Nella gara del rientro di Marc Marquez, vince Fabio Quartararo e vince di nuovo la Yamaha. Il francese scalza il connazionale Zarco dalla testa della classifica e, con due vittorie all’attivo su tre gare, allunga.
A Portimao la gara è stata tenuta alta nell’interesse prima per le schermaglie tra i piloti che si giocavano la leadership, Fabio Quartararo, Alex Rins, Johann Zarco e Joan Mir, e poi – quando le cadute hanno diradato i contendenti – è stata la perentoria rimonta di Francesco Bagnaia e quella di Franco Morbidelli a tenere alta l’attenzione.
Bagnaia, penalizzato dal regolamento per non aver visto (e rispettato) una bandiera gialla in prova, è stato costretto a partire dall’undicesima casella, subito davanti a Maverick Viñales, penalizzato anche lui per un’impercettibile escursione nella zona verde.
Al via delle MotoGp, con Quartararo che si vede così consegnare la pole “d’ufficio”, manca Jorge Martin, in ospedale per la tremenda caduta di sabato.
Sono queste le premesse della gara portoghese, che ha rappresentato per molti piloti la conferma, per altri è stata prodiga di iniezioni di fiducia, per altri di delusioni.
Partiamo dal vincitore: Fabio Quartararo ha costruito una vittoria quasi perfetta, con soltanto una punta d’ombra perché facilitata prima dalla penalizzazione di Pecco in griglia e poi dalla caduta di Rins che lo tallonava da vicino.
Vince comunque chi taglia per primo il traguardo e anche chi rimane in piedi. L’asfalto di Portimao poi ieri sembrava comunicare eccessiva fiducia, per come si sono verificate le cadute di Rins, appunto, di Zarco, di Miller e anche di Rossi.
Alla vittoria di Quartararo fa da contraltare la pessima gara di Viñales, che – al contrario di Bagnaia e di Morbidelli – non solo non ha saputo rimontare, ma è stato risucchiato indietro nelle posizioni di rincalzo. Il vincitore della seconda gara del Qatar è arrivato 11°.
Bene la Suzuki, che – caduta di Rins o no – dimostra ancora una volta che la propria moto è figlia di un progetto nato bene ed altrettanto bene sviluppato: i piloti lottano costantemente per le posizioni che contano.
Anche a Suzuki, come a Ducati, non manca che quel piccolo passo in avanti per potersi mettere finalmente tutti dietro. Anche Luigi Dall’Igna, nelle dichiarazioni post gara, dimostra di esserne consapevole e rimane umile e con i piedi per terra.
Per la Casa giapponese e per la Ducati un destino comune ieri: hanno avuto ciascuna un pilota che ha concretizzato in termini di classifica, Joan Mir e Francesco Bagnaia, ed hanno avuto ciascuna un pilota che – pur cadendo – ha dimostrato finora costanza nella presenza nelle zone nobili, Alex Rins e Johann Zarco.
Alex e Johann, sebbene lascino Portimao con uno zero, hanno confermato l’impressione che comunque ci sarà sempre da fare i conti anche con loro.
La rimonta di Bagnaia, condotta dal pilota senza la minima sbavatura, sembra anche aver spazzato via i problemi che le moto di Borgo Panigale avevano dimostrato nelle gare a Doha: la tenuta delle prestazioni nel finale di gara.
Pecco non solo rimonta dopo essere stato anche in tredicesima posizione, ma riesce a difendersi dall’attacco di Mir che gli insidia la piazza d’onore e lascia il Portogallo con una nuova consapevolezza di se stesso: “Sono molto contento del risultato di oggi in gara! Partendo undicesimo, il mio obiettivo era quello di finire nella top five, invece sono riuscito a salire sul podio! Tra l’altro questa è una pista dove lo scorso anno ero stato molto in difficoltà, ma quest’anno il mio feeling con la moto era davvero incredibile e mi ha permesso di compiere questa grande rimonta. Negli ultimi giri ho faticato molto, ma alla fine sono riuscito a difendere il secondo posto dagli attacchi di Mir e adesso siamo anche secondi in campionato. Ringrazio la mia squadra per il grande lavoro che abbiamo fatto insieme in questo weekend! Ora andremo a Jerez, un’altra pista che mi piace davvero molto.”
Dovrà invece ricostruirsi Jack Miller, sotto le aspettative sicuramente per come ce lo saremmo aspettato.
Tra quelli che sorridono dopo la gara di ieri, ancora una volta, Enea Bastianini, arrivato nono, ed anche Luca Marini, dodicesimo ma autore di una bellissima qualifica.
Buonissima finalmente la prestazione di Morbidelli, che sembra essere finalmente uscito dalla crisi tecnica delle prime due gare, sensazione assaggiata anche da Valentino, finchè la caduta non lo ha tolto di mezzo.
L’Aprilia è sempre più bella ed è li che bussa alla porta dell’olimpo delle grandi (sesta con Aleix Espargaro) e si è rivista anche la KTM, quinta con Binder.
Veniamo alla Honda, che invece naviga ai margini e che deve affidarsi a Marc Marquez per vedere il proprio primo rappresentante ad aver tagliato il traguardo.
Già, Marc, settimo… nessun miracolo, con buona pace dei sognatori più incalliti, nessuno sconto al campione da parte degli avversari, e – come era prevedibile – strada in salita e da percorrere con pazienza per riconquistare la forma di prima dell’incidente.
Uteriore lavoro per Marc sarà quello di cucirsi di nuovo addosso una moto che – inutile negarlo – è rimasta indietro rispetto alle avversarie. Marc Marquez, rientrando dopo un anno, avrà capito ieri che di dover fare i conti con nuovi rapporti di forza che in sua assenza si sono creati.
Un’ultima considerazione: non è preoccupante per Yamaha vedere aleggiare su Viñales lo spettro dei problemi di costanza che hanno condizionato la sua stagione l’anno passato?
SBK a Jerez: avanti tutta!
A Jerez de la Frontera, seconda tappa del campionato SBK, si ri-accende lo spettacolo con Ducati protagonista. Doppietta di Redding e secondo posto in gara 2 per Davies.
Una domenica speciale: a Portimao rientra Marc Marquez
La gara portoghese dovrà rispondere a più di un interrogativo e saturare quei buchi che l’assenza forzata di Marquez ha contribuito a creare nella valutazione di tutti i contendenti.