Musica e motori: gli ex Lunapop raccontano  la loro passione per le Ducati

Musica e motori: gli ex Lunapop raccontano la loro passione per le Ducati

Oltre a apprezzare le moto di produzione, i Liberpool seguono anche le gare e due anni fa sono andati a vedere la MotoGP in Portogallo

Ma quanto è bello andare in giro per i colli bolognesi…” Così cantavano alla fine degli anni Novanta i Lunapop, saliti alla ribalta grazie al singolo “50 Special”.

Oggi, quei ragazzini che facevano ballare le teenager, sono cresciuti e, nonostante non annoverino più la presenza di Cesare Cremonini, che ha intrapreso la carriera solista, continuano a suonare insieme e a viaggiare su due ruote, anche se i cavalli, nel frattempo, sono aumentati!

I Liberpool, al secolo Alessandro De Simone, voce e basso, Gabriele Gallassi, voce e chitarra, e Andrea Capoti, alla batteria, sono infatti dei motociclisti praticanti, oltre che ducatisti convinti.

Del resto, la sala dove si ritrovano per comporre e provare le loro canzoni è a poche centinaia di metri dalla fabbrica di Borgo Panigale, perciò respirano costantemente l’atmosfera dei bicilindrici Desmo.

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A sx: i Liberpool sono composti da Alessandro De Simone (a sinistra), Gabriele Galassi (al centro) e Andrea Capoti. Il loro disco “LP”, anticipato dal singolo “Sotto i portici”, è uscito da poco. Come si vede dalle immagini, il trio è anche fortemente appassionato di moto e di Ducati in particolare. A dx: Andrea è in sella a una 1098 R Bayliss replica, mentre Alessandro inforca un Monster 1100 S.

Così, poco prima che uscisse il loro nuovo album, dal titolo “LP”, abbiamo fatto quattro chiacchiere con loro, scoprendo una notevole affinità tra musica e motori: “Siamo tutti e tre appassionati, seguiamo le corse e da qualche tempo ci stiamo avvicinando sempre di più al mondo della moto dopo che, da piccoli, abbiamo mosso i primi passi con la Vespa.

L’uscita dell’album dei Liberpool è stata preceduta dal singolo “Sotto i portici” che, come si può intuire dal titolo, è un chiaro omaggio al capoluogo emiliano, Bologna, sinonimo di città universitaria, luogo di incontro e, naturalmente, di una importante Casa motociclistica.

Ogni tanto vediamo i collaudatori della Ducati che provano le moto. Recentemente, poi, ci è capitato di visitare la fabbrica e dobbiamo dire che è stata un’esperienza fantastica, perché la passione che traspare da fuori è reale anche all’interno.

La Casa di Borgo Panigale è famosa, oltre che per i suoi prodotti, anche per l’attività agonistica a livello mondiale, costellata da una nutrita serie di titoli iridati: “Seguiamo molto le corse, − spiegano quasi all’unisono i Liberpool − sia la MotoGP che la Superbike. Tra l’altro, abbiamo anche assistito dal vivo al Gran Premio del Portogallo, sul circuito dell’Estoril, circa due anni fa. E’ stata un’esperienza fantastica. I successi della Ducati nella MotoGP hanno avuto senza dubbio grandissimo risalto, ma a noi piace molto anche la Superbike, dove lo spirito delle corse sembra ancora più genuino.

A proposito di gara, abbiamo chiesto ai Liberpool se qualcuno di loro abbia mai provato a guidare una moto in pista: “Fino a questo momento, questo tipo di esperienza ci manca, ma è una cosa che abbiamo senz’altro in programma di fare. Tra l’altro, molto gentilmente, la stessa Ducati ci ha invitato a provare in pista alcuni modelli e pensiamo proprio di accettare, sperando di non fare troppi danni!

Dopo il famoso hit “50 Special”, i Liberpool potrebbero cimentarsi di nuovo nella realizzazione di una canzone che parla di moto, magari di una Ducati: “Non escludiamo nulla, le canzoni che abbiamo scritto fino ad oggi sono ispirate alla nostra vita reale, quindi è probabile che succeda una cosa del genere. Naturalmente, se dovesse accadere, sarebbe una cosa molto spontanea. Questo è il nostro approccio.

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La moto ha tante sfaccettature, può essere usata per divertimento o per spostarsi da un luogo all’altro, in modo turistico o sportivo.

Ecco come utilizzano la moto i Liberpool: “Usiamo la moto quasi tutti i giorni, situazione meteo permettendo, visto che a Bologna, d’inverno, fa molto freddo e certe volte nevica. Capita comunque di andare in giro anche nel weekend, verso una meta particolare, assaporando il senso di libertà che solo la moto sa dare.

Meglio utilizzare la moto da soli o in coppia? I Liberpool la pensano così: “Prevalentemente da soli, visto che in due si ha una responsabilità in più. Se si va in moto per divertirsi, il modo migliore di farlo è senza passeggero al seguito. Ben venga, comunque, anche il giro in due, ma magari in quel caso la moto passa in secondo piano!

Torniamo alla visita che i tre musicisti bolognesi hanno fatto all’interno della fabbrica Ducati, in quanto sono loro stessi a voler parlare dell’argomento.

La cosa più interessante è stato vedere come certi aspetti che conoscevamo già, almeno in teoria, si sono rivelati ancora più coinvolgenti. Ci riferiamo all’amore e alla cura che viene riposta nella costruzione delle moto. Una dedizione quasi artigianale, nonostante la Ducati sia ormai una realtà conosciuta a livello mondiale. Abbiamo, insomma, ritrovato un po’ di quello spirito umano che caratterizza anche il nostro modo di lavorare. Per questo, forse, ci siamo trovati subito in sintonia con le persone che abbiamo incontrato dentro alla fabbrica.

A colpire i ragazzi, visto che hanno poco meno di trent’anni, è stata soprattutto la passione che si respira all’interno dell’azienda, dall’operaio al dirigente: “E’ stato bello vedere che ogni particolare che compone la moto viene seguito dalla stessa persona dall’inizio alla fine. Ti fa capire la responsabilità e al tempo stesso l’orgoglio di fare una cosa personale. E’ un po’ come quando si suona in un gruppo, ognuno ha il suo strumento, ma poi il risultato finale porta la firma di tutti. Noi crediamo che sia bellissimo comprare una moto sapendo da chi è stata fatta, in particolar modo da persone che vivono il loro lavoro con passione.

Andare in moto e suonare uno strumento richiedono entrambi talento, passione e concentrazione, i Liberpool sono d’accordo.

Senza dubbio ci sono molte analogie tra l’andare in moto e suonare, anche se le emozioni che generano sono abbastanza diverse. Diciamo che tutte e due le cose richiedono un certo impegno, ma consentono di liberare la fantasia, dote tipicamente italiana, in modo assolutamente positivo.

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