Rispetto a quelle realizzate a partire da altri modelli Ducati, Monster in testa, le special su base Multistrada non sono poi molte. Il motivo è semplice: pur non avendo mai suscitato pareri eccessivamente positivi in merito alla sua parte estetica, quest’ultima è tutt’altro che facile da alterare.
Il complesso lavoro di engineering che sta dietro a questo progetto, infatti, fa sì che ogni elemento che lo compone sia complementare ad altri, con il rischio che, togliendone uno, crolli esteticamente l’intera struttura, come in un domino!
La Multi, dunque, impone un rifacimento di sana pianta, un intervento della serie o tutto o niente. Per questo non sono in molti a essersi cimentati in questo tipo di operazione, che richiede capacità e risorse non indifferenti.
Roba alla portata di un’azienda vera e propria, come nel caso della SeFo, ditta specializzata nelle lavorazioni meccaniche di precisione che, circa tre anni fa, ha dato vita alla CNC Racing, presente sul mercato moto con un catalogo di parti speciali accomunate dal fatto di essere tutte rigorosamente in ergal e titanio ricavato dal pieno con macchine a controllo numerico.
Una filosofia che non rappresenta una novità nel panorama delle due ruote ma che, a differenza di altre realtà, è frutto di un contesto assolutamente ben strutturato, oltre che della passione delle persone che vi stanno dietro. Luca Fornaini, suo padre e suo zio, sono infatti grandi appassionati di moto, oltre che professionisti del settore metalmeccanico, e rappresentano il “nocciolo duro” dell’azienda di Ponte alla Chiassa, in provincia di Arezzo, con più di dieci operatori specializzati come dipendenti. Così, è nata l’idea di realizzare una factory bike da esporre all’ultima Fiera di Verona. Non un catalogo viaggiante, però, ma una vera special che mette in mostra, oltre ai prodotti CNC Racing, anche la creatività e le capacità tecniche di chi opera per questo brand: ecco a voi la Multirace.
“Noi lavoriamo acciaio, alluminio, titanio, magnesio e tutti i metalli che rientrano nell’ambito dell’automazione, della meccanica di precisione e della robotica. – ci spiega Luca – Per fare questo abbiamo vari tipi di macchine, da quelle tradizionali a centri di lavoro più sofisticati di ultima generazione. Abbiamo un ufficio tecnico che progetta i pezzi, l’area di produzione dove vengono realizzati e un reparto destinato al controllo della qualità. L’unica cosa che facciamo fare esternamente è l’anodizzazione, per il resto seguiamo tutto il processo produttivo dalla A alla Z.“
Gli accessori e i pezzi speciali della CNC Racing hanno alle spalle un “know how” di primo piano, ma a sentire parlare Luca l’impressione è che essi rappresentino solo il primissimo passo di un percorso ben più lungo. La Multirace, infatti, arriva a compimento di un progetto che potrebbe avere ulteriori sviluppi, come la realizzazione di una moto completa a partire dal solo motore!
Del resto, anche in questo caso, il modello di base è stato completamente stravolto, lasciando ben poco dell’allestimento di serie: “L’allestimento della moto è stato curato assieme ai preparatori della Barchi Meccanica. – racconta Luca – Purtroppo non abbiamo avuto modo di misurare il peso della moto, ma sono sicuro che è sceso di un bel po’. Basta spostarla anche a motore spento per rendersene conto.“
In effetti, la sensazione trasmessa da questa special è di estrema leggerezza. La linea originale ha lasciato il posto a forme decisamente più aggressive, che convergono verso l’avantreno caricando, sia in senso fisico che estetico, la ruota anteriore.
Sempre a livello di impatto visivo, colpiscono la grande razionalità e pulizia con cui sono stati sistemati i vari cavi e tubi, soprattutto quelli dell’impianto elettrico, collocato in parte nei nuovi fianchetti asportabili in fibra di vetro e in parte sotto il piccolo cupolino.
Per lo stesso motivo, il blocchetto d’accensione è stato spostato dalla sua posizione originale e adesso figura sul lato destro, nella parte bassa di uno dei fianchetti.
