MTB MIG-RR: una Ducati che non fa rumore

MTB MIG-RR: una Ducati che non fa rumore

La Ducati MIG-RR è dotata di un telaio in alluminio di nuova geometria, con sospensioni da 170 mm di escursione anteriore e 160 mm posteriore.

Lo dicono tutti: il futuro sarà dei propulsori elettrici e, visto che c’è questa convinzione diffusa, abbiamo deciso di portarci avanti con il lavoro provando la prima Ducati che ha abbandonato il propulsore termico proprio a vantaggio di questa soluzione.
Beh, non è proprio così, in quanto stiamo parlando di una Mountain Bike a pedalata assistita (si dice così) che si avvantaggia di un motore Bosch da 250 Watt e che riporta il marchio Ducati sul telaio, frutto di una cooperazione con l’azienda italiana Thok Ebikes, anch’essa, come vedremo in seguito, con robuste radici nel motociclismo.
Se quindi vi stavate chiedendo cosa ci facesse una bicicletta su un magazine dedicato alle moto Ducati, ecco fornita la prima risposta!
La seconda potrebbe essere il fatto che Livio Suppo (ricordate? Il team manager di Ducati Corse al tempo della vittoria mondiale in MotoGp di Casey Stoner) fa parte del team della Thok.

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La Ducati MIG-RR è dotata di un telaio in alluminio di nuova geometria, con sospensioni da 170 mm di escursione anteriore e 160 mm posteriore. Si differenzia dai modelli Thok, oltre che per particolari scelte tecniche e la componentisca, anche per la sua livrea, opera di Aldo Drudi, in collaborazione con il Ducati Design Center. Per il nostro test, abbiamo scelto tutto materiale Alpinestars, dall’abbigliamento al casco, fino alle numerose protezioni che sono d’obbligo per chi vuole sfruttare fino in fondo le caratteristiche discesistiche di questa bici da Enduro.

La terza risposta è che le Mountain Bike sono uno strumento molto utilizzato dai piloti per tenersi in allenamento, in quanto incrementa la forza fisica e affina il feeling con il controllo del mezzo in condizioni di scarsa aderenza; certo, molti piloti utilizzano il motocross per rimanere al meglio della condizione, ma la MTB (questa la sigla per Mountain Bike) consente ugualmente di ottenere i benefici sopra descritti.
Se però pensate che questa disciplina sia meno pericolosa, intrigante e avventurosa del fuoristrada a motore guardate pure un video di una gara di Downhill, con quei pazzi che volano in sella alle loro biciclette fra salti, rocce e alberi.
Sì, perché la disciplina della MTB è divisa in varie categorie: una, la più estrema, è quella che vi abbiamo appena descritto, poi ce ne sono altre che privilegiano più la forza fisica che le capacità discesistiche. Una fra queste, comunque sempre bella tosta, è quella dell’Enduro, a cui questa Ducati MIG-RR appartiene: nell’Enduro, infatti, non si scende e basta, ma ci sono anche varie risalite per raggiungere i punti da cui partono le prove speciali, con discese sempre molto impegnative, anche se solitamente più semplici di quelle del mondo Downhill.

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Particolare il posizionamento della batteria Shimano, sotto il tubo obliquo, in modo di abbassare il baricentro e migliorare la maneggevolezza della bici. La batteria è facilmente rimovibile, ma è possibile ricaricarla anche quando è montata sulla MIG-RR.

Visto che appunto qui c’è anche da salire, perché invece di fare una bella sudata non ce la prendiamo più comoda sfruttando l’ausilio del motore elettrico?
In questo senso, una bici come la MIG-RR è perfetta, in quanto consente, anche a chi non abbia un allenamento specifico, di avere un piccolo o grande aiuto nelle salite. Eh sì, perché anche su questa MTB, come sulle nostre Ducati, ci sono i “Riding Mode”, o comunque qualcosa di simile! Le impostazioni con cui il motore Bosch è settabile, infatti, sono Eco, Trail e Boost: a seconda della “mappa” che scegliete, diversa sarà la risposta del motore all’impulso che giunge dalla pedalata: in Eco sarà minimo, più sostenuto in Trail e ben sostanzioso in Boost.
La differenza, oltre che per la spinta del motore, qui la fa però anche la batteria: se in Eco o in Trial avrete un’autonomia per un bel giro di quattro o più ore, in Boost vedrete l’indicatore della carica perdere le sue tacche abbastanza velocemente!
Quindi è meglio boostare poco, perché altrimenti c’è il rischio di rimanere senza batteria magari a metà giro: un’eventualità che vi sconsiglio fortemente, considerato che la bici pesa più di 23 Kg ed è dotata di copertoni che per dimensioni e disegno del battistrada non facilitano certo lo scorrimento.

