Motogp di Barcellona: Oliveira batte tutti, anche il “cacciatore”

Motogp di Barcellona: Oliveira batte tutti, anche il “cacciatore”

Nel Gp de Catalunya vince Oliveira con la KTM, Quartararo ne combina di tutte e, alla fine, bombardato di penalizzazioni diventa… Sestararo.

Nel Gran Premio de Catalunya – Barcelona, la KTM di Miguel Oliveira batte tutti, ma la Ducati e il Team Pramac possono celebrare il loro cacciatore: Johann Zarco, secondo per un soffio. Il leader della classifica Quartararo ne combina di tutte e, alla fine, bombardato di penalizzazioni diventa… Sestararo.

Nella gara spagnola, finora probabilmente la gara più bella dell’anno, vince la KTM con Miguel Oliveira. La vittoria di Miguel dice moltissimo su quanto la KTM (che avevamo vista in forma anche nel Motogp del Mugello) abbia accelerato nel raggiungimento della competitività.

Il secondo posto nel Gran Premio d’Italia e – più ancora – la vittoria di ieri, dimostrano molto di più dei successi dell’anno passato: il lavoro fatto finora dalla casa di Mattighofen va contestualizzato e misurato in una stagione, questa in corso, dove esistono rapporti di forza ben definiti, sia per quanto riguarda il valore tecnico delle moto, sia per quello che riguarda il valore dei piloti, o – se preferiamo – per quello che è proprio del valore dei binomi pilota/moto. C’è una gerarchia ben definita quest’anno, contrariamente alla strana e divertente baraonda che per buona parte del suo svolgersi ha caratterizzato il 2020.

Quindi si può affermare che la KTM vale. La gara di Oliveira, anche senza gli inconvenienti che hanno costretto Fabio Quartararo a petto nudo, sarebbe stata comunque di livello assoluto e il risultato finale forse sarebbe stato lo stesso: il portoghese è sembrato in grado di rendere la vita dura a qualsiasi avversario in ogni momento della gara. Ecco perché, dopo l’Italia e la Catalogna, ci sentiamo di affermare che Yamaha, Ducati e quindi KTM siano i maggiori pretendenti al successo nelle prossime gare, seguite – un tantino indietro – dalla Suzuki, con l’Aprilia che si dimostra velocissima, ma ancora incapace di concretizzare quanto di buono ha saputo fare.

tuta_aperta_quartararo-2021-catalunya-barcellona

Se la KTM Factory lascia la Catalogna con il bottino pieno, la Yamaha recrimina, con Quartararo afflitto da un problema che ha dell’incredibile: gli si apre la tuta e finisce la gara a petto nudo. Penalizzato poi per il taglio tra le curve 1 e 2, perde il podio e arriva quarto.

Anzi sesto, perché in tarda serata gli vengono inflitti altri tre secondi per abbigliamento… inappropriato. Via, lo dico subito: lo avrei fermato. La bandiera nera per me era scontata e mi sarei aspettato di vederla sventolare da un momento all’altro. Non è successo, mettendo così il giovane francese di fronte ad un rischio gravissimo per se stesso nel caso fosse incappato anche soltanto in una semplice scivolata.

Non è successo: meno male… in una gara dove sono andati giù in tanti: Danilo Petrucci, Pol e Aleix Espargaro, Marc Marquez, Valentino Rossi e Iker Lecuona, citati in ordine sparso.

KTM sugli scudi, dunque, e “il Re Nudo” Quartararo che vede farsi sotto in classifica Zarco e Miller. Zarco, assieme ad Oliveira è stato il protagonista della gara: guardingo nella prima parte, con una partenza sotto le aspettative, si è saputo lanciare all’inseguimento di tutti e al “cacciatore” del Team Pramac è mancato solo di acciuffare l’ultimo fuggiasco o – forse – gli è mancato qualche centinaio di metri in più di gara o, ancora, due o tre curve di più.

Comunque è stato bellissimo vederlo fiutare e raggiungere la preda con una progressione tanto imperiosa. Johann Zarco sta crescendo, questo è fuori di dubbio. Il francese è sempre più padrone della Desmosedici GP21 e sempre più padrone di se stesso.

zarco

Secondo a un soffio, secondo in classifica generale, gli manca soltanto il sigillo della vittoria. Zarco segue Quartararo a 14 punti, senza aver mai vinto e questo la dice lunga sulla costanza dei risultati messa sul tavolo dal portacolori Ducati Pramac. Jack Miller è lì, terzo e guadagna anche lui in classifica nei confronti del primo, aspettando tempi migliori.

miller_ducati_podio

Meno bene Bagnaia, partito indietro e rimasto ai margini: il settimo posto sembra un po’ poco… Per quanto riguarda gli altri un’osservazione su tutte: Joan Mir, con la sua Suzuki, sta facendo né più né meno lo stesso campionato dell’anno passato, ma a differenza – lo abbiamo già detto – quest’anno la dispersione dei punti non c’è e quindi affacciarsi in alto in classifica, se non riesce a fare un saltello in avanti, sarà molto difficile, ora soprattutto che la KTM sembra essere arrivata a livello di Yamaha e Ducati.

bagnaia_ducati_settimo

La Honda è in crisi e non viene neanche premiata dal talento non svanito di Marc Marquez, che si dimostra generoso finché non la paga e si stende. Viñales è un punto interrogativo, da molto tempo, forse da troppo. Belli invece, anche se favoriti dalle tante cadute, i piazzamenti di Enea Bastianini e di Luca Marini e bella a metà l’Aprilia.

Sparito purtroppo Franco Morbidelli… e Valentino? Deve smettere, non deve smettere, si diverte, non si diverte… è certamente uno che alimenta discussioni e – suo malgrado – non può neanche giocarsi la carta del basso profilo. Lasciamolo fare quello che vuole, mi sembra che se ne sia conquistato da tempo il diritto!

SBK a Jerez: avanti tutta!

A Jerez de la Frontera, seconda tappa del campionato SBK, si ri-accende lo spettacolo con Ducati protagonista. Doppietta di Redding e secondo posto in gara 2 per Davies.

Andrea Tessieri

Andrea Tessieri, da sempre appassionato di motociclismo sportivo, segue le tappe italiane del WorldSBK e del mondiale GP professionalmente dalla fine degli anni novanta. Collaboratore di Mondo Ducati come fotografo e giornalista fin dai primi numeri, la propensione alla studio della storia del motociclismo sportivo lo porta alla pubblicazione di Ducati Racing, nel 1999, e del più recente Ducati Legends, uscito alla fine del 2021.

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