Grande cura è stata riposta nel raccordare le forme del codone con quelle del serbatoio, che sulla Multistrada si estende fin sotto la sella limitando di fatto le possibilità di intervento in tal senso. I tecnici aretini ci sono riusciti realizzando una struttura in fibra di vetro e applicandola direttamente alla parte posteriore del serbatoio, come se si trattasse di un unico pezzo.
Ciò è stato possibile anche grazie al completo rifacimento della parte posteriore del telaio, che adesso prevede un’unità scomponibile in alluminio ottenuta per piegatura e imbullonata a quella anteriore, come sulle moto sportive. Rimanendo in tema di sportività, la forcella è stata sostituita con quella di una Hypermotard dotata di steli di maggior diametro rispetto a quella di serie e stretta da massicce piastre di sterzo in ergal ricavato dal pieno della CNC Racing, munite a sua volta di riser per sorreggere il manubrio a sezione variabile della Rizoma.
La posizione di guida conta su un kit di pedane monoposto regolabili su 16 posizioni (con possibilità di implementare anche quelle del passeggero) e su una sella rivestita in morbida alcantara con cuciture viola.
Sempre di produzione CNC Racing sono il tappo a sgancio rapido del serbatoio del carburante, la flangia portacorona della trasmissione finale e la frizione antisaltellamento: questa rappresenta un po’ il fiore all’occhiello del marchio toscano e, a differenza di altre unità presenti sul mercato, non è dotata di molla a tazza, ma di apposite camme che possono essere facilmente sostituite, andando così a variare la progressività di intervento della frizione stessa. Frizione che è coadiuvata da un attuatore maggiorato da 30 mm, anch’esso fabbricato all’interno dello stabilimento SeFo, che riduce il carico da applicare al rispettivo comando, a sua volta costituito da una pompa radiale Brembo RCS (da 16 mm) al pari di quello dell’impianto frenante anteriore (da 19 mm).
Le corrispondenti pinze sono le Brembo monoblocco ad attacco radiale della Desmosedici RR, abbinate a dischi Braking Wave da 320 mm con profilo a margherita.
I cerchi sono dei bellissimi Marchesini a cinque razze sdoppiate come quelli impiegati sulle Ducati ufficiali in Superbike e, oltre a caratterizzare in modo deciso la parte estetica (soprattutto il posteriore a sbalzo), contribuiscono non poco all’alleggerimento del mezzo.
Allo stesso scopo contribuiscono i vari pezzi prodotti dalla CNC a “guarnizione” del motore, come le cover copricinghie della distribuzione munite di porzioni trasparenti per poter osservare gli organi sottostanti, il coperchio per la messa in fase e la protezione per il pignone.
Fatta eccezione per l’impianto di scarico Zard di tipo due in uno con silenziatore disposto sul lato destro in posizione parzialmente rialzata (che da solo comporta un risparmio di peso pari a 12 Kg) e per la conseguente mappatura della centralina elettronica, oltre alla già citata frizione antisaltellamento, il bicilindrico Ducati è rimasto praticamente di serie.
L’unico “vezzo” che i tecnici CNC si sono concessi in tal senso riguarda il riposizionamento del radiatore dell’olio con tubazioni Fram Corse di tipo aeronautico, lì a testimoniare la predisposizione di questa special nei confronti di un futuro incremento prestazionale così come il comando rapido del gas ricavato dal pieno a doppio cavo.
Sullo scarno ponte di comando spicca un cruscotto Aviacompositi con cornice in carbonio munito di contagiri a led e display digitale multifunzione.
Infine, ad opera della Mau Design, è stata definita una livrea completamente aerografata (non c’è un solo adesivo), che su base bianca riprende i principali colori degli accessori installati sulla moto: viola e nero, come testimonia anche il telaio attraverso una “virtuosa” sfumatura che passa dall’uno all’altro.
“Partire da una 1098 per modificarla è una cosa ben diversa rispetto a fare lo stesso con una Multistrada.” conclude Luca. Il prossimo passo, dunque, potrebbe essere una vera CNC Racing con motore Ducati.
Foto Ulisse Donnini
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