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Ottime le rifiniture e la qualità della verniciatura! Un grazie speciale a Ducati Firenze che ci ha messo a disposizione la bici per il test. A fianco, un primo piano dei grossi dischi Shimano Saint da ben 203 mm!

COME E’ FATTA LA DUCATI MIG-RR

L’analisi della bici non può che partire dal comparto sospensioni, veramente di alto livello: come altrimenti considerare la Forcella Fox (steli da 36 mm, rivestimento Kashima e 170 mm di escursione) e l’ammortizzatore, sempre Fox con 160 mm di escursione e serbatoio idraulico separato (utile nelle discese più lunghe per ridurre gli effetti del surriscaldamento) che lavora in collaborazione con lo specifico leveraggio della Thok?
Con questa dotazione è semplice catalogare la Ducati MIG-RR come una bicicletta a destinazione d’uso enduro, definita gravity nel mondo MTB, come si intuisce anche dall’imponente impianto frenante, costituito da due dischi Shimano Saint di ben 203 mm su cui lavorano pinze a quattro pistoncini: una soluzione che consente di fermare la bici in qualsiasi situazione e con grande prontezza, anche sul ripido. Bellissimo il telaio in alluminio con parti forgiate e lavorate in CNC e tubi idroformati a spessore variabile, con la batteria posizionata al di sotto del tubo obliquo per abbassare il baricentro.
Ottime le finiture, come pure il design della Drudi Design che risolve il “problema” della batteria a vista, mentre ultimamente si tende a integrarla nel telaio stesso, per una linea più filante.
Il reggisella da 150 mm di escursione funziona perfettamente ed è molto veloce e preciso: già, forse non tutti lo sanno, ma nelle moderne MTB il reggisella non è fisso, ma grazie a un comando sul manubrio è possibile gestirne l’altezza: completamente alto in salita, tutto giù in discesa, per consentire al pilota di spostarsi con facilità, senza interferire con la sella, abbassando così anche il baricentro: un accessorio di cui sicuramente non sentiamo la necessità quando guidiamo le nostre moto!

Arriva la gamma completa di Ebike

Dopo la Ducati MIG-RR, presentata lo scorso anno proprio a Eicma, Ducati propone per il 2020 una gamma completa di Ebike. La prima grande novità è rappresentata dalla Ducati MIG-RR Limited Edition, che sarà prodotta in sole 50 unità numerate, assemblate in Italia, caratterizzate da sospensioni Öhlins, cerchi in carbonio, cambio elettronico e con una grafica Ducati Corse, opera di Aldo Drudi.

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Sopra la MIG-S, sotto la versione a tiratura limitata MIG-RR Limited.

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A questa si aggiunge la Ducati MIG-S, una All Mountain con caratteristiche sportive, per quanti cercano un mezzo agile, performante e divertente in tutte le condizioni. Completa la gamma una terza variante, la E-Scrambler, una Trekking con componenti di qualità, ideale per la città e per le strade di campagna, destinata a quanti vogliono muoversi, anche in bici, in perfetto stile Scrambler. “La MIG-RR Limited Edition – ha affermato Claudio Domenicali, Amministratore Delegato Ducati Motor Holding – rappresenta il top di gamma e ha componenti davvero eccellenti, come i cerchi in carbonio e il cambio elettronico, inoltre è customizzabile con il nome del cliente e il settaggio dedicato delle sospensioni. La MIG-S ha un equipaggiamento premium, ma un prezzo più accessibile e, infine, c’è anche una City Bike per il mondo Scrambler”.

