Fino a pochi anni fa abbinare la passione per le moto all’Istituto Rizzoli di Bologna, faro mondiale nella ricerca e assistenza sanitaria, specializzato nella traumatologia, era ovviamente la conseguenza di qualche brutta avventura occorsa nell’uso delle due ruote.
Da un paio di anni questo abbinamento ha cambiato radicalmente motivazione e si è trasformato addirittura in un piacevolissimo sinonimo di svago e facilitazione nel raggiungimento del proprio posto di lavoro, senza alcun riferimento per fortuna a cadute o fratture.
Il merito della metamorfosi va ad un gruppo di professionisti (medici, infermieri, tecnici di radiologia), grandi appassionati di moto, che svolgono la loro attività nell’ambito della sanità bolognese e che hanno trovato nella moto uno dei loro principali momenti di svago e di crescita professionale.
Queste foto (compresa quella di copertina) ripercorrono la storia di un nostro collega ducatista; colpito da una forma particolarmente grave di tumore osseo è potuto tornare a una vita normale (e anche in sella al suo Monster!) grazie alle cure dell’Istituto Rizzoli. Dopo l’asptorazione della parte malata, si è provveduto alla realizzazione di una protesi, realizzata su misura, che gli consentisse un pieno recupero della mobilità del braccio. Come si può notare dalle radiografie, un’operazione quanto mai complessa, resa possibile solo dalle più moderne tecnologie. Il risultato finale è nella foto qui sotto a destra, mentre sopra il nostro amico mostra la tessera di socio onoraria del Motoclub IOR!
La gioia di trascorrere in sella ore indimenticabili ha fatto nascere anche la splendida idea di creare un motoclub che raccogliesse tutti gli appassionati dipendenti dell’Istituto Ortopedico Rizzoli per organizzare manifestazioni, incontri o anche solo scambi di vedute ed esperienze personali.
Nessuno pensava che questa iniziativa avrebbe avuto un successo così immediato da portare il numero iniziale di soci (22 unità) a lievitare in appena due anni fino a 35. Dato doppiamente rilevante in un periodo in cui le iscrizioni ai motoclub hanno subito drastiche riduzioni.
Ma il bello è che la fama del Motoclub IOR ha travalicato subito i confini del Rizzoli e ha raggiunto altre istituzioni sanitarie bolognesi che si sono idealmente identificate con il gruppo di fondatori, facendo lievitare in maniera decisa il gruppo di amici-sanitari che abitualmente usa la moto per lavoro e divertimento.
La cosa ancora più sorprendente è che la stessa direzione generale dell’Istituto Ortopedico Rizzoli ha intuito al volo l’importanza sociale e aggregativa del motoclub e ha sposato i programmi e le iniziative che lo hanno fatto nascere e crescere, consentendo addirittura l’uso del logo storico del Rizzoli (che risale al 1926) che appare centralmente in quello del motoclub.
Il salto di qualità del Motoclub IOR ora è quasi obbligato e prevede una intensa attività divulgativa nelle scuole superiori della città e dell’hinterland e la possibilità addirittura di entrare in scenari nazionali che darebbero una veste inedita e molto gratificante ai soci e in particolare ai fondatori.
Il dottor Jacopo Frugiuele, anestesista del Rizzoli, è l’attuale presidente e anima del motoclub che ha visto di fatto la luce nel 2018. Tutto è nato da una sua intuizione, dopo che i due storici ideatori, Giovani Di Pasqua e Luigi Ligrone, entrambi operatori sanitari IOR appassionati di moto, nei momenti di relax in clinica gli avevano rivelato l’intenzione di creare un gruppo su WhatsApp per organizzare uscite con colleghi, familiari e amici.
“L’idea di dare vita ad un gruppo con ufficiale iscrizione alla FIM mi è venuta quasi spontanea – dice Frugiuele – Dopo aver parlato con Di Pasqua e Ligrone e verificato che erano davvero tanti quelli che all’interno del Rizzoli andavano pazzi come me per la moto e in particolare per la Ducati che ormai ha quasi l’intero listino rappresentato all’interno del motoclub. Abbiamo anche possessori di mezzi storici e questo ci insegna come siano evolute le moto e come sia migliorata la sicurezza se le si usa con raziocino. Nel 2019 abbiamo fatto i primi passi con la creazione dell’ASD Moto Club IOR che ha richiesto anche un autofinanziamento per l’iscrizione alla Federazione. Nel 2020 eravamo decisi a fare grandi cose, ma il Covid ci ha fermato, sia per il divieto di organizzare eventi, sia perché come sanitari siamo stati impegnati giorno e notte in clinica”.
Ora la situazione sta migliorando e potete ripartire a tutto gas!
