Multistrada V4: prova della nuova Ducati col motore Granturismo

Multistrada V4: prova della nuova Ducati col motore Granturismo

Test su strada della nuova Ducati Multistrada V4. La Multi non è mai stata così Multi, provare per credere.

La così tanto attesa Multistrada V4, data per certa già per l’Eicma dell’anno scorso, è finalmente arrivata. Bisogna subito dire che le novità e le peculiarità di questo nuovo modello sono così tante e profonde da giustificare tutto il tempo trascorso dalle prime foto “rubate” e apparse sui vari siti internet e l’effettiva presentazione del nuovo modello.

In questo senso, non parliamo solo del tanto discusso motore, a cui dedichiamo un nostro specifico commento nell’articolo qui sotto, che vede appunto la scomparsa della distribuzione Desmo, ma è tutto il veicolo che presenta un vero e proprio cambio di passo rispetto al passato.

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Ma andiamo con ordine.

Il progetto della nuova Multistrada

La nuova Multi rappresenta effettivamente una nuova pagina nella concezione di questa moto, la cui storia è iniziata nel 2003 con un modello che puntava molto sull’aspetto sportivo e si è evoluto con l’arrivo del quattro valvole e dei riding mode verso un’utilizzo sempre più versatile, ma sempre con l’accento sull’impiego in strada.

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La Multistrada V4, invece, proprio per impostazione, sposta e amplia le situazioni in cui la moto può essere utilizzata, comprendendo fra queste anche l’impiego enduro e nel fuoristrada leggero. Lo dimostrano in questo senso la presenza della ruota anteriore da 19″, la specifica rapportatura del cambio, la rivista posizione di guida, il suo stesso motore che ha nella linearità di erogazione ai bassi regimi uno dei suoi punti di forza.

Nel contempo, la nuova versione punta con maggior convinzione agli utenti che amano i viaggi di lungo raggio, come dimostrano i lunghi intervalli previsti per la manutenzione (arrivando fino a 60.000 Km per il gioco valvole) e gli studi effettuati nella galleria del vento per ridurre al minimo le turbolenze e migliorare la protezione di pilota e passeggero.

La Multistrada V4, disponibile anche nelle versioni S e S Sport (anche con ruote a raggi), avrà l’interessante caratteristica di essere preparata già in fabbrica con gli allestimenti richiesti dal cliente: la moto, di conseguenza, viene assemblata direttamente a Borgo Panigale con tutte le dotazioni richieste, compresi i consueti pacchetti di accessori che la rendono più idonea per i viaggi piuttosto che per l’offroad.

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La Multistrada V4 si adatta bene alla guida sportiva perché ha una ciclistica con quote agili, un motore che eroga 170 Cv e aiuti elettronici da superbike. Infatti, la piattaforma inerziale gestisce funzioni come l’ABS Cornering, il Ducati Wheelie Control e il Ducati Traction Control (DTC).

V4 Granturismo, il motore della nuova Multistrada V4

Come detto, del nuovo V4 Granturismo parliamo in un apposito articolo dedicato soprattutto al delicato tema dell’abbandono della distribuzione Desmo.

Tabù a parte, doveroso segnalare come si sia davanti a un’unità completamente nuova, come evidenzia la sua cubatura di 1158 cc per una potenza di 170 Cv a 10.500 giri e una coppia massima di 12,7 kg a 8750 giri.

Ma qual è l’obiettivo di questo Granturismo? Facile, avere fluidità ai bassi regimi, tanta coppia ai medi e performance sportiva agli alti.

Ci saranno riusciti? Lo scoprirete presto, quando nelle prossime pagine vi racconteremo le nostre sensazioni di guida.

Elettronica

Qui siamo su un terreno dove indubbiamente Ducati fa la differenza. Grazie alla piattaforma inerziale, e alla loro specifica esperienza, i tecnici di Borgo Panigale hanno dotato la nuova Multistrada V4 di tutto quanto il moderno motociclista possa sognare: senza stare a fare la lista della spesa, qui c’è proprio tutto quello che si possa desiderare in termini di sicurezza e comfort.

