Se andare in moto è una delle cose più belle che ci sono, guidare una moto in pista è senz’altro un’emozione che qualsiasi appassionato dovrebbe provare, in quanto è in questo contesto che, relativamente alle proprie possibilità, è possibile arrivare al limite, fra l’altro in un contesto di sicurezza che in strada non è neanche lontanamente raggiungibile.
Ma se in pista invece che il classico turno di prove libere si va per fare una gara, beh, il discorso fa un ulteriore passo in avanti in quanto a emozioni e adrenalina.
Diciamo che una gara, anche se amatoriale, è un po’ come la laurea per lo studente, la maratona per il podista, insomma il coronamento di una passione, in questo caso per le due ruote. Immagino già le vostre perplessità: fare una gara è cosa da piloti, noi ci accontentiamo di fare una giratina la domenica, poi, i costi della licenza ce li paghi tu?
Calma e sangue freddo; per fare una gara (e dico “una” non a caso) non c’è bisogno né di essere un pilota, nè di avere la licenza. Se volete vi racconto come si fa, così forse vi viene voglia…
Tutto nasce nel febbraio di quest’anno quando, in fase di preparazione della Ducati Speed Week 2007, tramite i buoni uffici di Raffaele Lanza, sembra che la Federazione Motociclistica Italiana si decida, per la prima volta, a rilasciare una speciale licenza, detta “One event”, che consente all’amatore motociclista di partecipare a una gara con una spesa contenuta, ovvero 60 Euro contro i 300 e passa necessari per la licenza convenzionale.
A questo punto mi si accende una lampadina, che poi diventa un neon e infine una specie di supernova: in pratica, penso, immagino, sospiro, desidero di fare la mia prima gara da pilota con tanto di licenza.
Bene, dire pilota nel mio caso è quanto meno azzardato, e qui veniamo al secondo punto delle vostre perplessità: se uno non è un manico che la fa a fare una gara?
Innanzitutto, diciamo che c’è gara e gara, non è necessario certo partecipare a una gara del Campionato Italiano, ma una manifestazione come la Ducati Speed Week, che punta proprio sulla passione dei gentleman e degli amatori, sì.
A maggior ragione, sotto questo aspetto vi potete tranquillizzare: se ho partecipato io, potete correre anche voi! Come dicevo prima, infatti, non sono proprio quello che si può definire uno smanettone: se decidiamo di andare a pranzo in qualche posticino sull’Appennino potete stare sicuri che quando io arrivo voi siete già all’antipasto, mentre se andiamo a fare un giro in pista i più veloci avranno modo di dire più volte “Eppure questo l’ho già visto!” Insomma, per farla breve, vado tranquillo.
Ma torniamo alla licenza: come fa uno di noi a fare la licenza “One Event”? Facile, basta andare presso un Motoclub affiliato alla FMI, iscriversi e farsi fare la richiesta per la visita medico sportiva.
Questa è senz’altro la parte più noiosa della storia, ma evita di trovarvi in pista con gente che a 240 Km/h gli viene un accidente! Di conseguenza fissate un appuntamento con un centro medico (l’indirizzo potrà darvelo il Motoclub) e poi fate la visita che comprende anche un elettroencefalogramma: insomma, prendete il tutto come un interessante check up e la cosa vi sembrerà più sopportabile.
Nel caso che risultiate idonei (cosa non scontata nel mio caso, visto l’obbligo di fare l’encefalogramma!) portate il risultato al Motoclub di cui sopra e il gioco è fatto. Non dovete neanche aspettare la spedizione della licenza, in quanto il vostro nominativo verrà spedito direttamente all’organizzatore della manifestazione.
Il meno è fatto, nel senso che ora si tratta di fare la gara! Tralascio qui, per carità di Patria, ogni commento o resoconto della mia partecipazione alla Ducati Speed Week: meglio far parlare le foto che trovate a commento di queste righe.
Sappiate solo che il risultato finale è stato in linea con le aspettative iniziali, che sono tornato a casa integro e che poche volte mi sono divertito tanto in vita mia.
La speranza è che la Federazione Italiana continui su questa strada e permetta il rilascio della licenza “One Event” anche per altre manifestazioni, consentendo così a tantissimi motociclisti che desiderano partecipare a una vera gara di veder esaudito questo desiderio.
In questo senso, un doveroso grazie va a Raffaele Lanza, che si è veramente fatto in quattro per consentire che una licenza di questo tipo fosse disponibile anche in Italia, come lo è in molte federazioni estere già da anni.
Del resto, è inutile riempirsi la bocca con tante parole sulla sicurezza se poi non si fa qualcosa di veramente utile in questo senso.
La licenza “One Event”, o come si chiamerà in futuro, è senz’altro una delle tante soluzioni pratiche che si devono adottare per evitare comportamenti e situazioni che mettono in pericolo la vita di noi motociclisti.