Ducati X60R: La prova su pista del gioiello dedicato a Riccardo Pierobon

Ducati X60R: La prova su pista del gioiello dedicato a Riccardo Pierobon

La X60R nasce nel 2011 grazie al lavoro della Pierobon ed è dedicata ai sessant’anni di attività del suo fondatore Riccardo.

 

X60R_Pierobon

La X60R nasce sulla base del bicilindrico Ducati a due valvole con raffreddamento ad aria, rivisto e corretto per essere utilizzato in circuito, anche se Massimo ci tiene a sottolineare che il motore non ha subìto una preparazione esasperata, avendo mantenuto il basamento originale.

Ciononostante, è pur sempre in grado di erogare 121 Cv al banco, per un peso totale (con batteria e motorino d’avviamento) pari a soli 134 Kg: insomma, stiamo parlando di un mezzo che a livello di prestazioni assolute non fa gridare al miracolo, ma che in termini di rapporto peso/potenza è comunque molto vicino al notevole limite di 1:1.

X60R

Inoltre, le principali quote ciclistiche individuano una vera moto da corsa, con l’inclinazione del cannotto di sterzo fissata sui 22,5°, anche se questo valore può essere variato a piacimento in funzione del proprio stile di guida e delle caratteristiche del circuito sul quale viene impiegata la moto.

X60R_sospensioni

La bontà di questo progetto è inoltre sottolineata dalle vittorie che la X60R ha raccolto in terra statunitense, come la fantastica doppietta messa a segno nella Race of Champions di Daytona per mano di Shane Turpin nella categoria Lightweight.

Il pacchetto delle sospensioni prevede materiale Öhlins al 100%, mentre i cerchi sono da 17″, con l’anteriore da 120 e il posteriore da 180.

Anche i tubi dell’impianto di scarico vengono realizzati “in casa” dalla stessa Pierobon, mentre il silenziatore è della Termignoni, sviluppato appositamente per questo modello.

X60R_scarico

La X60R può essere acquistata già allestita, come appare nel servizio, o in un kit che comprende tutti i particolari relativi alla parte ciclistica, proposto a un prezzo di circa 9000 Euro.

Prima di iniziare il test, abbiamo voluto verificare la posizione di guida che, a parte le pedane un po’ troppo alte, sembra fatta apposta per un pilota di statura media.

Fin dalle prime curve, la moto esprime le sue caratteristiche di maneggevolezza e leggerezza, anche se all’inizio denuncia una certa carenza di grip sulla ruota posteriore, che poi si è scoperto essere dovuta a un’errata pressione di gonfiaggio del pneumatico: una volta messo a punto questo importante dettaglio, la X60R ha iniziato a trasmettere grande confidenza, così da consentire di spingere sempre un po’ di più, fino ad arrivare a un livello davvero interessante.

X60R_pista_prova
In pista, la X60R ha dimostrato tutta la sua maneggevolezza, sfoderando fulminei inserimenti in curva, favorita anche dalla grande efficacia nella fase di frenata. Pagina a fianco: la strumentazione digitale è ricca di informazioni e facile da “leggere”, mentre il silenziatore dell’impianto di scarico è completato da tubi made in Pierobon; le componenti dell’avantreno sono di riferimento per una supersportiva.

Giro dopo giro, infatti, il divertimento è aumentato di pari passo con il ritmo, con staccate e inserimenti in curva sempre più decisi.

E’ proprio sull’inserimento che, secondo noi, vale la pena di spendere due parole in più: anche nelle frenate più sostenute, infatti, la moto mantiene intatta la sua direzionalità (il dispositivo antisaltellamento della frizione, fra l’altro, risulta tarato in modo piuttosto neutro, annullando gli effetti del freno motore durante le staccate più aggressive), consentendo così di impostare al meglio la linea ideale, dopo di che la moto scende in piega velocissima, seguendo fedelmente la traiettoria impostata con lo sguardo.

Soltanto alla massima inclinazione si avverte una leggera sensazione di chiusura dello sterzo, forse dovuta al fatto che il pneumatico anteriore non fosse propriamente nuovo: dato quindi da verificare, prima di esprimere un giudizio definitivo su questo aspetto.

Perfetto è a sua volta il comportamento della moto nella successiva fase di accelerazione, durante la quale il retrotreno mette in evidenza ottime doti di aderenza.

La X60R ha un esclusivo telaio in alluminio che la Pierobon ha letteralmente “cucito” attorno al bicilindrico Ducati raffreddato ad aria. Le prestazioni assolute non sono paragonabili a quelle di una moderna supersportiva, ma il rapporto peso/potenza è notevole, cosa che comporta una guida redditizia e divertente, cui si aggiunge una componentistica di grande livello. E’ disponibile in kit o già assemblata.

Considerati i 900 metri di rettilineo del circuito su cui si è svolta la prova (l’autodromo di San Martino del Lago), devo dire che si è rivelata azzeccata anche la scelta della rapportatura finale, che di solito, sui motori a due valvole di serie, tende a essere un po’ troppo lunga: un dettaglio di importanza non trascurabile, visto che altrimenti, con questo tipo di moto, si rischia di perdere sul dritto tutto ciò che si guadagna in curva.

Sono moto come questa che fanno tornare la voglia di rinnovare la licenza da pilota anche dopo diversi anni di stop!

Al contrario, siamo riusciti a non perdere in rettilineo il vantaggio accumulato nell’ultima parte della pista cremonese, dove c’è un tratto di misto stretto nel quale la X60R fa veramente la differenza, regalando momenti di pura libidine motociclistica!

I tempi sul giro sono quindi risultati interessanti e, a dire la verità, questo tipo di sensazioni fa tornare la voglia di gareggiare anche a chi, come il sottoscritto, è ormai da diverse stagioni che ha terminato la sua carriera di pilota!

 

Foto di Andrea Bardi

 

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