Gli echi dall’Indonesia, sul circuito di Mandalika, sono stati quelli dei tuoni che si sono abbattuti sulla pista, insieme ad una pioggia torrenziale, che ha risparmiato le gare di Moto3 e Moto2, ma che ha costretto i piloti della MotoGp a resettarsi e a prendere il via sotto il diluvio. Manca Marc Marquez, sbalzato violentemente dalla moto nelle prove della mattina.
Qualche escoriazione, il timore per il solito braccio destro infortunato, ma soprattutto un trauma cranico che gli causa un leggero stato confusionale, consigliano i sanitari di non concedergli il nulla osta per la gara. Così per il fenomeno iberico e la sua Honda un altro stop, un altro capitolo del personale calvario che lo affligge.
La caduta di Marc da una parte e le poche cadute in gara… in una gara che, in quelle condizioni, una volta sarebbe stata la sagra del tuffo, la fiera dell’assaggio dell’asfalto. Segno che la gestione elettronica della trazione e dell’erogazione ormai sono a livelli tecnici eccellenti. Ci vuole comunque il pilota, ci vuole la manopola del gas in mano, a cercare quel sottile solco che divide l’andare forte dal rovinare per terra.
Il più bravo, nella gara accorciata per le condizioni meteo, è stato Miguel Oliveira, la lepre sul bagnato che nessuno è riuscito a prendere. Si è rivista la Yamaha e si è rivisto Quartararo, alla fine secondo. Terzo Zarco, con la prima delle Ducati Desmosedici al traguardo e speriamo che il podio gli abbia potuto infondere nuova fiducia in se stesso e confidenza nella moto.
Miller, dietro a lui porta a casa il quarto posto, mentre Francesco Bagnaia stenta a ritrovare la condizione eccellente di fine della scorsa stagione. Solo il punticino del quindicesimo posto per lui. Enea Bastianini lotta, come sempre, costretto nel gruppo affollato, disperato e scatenato ai margini della zona punti da una partenza disastrosa. Undicesimo alla fine, riesce comunque a mantenere la testa della classifica.
Quanto la pioggia indonesiana ha condizionato il risultato della gara? Poco, certamente, perché non abbiamo assistito alla gara della vita di nessuno. Quello che abbiamo potuto vedere – e che peserà sul resto della stagione – è che c’è tanta gente che va forte, che il livello si sta alzando a fronte compatto, che non ci sono fenomeni o che son tutti fenomeni…
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