“Abbiamo già un programma sostanzioso che, a grandi linee, ricalca e amplia quello già ricco della passata stagione; se non ci saranno nuove sgradevoli sorprese vogliamo dare libero sfogo alla nostra passione per la moto. Per l’intero consiglio direttivo si può dire che la moto ce l’abbia nel sangue da sempre perché fin da bambini tutti abbiamo iniziato ad andarci, alcuni di nascosto dai parenti, altri sfruttando gli insegnamenti dei genitori stessi che erano a loro volta appassionati”.
Quali sono le specializzazioni sanitarie dei soci?
“La maggior parte sono operatori sanitari, ma non mancano tecnici di radiologia e medici (tutti e tre anestesisti). In base allo statuto possono essere soci anche gli ex dipendenti, i dipendenti non sanitari del Rizzoli oltre ai familiari dei soci. Abbiamo anche un agente che opera nell’ufficio di Polizia interno al Rizzoli che ci teneva moltissimo a entrare nel gruppo. Lo abbiamo iscritto con grande gioia perché uno degli scopi del motoclub è proprio quello di divulgare il giusto uso della moto in strada. Il nostro slogan sociale “Il Vento fuori e la passione dentro” sintetizza l’attaccamento di tutti alla moto che cerchiamo di rinsaldare con incontri, gite, pranzi e cene sociali”.
Il Motoclub IOR avrà quindi un’intonazione sanitaria, non solo sportiva e divulgativa della moto?
“Abbiamo intenzione di dare passione e anche indirizzi sanitari con incontri negli istituti scolastici in cui si spieghi come sia bello andare in moto per divertimento, ma come sia indispensabile farlo in piena sicurezza per evitare conseguenze anche tragiche a livello sanitario. E non parlo solo di incidenti ma anche di preparazione fisica mirata alla pratica della moto, a comportamenti da evitare e altri da migliorare quando si va con le due ruote. Mia moglie, che è anestesista e appassionata di moto come me (è l’unica rappresentante femminile per ora nel club), ha svolto in precedenza un’intensa attività come ciclista (ha corso addirittura la Nove Colli) e testimonia come molti punti di contatto siano evidenti tra i due mezzi. La cosa sorprendente è che non sono solo uomini a coltivare questa passione, ma sta crescendo anche il numero delle colleghe donne che hanno fatto la grande scelta delle due ruote. Sarà il traffico, che a Bologna in quasi tutte le ore ha raggiunto livelli insostenibili per le auto, sarà che parcheggiare nei pressi del Rizzoli è diventata una vera impresa, sarà che la libertà che regala la moto è impagabile, ma c’è la constatazione che sono sempre più numerosi i dipendenti IOR che arrivano in moto al proprio posto di lavoro e che si trovano anche nei momenti liberi per uscite e momenti di svago che coinvolgono anche le famiglie. Vorremmo fare corsi di guida sicura nelle scuole, ma anche in strada per insegnare come ci si possa divertire senza conseguenze dolorose. Per farci conoscere abbiamo creato anche un gruppo WhatsApp e abbiamo una pagina pubblica su Facebook”.
Nella sede di Borgo Panigale la Ducati ha creato il settore “Fisica in moto” che spiega alla perfezione le leggi fisiche che governano l’andare in moto, voi potreste creare la “Sanità in moto”!
“Se riuscissimo in questa impresa, diventando punto di riferimento per le giovani leve, ne saremmo molto orgogliosi e il gran lavoro svolto finora avrebbe il suggello che merita. Potremmo portare anche esempi unici, come quello di un ragazzo che al Rizzoli ha subito il trapianto di una protesi della scapola (che aveva perso la funzionalità per cause oncologiche) e ora sta bene; è tornato in sella e gira tutta Italia sul suo Ducati Monster”.
C’è un motivo per cui gran parte dei soci viaggia in Ducati?
“E’ il marchio di Bologna, un mito per ogni appassionato di moto e avere una Ducati è il sogno di tutti. Purtroppo costa parecchio e non è alla portata di tutte le borse. Noi comunque abbiamo cercato di favorire in ogni modo i nostri soci con assistenza diretta presso officine, carrozzerie, rivendite di accessori, assicurazioni a costi calmierati, indipendentemente dal marchio che si possiede. Ai soci assicuriamo inoltre il recupero gratuito del mezzo con carro attrezzi, corsi di guida sicura, partecipazione a motoraduni, eventi esclusivi benefici pro Rizzoli o altri con consegna regali ai bambini ricoverati, attribuzione moto storiche ecc… Il Motoclub IOR ce la sta mettendo tutta e speriamo che molti altri appassionati condividano i nostri sogni e si uniscano al nostro gruppo”.
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