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Completamente rivista l’interfaccia utente e la grafica del cruscotto (ora multilingua), che sulla S è un’unità TFT da 6.5 pollici regolabile nell’inclinazione. Il cruscotto appare così ampio e completo, in grado di gestire le molteplici funzioni a cui è dedicato. Il plexiglass è regolabile in altezza con facilità ed è associato a due deflettori laterali. Sempre sulla versione S, nel blocchetto di sinistra è stato inserito un joystick che permette una più rapida navigazione del menù. Dalla vista posteriore si notano le notevoli dimensioni della nuova Multistrada: nonostante il V4 sia particolarmente compatto inevitabile l’incremento dell’ingombro trasversale.

Sulla S, il discorso si fa ancora più avvolgente se teniamo conto di sospensioni semi attive, cornering lights e l’aiuto per la partenza da strade in pendenza.

Ovviamente sempre disponibili i quattro Riding Mode (Sport, Touring, Urban ed Enduro). Completamente rivista anche l’interfaccia utente del cruscotto che è di facile lettura e intuitiva; per la versione S, poi, abbiamo, un’unità TFT da 6.5 pollici regolabile nell’inclinazione, con tanto di joystick. Per i più connessi, vi è anche un apposito vano nel serbatoio dove alloggiare e ricaricare il cellulare.

Il telaio della Multistrada V4

A sottolineare il cambio di passo con il passato, già abbondantemente percorso con il motore, vi è anche il telaio costituito da una monoscocca in alluminio.

Anche il forcellone, sempre in alluminio, è completamente nuovo, con un layout bibraccio e struttura “a traliccio”, scelto per offrire un buon compromesso tra rigidità e leggerezza.

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I volumi sono sbilanciati verso la parte anteriore del veicolo, anche a causa del voluminoso serbatoio da 22 litri. Questo in contrasto con la zona posteriore che è particolarmente snella per rendere più agevole la guida in piedi nei tratti fuoristrada. La sella stretta nella zona di passaggio delle gambe permette poi di toccare con facilità terra anche grazie al fatto che la sua altezza è regolabile su due posizioni da 840 e 860 mm (disponibili come accessorio anche selle che portano l’altezza a 810 mm e 875 mm). Notare poi il piacevole effetto, stile offroad, del telaietto posteriore lasciato in evidenza.

La moto ha poi quote agili, come testimoniano i 24,5° di inclinazione del cannotto di sterzo, tali da garantire potenzialmente una guida efficace e sportiva nel misto. Terminano l’analisi della ciclistica le misure relativamente compatte dell’interasse (1567 mm) e le sospensioni con escursione idonea all’utilizzo offroad (170 mm anteriore e 180 mm posteriore), tanto da assicurare una luce a terra di ben 220 mm.

Il peso a secco è invece pari a 215 Kg.

Sospensioni

Forcella importante, da ben 50 mm, e completamente regolabile, mentre dietro ecco un ammortizzatore Marzocchi che collega direttamente il forcellone al telaio; anch’esso è regolabile nel precarico molla e nei freni idraulici in estensione e compressione. Sulla versione S, come tradizione Ducati, il discorso cambia perché entriamo nel mondo delle sospensioni elettroniche e del sistema Ducati Skyhook Suspension (DSS) Evolution; in questo caso, tutte le regolazioni avvengono in modo automatico e istantaneo, visto che il loro settaggio è integrato nei Riding Mode, anche se permane la possibilità di personalizzare il tutto grazie al computer di bordo; soluzione che ci sentiamo di sconsigliare, se non si ha esperienza e idee chiare in proposito!

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Il proiettore anteriore con DRL è simile a quello della Panigale. Sotto, l’impianto frenante anteriore della Multistrada V4 è caratterizzato da pinze radiali monoblocco Brembo a 4 pistoncini e doppio disco anteriore da 320 mm, mentre la versione S conta su due dischi da 330 mm di diametro e pinze monoblocco Brembo Stylema. Molta attenzione agli aspetti aerodinamici: cupolino, plexiglas e le feritoie di sfogo dell’aria sono studiate per ridurre al minimo turbolenze e migliorare il riparo del pilota. Svolgono questa funzione anche le piccole appendici aerodinamiche che consentono di deviare i flussi alle gambe del pilota.

