ha detto più nulla sul piano emozionale. Ci saremmo potuti aspettare magari un bel testa a testa tra i due alfieri del Team Monster Energy, ma anche questo non c’è stato.
Così la gara ha raccontato la storia del dominio di Fabio Quartararo, arrivato al parco chiuso al settimo cielo, e la storia della delusione del compagno Viñales. Scuro in volto, lo spagnolo si è presentato sul podio controvoglia ed ha accuratamente evitato di farsi coinvolgere nei festeggiamenti, oltre che evitare qualsiasi contatto con Fabio.
Pare che si sia arrivati ad un punto di non ritorno nella difficile intesa tra Maverick e la squadra di Jarvis e sembra che l’Aprilia (ora appetibile, quanto a prestazioni, anche per i top riders) possa accogliere lo spagnolo nel 2022.
Si è rivista la Suzuki, con Joan Mir terzo, ed è rientrata nei ranghi la KTM. Bella almeno la prima parte di gara di Nakagami, sulla Honda del Team LCR e buona la rimonta di Marc Marquez che dal fondo dello schieramento ha tagliato il traguardo al settimo posto.
La Ducati ha avuto in Johann Zarco il pilota capace di assolvere nel migliore dei modi il compito di condurre una corsa tesa a limitare i danni, su una pista non favorevole: “Sono molto soddisfatto, è stata una gara davvero difficile e siamo riusciti a gestirla al meglio, ho anche pensato di poter far podio. Tutto questo mi fa essere molto positivo e mi da una maggior confidenza per la seconda parte del campionato”.
Il francese del Team Pramac Racing è solido, lucido, è cresciuto, e sembra in ottima sintonia con la moto e con la squadra, tanto da farci scommettere su di lui come principale antagonista di Quartararo anche nella seconda parte della stagione. Per completarsi e diventare davvero grande gli manca solo di vincere un Gran Premio.
Sul fronte del Ducati Lenovo Team, Francesco Bagnaia è stato vittima della generosità agonistica sfoggiata fin dalla prima curva: ha tenuto botta finché ha potuto e poi – quando ha visto che contro il francese della Yamaha non ci sarebbe stato nulla da fare – ha continuato a combattere per non perdere posizioni fino ad incappare nella penalità del Long Lap Penalty per aver messo due volte le ruote nel verde “avvelenato” a bordo pista.
Scontata la penalità, rientrato nono, guadagna comunque due posizioni: “Quella di oggi è stata forse una delle gare più difficili di tutta la mia carriera in MotoGP. Ho cercato in tutti i modi di difendermi da Fabio ma, nel momento in cui mi ha passato, era chiaro che non sarei riuscito a restare con lui. Nella prima parte del circuito riuscivo a recuperare un po’ di terreno, ma nell’ultimo settore perdevo davvero molto rispetto a lui e ho faticato davvero molto anche a lottare con Nakagami. Nel tentativo di difendermi, sono uscito dai limiti del tracciato in due occasioni ed ho dovuto scontare un long lap di penalità. A quel punto è stato davvero difficile recuperare posizioni. Chiedo scusa alla mia squadra per questo errore, che avrei potuto evitare, ma oggi ho davvero dato il massimo per cercare di portare a casa il maggior numero di punti”.
La gara di ieri, che una volta si chiamava Dutch TT, Jack Miller dovrà dimenticarla alla svelta. In difficoltà fin già dalle prove, in gara sempre lontano dalle posizioni di testa, incappa in una caduta neanche poi per colpa tutta sua.
Si rialza, riparte, ma la direzione gara spara sulla croce rossa: lo ferma erroneamente, con la bandiera nera, convinta che la sua Desmosedici perda liquidi… “Sicuramente questa non era una pista facile per noi, ma speravo in un finale diverso per questo fine settimana. Alla curva cinque c’è stata un po’ di confusione tra Nakagami e Mir e, nel tentativo di evitare un possibile contatto, ho frenato presto perdendo il controllo dell’anteriore e sono scivolato. In quel momento forse ero più concentrato su ciò che stava accadendo davanti a me che non sulla mia guida e ovviamente sono infastidito per questo errore. Peccato, perché oggi era importante riuscire a fare qualche punto, ma è andata così. Non siamo lontani in campionato, però ora bisogna cercare di voltare pagina e tornare ad essere vincenti nelle prossime due gare in Austria, dopo la pausa estiva”.
La Yamaha – che fa paura solo a tratti – tra cinque settimane dovrà difendersi da avversari che certo cercheranno di prenderle le misure. Spenti i motori, a tenere banco saranno anche le mosse del mercato e ne vedremo di belle.
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