COME VA LA MTB DUCATI

Iniziamo proprio dal motore e dai suoi “Riding Mode”: nella posizione Eco il motore Shimano Steps E8000 da 250 Watt dà una piccola spinta, giusto per sopperire ai 10 Kg di peso in più rispetto a una MTB classica, mentre Trail è invece la modalità che preferiamo, utilizzata nel 90% dei casi, in quanto dà un bell’aiuto, facendo pedalare più agilmente per mantenere il battito cardiaco entro una soglia che non comporta eccessivo affaticamento.
Infine, Boost da utilizzare solo nelle salite estreme, tipo i classici 100 metri molto ripidi, magari anche sconnessi e tecnici, giusto per superare in sella tali difficoltà. Come detto, da usare con parsimonia, perché la batteria in questa modalità va giù molto velocemente.
Ma la E-Mtb Ducati è efficace e divertente anche su sentieri pianeggianti e senza difficoltà, dove è possibile spingere forte e raggiungere buone velocità, sempre tenendo conto del “limitatore” che taglia l’apporto del motore dopo i 25 Km/h, tanto che, superata questa velocità, si deve procedere solo con la forza delle proprie gambe, cosa certo non semplice con una bici di questo peso!
Altro aspetto negativo legato ai molti chili è quando si debba, in caso di un ostacolo importante come il classico tronco caduto sul sentiero, sollevare la bici: operazione non facile, soprattutto se si è da soli, evenienza comunque sempre sconsigliabile quando si viaggia in bici in posti isolati.

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Un passaggio estremamente tecnico affrontato con relativa facilità dalla Ducati MIG-RR. In ciò, sono di fondamentale supporto le qualità della grossa forcella Fox da 36 mm e 170 mm di escursione, come la tenuta degli pneumatici Minion DHF all’anteriore e Minion DHR al posteriore: una scelta classica per i frequentatori del genere Enduro in Mountain Bike.

Particolare la scelta per questa Ebike di essere 29″ all’anteriore e 27.5″ al posteriore: solitamente le bici per il mondo Enduro hanno entrambe le ruote da 27,5″ (più nervose e maneggevoli), anche se è molto diffusa in tutto il mondo delle due ruote da fuoristrada la soluzione con entrambe le ruote da 29″ (con maggiore capacità di superare gli ostacoli): forse, anche in questo caso si poteva optare per questa seconda scelta, considerata anche la tipologia di utente che sceglierà la MIG-RR, ma probabilmente hanno prevalso in questo caso logiche di diversificazione dalla gamma Thok.

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Con una E-mtb si possono affrontare passaggi tecnici in salita che altrimenti potrebbero essere superati solo da atleti dotati di specifica preparazione. In questo senso, le bici a pedalata assistita aprono il mercato delle MTB a un numero molto maggiore di persone, anche se non si deve assolutamente sottovalutare il genere: per certe situazioni, servono comunque preparazione fisica e tecnica, oltre al supporto fondamentale di un casco di ottima qualità e di protezioni adeguate.

Un punto di forza di questa bici, poi, è che appena vi si sale sopra si avverte subito una piacevole sensazione di confidenza, specialmente per chi sia abituato alle bici da enduro, il che la rende subito un vero carro armato in discesa, molto stabile, bilanciata, tanto che anche sui tratti più tecnici, con sassi sporgenti e radici, si “mangia” tutto!
In questo è favorita da sospensioni che, come si dice in gergo, copiano tutto, così che non si perde mai aderenza, in questo avvantaggiata dal suo peso importante, aspetto che si fa però sentire sulle braccia in caso di discese molto lunghe.
Particolarmente efficace il sistema progressivo, specifico della Thok, per l’ammortizzatore posteriore, che anche in salita, con quest’ultimo in posizione intermedia, copia perfettamente ogni asperità senza far avvertire troppi dondolamenti, garantendo così sempre trazione, anche grazie alla grossa gomma da 2.8”.
Il manubrio Renthal in carbonio è probabilmente la migliore soluzione in circolazione, per comodità e leggerezza, mentre appare adeguata la scelta del cambio Shimano a 11 velocità: considerato come questo, proprio a causa della presenza del motore, sia sottoposto a notevoli sollecitazioni, è soluzione da preferirsi rispetto al 12 velocità, oggi di gran moda nel settore, ma sicuramente più delicato.
Del resto, qui siamo di fronte a una bici che possiamo definire come pronto gara, con la quale si possono fare tranquillamente le gare da Enduro recentemente disponibili anche per le E-Mtb.

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In volo con la Ducati prodotta in collaborazione con la ditta italiana Thok Ebikes, nella quale ritroviamo un nome molto conosciuto da tutti i ducatisti, come Livio Suppo. Dopo questo esordio, sono arrivate subito altre proposte sullo stesso genere, come potete leggere a pagina 36. Fra qualche anno vedremo anche delle vere moto Ducati dotate di motore elettrico?

Un’ultima considerazione sul prezzo: la bici è in vendita a 6250 Euro che, per chi conosce i prezzi da gioielleria del settore Mountain Bike, ci è sembrata una richiesta onesta, soprattutto tenendo conto del livello dei componenti e del marchio presente sul serbatoio, ops, sul telaio!

Foto di Ulisse Donnini

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