Del tutto inedita, invece, è la funzione di Autoleveling che riconosce il carico presente sulla moto e regola autonomamente l’assetto, aggiungendosi alle opzioni già disponibili per l’utente: pilota, pilota più valigie, pilota e passeggero, pilota e passeggero con valigie.

Freni

Come ci ha ben abituato Ducati, anche la Multistrada V4 è dotata di ABS con funzionalità cornering regolabile su 3 livelli (grazie alla presenza della piattaforma inerziale IMU Bosch) e impianto frenante Brembo costituito da pinze radiali monoblocco a 4 pistoncini, pompe radiali con leve regolabili e doppio disco anteriore da 320 mm. Al posteriore, ecco il singolo disco da 265 mm e pinza flottante. Sulla versione S, invece, l’impianto è da superbike: dischi da 330 mm e pinze monoblocco Brembo Stylema.

Design

Lo stile della nuova Multi è molto funzionale, perché in gran parte è stato “disegnato” dalla galleria del vento, proprio per migliorare le performance nei viaggi autostradali.

Un altro input è stato quello relativo alla guida offroad, ecco che quindi la zona posteriore è particolarmente snella per permettere un’efficace guida in piedi, ma anche per consentire al pilota di toccare facilmente terra nelle condizioni a bassa velocità. Ultimo aspetto che ha definito il design della moto è senz’altro il family feeling: ad esempio, il proiettore anteriore con DRL è ispirato a quello della Panigale.

Ma è giunto il momento di concludere con i discorsi, è ora di montare in sella!

La prova della Multistrada V4

La Multistrada V4 impressiona per ritmo, velocità e facilità tra le curve, per un’alchimia di agilità, feeling, stabilità, erogazione del motore, rigore nel tenere le linee. Abbiamo trovato una moto estremamente potente ed elastica, senza inerzie, senza vibrazioni.

Confessiamo subito qual era il nostro pregiudizio e come è stato smentito fin da subito: probabilmente pensavamo che l’impegno di Ducati nel realizzare una moto per i lunghi viaggi, con il motore Granturismo, con gli intervalli di manutenzione principali a 60.000 Km, con la ricerca primaria del comfort, avesse in qualche modo sacrificato il divertimento di guida, il piacere di domare cavalli esuberanti garantito dalle ultime serie di Multistrada 1200 e 1260, ovvero dalle bicilindriche desmo con il 17 pollici davanti, il monobraccio e il 190 dietro, il telaio a traliccio, tutte caratteristiche che non ci sono più.

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Invece ci sbagliavamo, di divertimento e di gusto ce ne sono a non finire, anche perché la nuova Multi ha tanti altri elementi innovativi che segnano i nuovi riferimenti per l’intera categoria, e potenzialmente i fondamenti delle future tradizioni Ducati (primo tra tutti a nostro parere l’albero motore controrotante, che annienta le forze giroscopiche delle masse in movimento e toglie inerzia nei cambi di direzione e nei trasferimenti di carico).

La V4 è un progetto tutto nuovo, ma chi guida Multistrada si sente a casa

Siamo di fronte a un vero e proprio passaggio generazionale, ma chi guida o ha guidato una delle oltre 110.000 Multistrada prodotte da Ducati (chi scrive rientra in questo insieme) salendo sulla nuova Multistrada V4 si sentirà a casa; chi non ha mai fatto parte di questo mondo, invece, sulla nuova V4 avrà il miglior benvenuto che gli sia mai stato dato.

Tanto divertimento tra le curve e comfort in viaggio

Il fatto che con la Multi V4 abbiamo trovato gusto e divertimento tra le curve, non vuol dire che non abbiano dato risultati di primissimo ordine il lavoro degli ingegneri Ducati per il comfort nei lunghi viaggi, le ore in galleria del vento per aumentare la protezione aerodinamica, abbassare la rumorosità, togliere aria calda dalla zona sella.

