Crediamo di poter dire che non sembra esserci nulla di nuovo. E’ questa la prima valutazione a caldo dopo il primo fine settimana di gare del Campionato del Mondo Superbike. Il circuito spagnolo di Aragon ci ha consegnato un Rea, a cavallo della sua Kawasaki, ancora spavaldo, ancora una spanna (o meglio: una bella manciata di secondi) avanti a tutti.
Scott Redding ha vinto Gara 2, azzardando una scelta di gomme che lo ha favorito nettamente: tattica sopraffina, immensa fiducia in se stesso sulla pista ancora bagnata o tentativo disperato andato a buon fine? Nella vittoria dell’inglese del Team Aruba.it potremmo dire che c’è dentro una miscela delle tre situazioni ipotizzate.
Rea in Gara 1 ha preso subito il comando delle operazioni ed ha salutato presto la compagnia: quindi nulla di nuovo, anche per lo spettacolo, rispetto alla maggior parte delle gare dalla stessa stagione. La sua è la vittoria numero 100 nel WSBK.
Agli altri non resta che tenerci svegli dandosele di santa ragione per le posizioni meno nobili del podio. Alla fine, dietro al campione ci saranno Lowes, Razgatlioglu, Redding – dopo aver rimontato nelle ultime fasi – ed un consistente Chaz Davies, con la Ducati Go Eleven.
Per Redding, scattato benissimo al via, problemi legati ad una mancanza di grip, così come per Michael Rinaldi, settimo, a rammaricarsi per non essere riuscito ad esprimersi al meglio all’esordio nei panni di pilota ufficiale.
La domenica, nella Superpole Race, con il via sulla pista bagnata, Redding e Rinaldi montano le “Rain”. Ancora una volta bellissima la partenza dell’inglese, che poi patisce l’asciugarsi progressivo della pista, subendo – senza poter opporsi – gli attacchi degli avversari.
Sarà ottavo, e Rinaldi undicesimo. Bene Davies, quarto ad un soffio dal podio ed imprendibili le Kawasaki: primo Rea, per distacco, e secondo Lowes . Sono queste le premesse dalle quali scaturirà la scelta tattica, condita da una grande fiducia in se stesso, e l’azzardo disperato che saranno gli ingredienti miscelati dai quali scaturirà la splendida vittoria, solitaria, di Scott Redding in Gara 2.
Non importa se Gerloff lancia la sua Yamaha su Rea buttandolo fuori: non sarebbe cambiato lo stesso il finale, era chiaro. La pista si asciuga e l’inglese di punta della Ducati, guardingo nelle prime fasi, se ne va a vincere.
“Si, è vero, ho preso un grande rischio. Nella mia carriera, però, per due volte sono stato tradito dalle gomme intermedie quando ero vicino ad ottenere un grande risultato. Per questo motivo, senza esitazione, ho chiesto al team di mettere le slick. Nei primi giri ho cercato di non commettere errori poi, ovviamente, non è stato difficile prendere la testa. Certo mi sarebbe piaciuto di più vincere lottando con i miei avversari, ma è comunque un successo importante soprattutto alla luce di ciò che è successo in questo week end”.
Serviva dare uno stop deciso, un semaforo rosso, alla spavalderia, agonisticamente mirabile, di Jonathan Rea e il Team Ducati Aruba.it, grazie all’azzardo del proprio pilota c’è riuscito.
Male purtroppo Michael Rinaldi, che si ferma ai box per montare le slick, ma perde tempo e arriva subito a ridosso della zona punti. Male anche Chaz Davies, che purtroppo si stende al primo giro.
Un Round è poco per avere un quadro dei valori in campo, ma ad Aragon qualcosa si è visto: in primo luogo che il riferimento è sempre Rea, ma che quest’anno forse ha nel compagno di squadra Sam Lowes il classico primo avversario dal quale guardarsi, poi che la Yamaha va ancora considerata una moto in splendida salute e che anche la BMW parrebbe essere arrivata a livelli di competitività confortanti.
La Ducati: la speranza che la competitività della Panigale V4R non sia quella vista in Gara 1 e nella Superpole Race sta nella grande confusione generata dalle condizioni della pista, a causa del meteo.
Sicuramente il valore della moto 2021 e dei piloti verranno più chiaramente pesati quando le condizioni saranno diverse da quelle del fine settimana appena trascorso ad Aragon: la buona forma dimostrata da Davies secondo me ne è una prova, al netto della caduta del pilota del Team Go Eleven in Gara 2.
Se volessimo dunque azzardare una previsione con i pochissimi dati che abbiamo – dopo una sola gara – è che Rea potrebbe trovarsi quest’anno di fronte ad avversari più coriacei, a partire da Lowes… il Campione ad Aragon ha fatto di nuovo paura, ma dovrà sudare.
SBK a Jerez: avanti tutta!
A Jerez de la Frontera, seconda tappa del campionato SBK, si ri-accende lo spettacolo con Ducati protagonista. Doppietta di Redding e secondo posto in gara 2 per Davies.
Panigale V4 S e Panigale V2: confronto in pista 2020
Quattro cilindri o due? E’ questa la questione che ci pone Ducati con le nuove Panigale V4 S e V2. Vediamo di risolverla!