Al tempo stesso, la messa a punto dei radar anteriore e posteriore ha dato vita a sistemi come il Cruise control adattivo, la cui utilità e funzionalità sarà apprezzata davvero e fino in fondo soltanto quando i motociclisti avranno modo di testarli (abbiamo avuto l’onore di essere tra i primi al mondo a provare questi sistemi su una moto: siamo certi che creeranno dipendenza).

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Ultima considerazione: in realtà le grandi doti dinamiche di questa nuova moto non sono in contrapposizione alla sua anima globetrotter, al contrario: ritmo, facilità, efficacia, sicurezza e confidenza sono qualità fondamentali al pari del comfort per chi vuole percorrere ogni strada (con questa compagna anche in offroad), che sia scalare un passo come varcare una valle, attraversare una città oppure un altipiano.

Si parte: tra rotonde, svincoli, autostrada

Su strada la natura della Mutistrada V4S della nostra prova si rivela al completo già nei primissimi chilometri: l’agilità e le doti di guida le saggiamo subito nei destra sinistra delle prime due rotonde di Borgo Panigale, dove sull’asfalto maculato d’umido la Multi entra fulminea, piega, tiene la traiettoria, trasmette sicurezza, accelera rialzandosi, esce veloce verso lo svincolo della tangenziale e poi verso l’A1; entrati in autostrada avvertiamo la spinta eccezionale del motore, la progressione e il grande allungo, tutta la sostanza che c’è fin dai bassi, l’ago del contagiri (nel nuovo dashboard TFT) che schizza verso i 10.000, il cambio quickshift che spara marce a salire, la stabilità che non è mai in discussione.

Il radar anteriore per il Cruise control adattivo

Ci assestiamo alle velocità di codice con il Cruise control adattivo, che ci dà la possibilità di graduare in 4 step la distanza che vogliamo tenere dai mezzi davanti; il disegno di un’auto sul cruscotto ci indica quando il radar intercetta un mezzo sulla nostra corsia, che se è più lento della velocità impostata sul nostro cruise fa rallentare in automatico la moto non appena raggiungiamo la distanza fissata: questo avviene gradualmente se la differenza di velocità è esigua, con frenata decisa se invece chi ci precede va molto più piano.

Nella nostra prova il sistema ha dimostrato di funzionare bene e di essere assolutamente intuitivo: immaginando una lunga trasferta autostradale per uno dei nostri viaggi, il Cruise control adattivo può consentirci di condurre la moto per centinaia di chilometri, limitandoci a tenere il manubrio e a spostare il carico nelle curve e nei cambi di direzione. Ovviamente chi guida deve stare sempre concentrato sulla strada per poter intervenire in qualsiasi circostanza.

Il radar posteriore della Multistrada V4

Il radar posteriore, invece, ha una funzione importante per la sicurezza e agisce anche a cruise control disattivato; capta altri mezzi dietro la moto, quindi anche negli angoli ciechi della visuale del pilota, e fa illuminare di arancio una spia sullo specchietto destro o sinistro a seconda della posizione del veicolo che segue; il Blind spot detection, questo il nome del sistema, fa anche di più; se il pilota, per qualche ragione, ignora la segnalazione e decide di cambiare ugualmente corsia, la spia luminosa inizia a lampeggiare per ribadire il concetto e vincere eventuali distrazioni.

I comandi

Cruise control, Riding Mode (Touring, Sport, Urban ed Enduro come sulle precedenti versioni), impostazioni, regolazioni delle sospensioni e dei controlli sono visibili sul nuovo schermo da 6,5 pollici e gestibili dal pilota tramite il blocchetto a sinistra sul manubrio: la logica è molto simile a quella delle Multi 1200 e 1260, in più la nuova versione è stata dotata di un mini joystick che rende tutto più facile, ma che all’inizio può creare confusione se si è alla ricerca del comando delle frecce (soprattutto se si indossano guanti invernali).

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Il vano ricavato nel serbatoio dove riporre lo smartphone e caricarlo grazie alla presenza di una porta USB.

Il comfort della nuova Multi grazie a una bolla che protegge

Oltre alle doti del motore, alla stabilità e all’utilità dei due radar, il primo trasferimento autostradale ci dà l’occasione di verificare la protezione pressoché totale dall’aria, data dal nuovo cupolino con plexi diviso in tre parti – quella centrale regolabile in altezza con facilità, con una sola mano e anche in marcia – così come l’abbattimento dei fruscii aerodinamici.

Avendo provato la moto a novembre inoltrato non abbiamo potuto purtroppo apprezzare appieno il lavoro fatto per incrementare il comfort termico, grazie anche a due ali in basso davanti al posto guida studiate in galleria del vento per incanalare area fresca nella zona del cavallo del pilota, una delle aree maggiormente investite dai flussi di calore.

In pratica i tecnici Ducati, grazie agli studi aerodinamici, sono riusciti a creare una bolla che protegge pilota e passeggero da aria, rumore e calore, e in questa prova abbiamo potuto verificare il raggiungimento dell’obiettivo.

La guida della Multistrada V4 nel misto stretto

Finalmente usciamo dall’A1 e, passato il casello, iniziamo a salire in quota.

Tornanti, curve in successione, cambi di direzione uno dopo l’altro: grazie alle poche inerzie in gioco, la nuova Multi è agile nel girare stretta, scendendo in piega rapidamente e girando tonda senza mettere in difficoltà il pilota; le doti di elasticità e linearità del motore permettono inoltre di tenere ritmi alti senza dover buttare giù marce.

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Grazie alle doti ciclistiche che favoriscono gli inserimenti in curva, anche l’eccellente impianto frenante (Abs cornering, pinze radiali Brembo Stylema, dischi da 330 davanti) è meno sollecitato.

Il guidato veloce

Sull’Appennino Tosco Emiliano le curve non mancano, ce ne sono per tutti i gusti.

Sui tratti di misto veloce abbiamo modo di giungere a questa conclusione: la regola per cui agilità e maneggevolezza si pagano in genere con la stabilità non è applicabile a questa moto.

Cerchio da 19 pollici davanti e telaio monoscocca in alluminio contribuiscono a dare rigore all’avantreno e alla capacità di tenere le traiettorie, mentre albero motore controrotante e quote ciclistiche sportive danno rapidità nel girare.

Un mix che nella guida sulle curve ad ampio raggio dà tanta fiducia, efficacia, rotondità e ritmo, con inserimenti decisi, linee precise, grande tenuta in appoggio anche quando le condizioni dell’asfalto non sono delle migliori; parte del merito va al grip delle Pirelli Scorpion Trail II che restituiscono un gran feeling al pilota.

Comportamento delle sospensioni

Le Sky Hook sono sulla famiglia Multistrada ormai da anni e da sempre sono un riferimento per come sostengono nelle guida e assorbono le asperità in funzione dei diversi Riding Mode.

In quest’ultima evoluzione aumenta il feeling e la confidenza sui fondi sconnessi e con scarsa aderenza, che in alcuni casi con la Multi V4S possono essere affrontati anche in modalità Sport. In modalità Urban è stata ridotta la tendenza al beccheggio rispetto al passato.

La Multistrada V4 in offroad

Durante la prova non c’è stata la possibilità di fare del vero e proprio fuoristrada. Da un breve test su un tratto di sterrato con una versione V4S equipaggiata con cerchi a raggi, tasselli e paramotore, e con manubrio nella posizione studiata per la guida in piedi, abbiamo avuto modo di testare le capacità di dare sempre trazione, l’escursione delle sospensioni in modalità Enduro, la conformazione di serbatoio e sella studiata per il miglior controllo del mezzo con le gambe.

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Motore

Potenza assoluta, erogazione sempre piena, sempre pronto, lineare fin dai bassi.

Se ci è permesso dirlo, il V4 nella versione Granturismo è ancora più gustoso e godibile della versione della Streetfighter, che ha 38 cavalli in più.

Vigore, assenza di vibrazioni, sensazioni da bicilindrico con l’ordine degli scoppi “Twin pulse” sono aspetti già conosciuti e qui ritrovati. Sulla versione Granturismo, però, grazie all’aumento di cilindrata, abbiamo tanta tanta sostanza fin dai bassi, e questo aiuta nel misto, nei sorpassi, nelle riprese con le marce più alte, in uscita di curva.

L’erogazione è da riferimento in tutto l’arco di utilizzo, ma qui va sottolineata la presenza di una soluzione tecnica adottata in quest’ultimo anno sulla Panigale 2020, sulla Streetfighter e adesso sulla Multi, la cosiddetta “Strategia motore”, un sistema che adegua la curva di coppia con un’erogazione diversa per ogni marcia. E’ uno dei tanti particolari tecnici che rendono le 4 cilindri di Borgo Panigale riferimenti per le diverse categorie di appartenenza. Anche il cambio con funzione quickshift a salire e a scalare di marcia funziona in maniera impeccabile, anche nella guida sportiva.

Freni

Le prestazioni in frenata sono speculari alle performance del motore, ovvero al top della categoria e non solo.

Potente, modulabile, ancor più equilibrato grazie anche alla moto nel suo complesso, perfetto in ogni condizione, è un contributo immenso alla sicurezza complessiva nella guida.

Come nella tradizione Multi, anche la V4 S ha il miglior impianto frenante possibile, con le già citate pinze radiali Brembo Stylema, la componentistica di prima qualità e un sistema di controllo elettronico che adatta la frenata ai diversi Riding Mode scelti. Su questa Multi, tuttavia, dato il diverso equilibrio dinamico della moto, la guida sportiva è più rotonda e staccare al limite non è più così indispensabile; va anche detto che in alcune occasioni la ruota dietro che si intraversa in frenata, e il muso della moto che punta alla curva, continuano a contribuire alla felicità del pilota.

Posizione di guida

Chi guida Multistrada e sale sul V4, lo abbiamo già detto, si sente a casa.

La sella però è cambiata, è più piatta e facilita i movimenti longitudinali, al tempo stesso è più rastremata e stretta al centro per favorire la guida in piedi nel fuoristrada. La nuova posizione di guida è stata possibile grazie al motore più compatto.

Il nuovo cruscotto della Multistrada V4

Lo diciamo senza timore di essere smentiti, perché sappiamo che quando andrete in concessionaria a provare la moto avrete la nostra stessa impressione: il nuovo cruscotto, o dashboard per chi preferisce, con TFT a colori da 6,5 pollici della versione S è bello e leggibile con qualsiasi condizione di luce, sia a moto ferma che quando si guida.

Tra l’altro è regolabile nell’inclinazione dal pilota, anche con i guanti (non quando si è in marcia) e ha una nuova interfaccia ridisegnata con l’obiettivo di essere più facile ed intuitiva. Per la strumentazione si può scegliere tra sei lingue. Integra tante informazioni utili per il pilota: novità assoluta per la Multi, la possibilità di vedere sullo schermo le mappe del navigatore, grazie al dialogo con lo smartphone.

Consumi

Quella dei consumi è l’unica voce in cui la Multistrada V4 fa peggio della versione precedente, anche se, ad onor del vero, il bicilindrico è un motore particolarmente parsimonioso.

Nel confronto, Ducati dichiara un consumo superiore dell’8% per la nuova unità rispetto al 1260; tuttavia in autostrada con il cruise control la quattro cilindri si prende la rivincita, grazie ad una sesta lunga e a un motore che gira particolarmente basso in confronto al massimo regime di rotazione.

Ducati Multistrada V4: conclusioni

In base a quanto abbiamo descritto fino ad ora è interessante sottolineare come la nuova Multistrada si presenti puntando molto, se non tutto, sulle doti dinamiche e sulla versatilità, migliorando in quegli utilizzi dove finora la versione da 1260 non era efficace, come nella guida offroad.

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Un ulteriore passo in avanti per sfruttare a 360° un modello che già nel suo nome presenta questa ambizione e che, soprattutto nella seconda e terza versione (quelle a quattro valvole), ne ha rappresentato uno dei motivi del successo: ricordiamo infatti che in 18 anni di Multistrada ne sono state prodotte oltre 110.000 unità, un numero importante se pensiamo come si sia inserita in un settore già maturo e competitivo come quello delle enduro stradali.

Sono numeri che testimoniano come l’abbia saputo fare con personalità, puntando soprattutto sulla sportività, sulle performance: una caratterizzazione che ora non è più la sola ad essere in primo piano perché la Multistrada V4 non si presenta solo come la scelta sportiva nel suo specifico segmento di mercato, ma ha anche l’ambizione di fare concorrenza diretta ai miglior competitor proprio sui loro punti di forza: facilità di utilizzo, versatilità, comfort, ridotti costi di manutenzione. In tutto ciò, il nuovo motore V4 Granturismo svolge un ruolo importante, proponendo caratteristiche di erogazione e costi di gestione all’altezza di quanto richiedono i motociclisti più esigenti.

Per far questo, Ducati abbandona anche il suo ultimo carattere distintivo, ovvero il Desmo, proprio ad evidenziare come la nuova Multistrada, oltre al motore quattro cilindri, rappresenti a tutti gli effetti un netto taglio con il passato.

Una scelta che ha l’obiettivo di ampliare ancora di più il potenziale pubblico degli interessati alla nuova V4; dopo averla provata, possiamo senz’altro dire che la nuova moto ha tutte le carte in regola per farlo, ma anche per convincere appieno chi proviene dal mondo Multistrada.

Foto Ducati

SBK a Jerez: avanti tutta!

A Jerez de la Frontera, seconda tappa del campionato SBK, si ri-accende lo spettacolo con Ducati protagonista. Doppietta di Redding e secondo posto in gara 2 per Davies.

La Multistrada V4 in un colpo d’occhio


Colorazioni
Ducati Red con cerchi di colore nero

Principali dotazioni
Motore Ducati V4 Granturismo da 1158 cc con controllo gioco valvole ogni 60.000 km
Telaio monoscocca in alluminio, telaietto in tubi d’acciaio e forcellone bibraccio in alluminio
Sospensioni Marzocchi meccaniche con forcella regolabile con steli da 50 mm di diametro e ammortizzatore regolabile con schema cantilever. Escursioni ruote 170-180 mm
Ruote 120/70-19’’ e 170/60-17’’ con pneumatici Pirelli Scorpion Trail II
Impianto frenante Bosch-Brembo ABS 10.3ME Cornering
Dischi anteriori da 320 mm di diametro con pinze radiali a 4 pistoncini Brembo M4.32
Faro anteriore con sistema DRL
Cruscotto TFT con schermo a colori da 5’’
Inertial Measurement Unit (IMU) Bosch
Power Mode
Riding Mode
Ducati Wheelie Control (DWC)
Ducati Traction Control (DTC)

Prezzo Multistrada V4: 18.990 Euro

Multistrada V4 S

Colorazioni
Ducati Red con cerchi di colore nero lucido con tag rosso
Aviator Grey con cerchi di colore nero lucido con tag rosso

Dotazioni di serie come Multistrada V4 ad eccezione di Sospensioni elettroniche semi-attive Marzocchi Ducati
Skyhook Suspension (DSS) Evolution con funzione
Autoleveling. Escursioni 170 – 180 mm
Possibilità di acquisto con ruote in lega o a raggi
Dischi anteriori da 330 mm di diametro con pinze radiali a 4 pistoncini Brembo Stylema
Faro anteriore full LED con DRL e Ducati Cornering Lights (DCL)
Avviamento Hands Free
Cruscotto con schermo full-TFT a colori da 6.5”
Ducati Connect con applicazioni telefono, musica e navigatore cartografico
Ducati Quick Shift (DQS) Up&Down
Cruise Control
Vehicle Hold Control (VHC)

Prezzo Multistrada V4 S : 21.990 Euro

Multistrada V4 S Sport

Colorazioni
Livrea Sport con cerchi di colore nero lucido con tag rosso

Dotazioni di serie come Multistrada V4 S ad eccezione di Silenziatore Akrapovic omologato in fibra di carbonio e titanio
Parafango anteriore in fibra di carbonio

Prezzo Multistrada V4 S Sport: 23.790 Euro

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