Sport 1000 special: davvero “Bella”

Sport 1000 special: davvero “Bella”

La “Bella” è una special che coniuga la creatività con il rispetto dello stile Ducati. La base è una Sport 1000, l’ispirazione arriva dalla MH900e.

Joe Tessitore è il proprietario nonché il principale protagonista della Digital Directiv, un’interessante realtà del panorama motociclistico con sede a Portland (Oregon), negli Stati Uniti d’America: la Digital Directiv è infatti specializzata nel rendere le moto d’epoca al passo coi tempi grazie a componenti e a tecnologie moderne.

Joe ha affinato le sue capacità in anni di esperienza e la sua filosofia è molto semplice: “Le moto d’epoca, per loro natura, richiedono un sacco di manutenzione e di conoscenze meccaniche. Il mio obiettivo è quello di permettere alle persone comuni di utilizzare questi pezzi di storia in modo ancora più facile“.

Le moto della Digital Directiv sono caratterizzate da linee pulite, finiture di pregio e grande attenzione per i dettagli, ma il vero marchio di fabbrica di Joe consiste nella parte tecnica e in particolar modo in ciò che riguarda l’elettronica: “Ci sono alcune ditte specializzate che si rivolgono a me per i risolvere i loro problemi con l’impianto elettrico. Per me, ormai, si tratta di una pratica abituale”.

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A proposito di esemplari degni di nota, Joe ha recentemente dedicato le sue attenzioni a un modello della famiglia Sport Classic, più precisamente a una Sport 1000 S del 2007, dando vita a quella che lui stesso ha ribattezzato come “Bella“: la moto in questione nasce perché Tessitore è un grande fan del sudafricano Pierre Terblanche, il designer che un tempo era a capo del Centro Stile Ducati. “La maggior parte degli appassionati – spiega Joe – conosce abbastanza bene i modelli della famiglia Sport Classic, ma magari non sanno che queste moto traggono ispirazione da un modello che per Terblanche fu uno dei primi progetti realizzati all’interno della Ducati: la bellissima MH900e dedicata al grande Mike Hailwood. Questa moto è stata realizzata in tiratura limitata e assemblata praticamente a mano. E’ caratterizzata da numerosi dettagli esclusivi che non erano presenti sulle altre moto inserite nel listino della Casa di Borgo Panigale. In pratica, rappresentava il modello ideale per dar vita al progetto Bella. Con esso, ho infatti potuto immaginare come avrebbero potuto essere le Sport Classic se fossero state prodotte con la tecnologia e le soluzioni odierne, senza badare a spese. Volevo unire la cura dei dettagli riservata alla MH900e con il livello tecnologico dei prodotti top di gamma Ducati. Per questo motivo, quasi ogni particolare della moto è stato prelevato, oltre che dalla MH900e stessa, da altre Ducati di moderna produzione; inoltre, volevo che la moto apparisse elegante e raffinata. I cerchi Marchesini e le piastre di sterzo sono quelli di una 999 R, i commutatori elettrici al manubrio provengono da una Hypermotard, la forcella Öhlins e l’impianto frenante Brembo appartenevano a una 1098 S. Gli ammortizzatori Öhlins, invece, sono quelli specifici per la Sport 1000 S”.

Molti customizer sono orgogliosi del fatto di fare tutto da soli, magari a scapito del risultato finale. Joe non appartiene a questa categoria: per lui tutto deve essere perfetto e, se ha bisogno di una consulenza o di una collaborazione, non esita a rivolgersi a chi è più esperto di lui; ecco perché ha reclutato alcuni dei migliori specialisti del settore per dar vita al progetto Bella.

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Il diavolo si nasconde nei dettagli: è un modo di dire anglosassone, che chiarisce molto bene quanto sia importante, per ottenere un risultato finale di ottimo livello, la cura di ogni particolare, di ogni lavorazione, anche quella più insignificante. Per la “Bella” della Digital Directiv, poi, è interessante anche l’aspetto tecnologico e di raffinatezza tecnica, come l’impiego del cruscotto della 1098.

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Chris della Masic Industries, ad esempio, si è occupato di rifinire ogni dado e ogni bullone della moto, oltre che di lucidare alcuni elementi in alluminio, compresi i semicarter del motore, e di verniciare il telaio e i cerchi, previa accurata spazzolatura di tutte le saldature.

Jeff Johnson, della Illegal Designs, ha dato vita all’esclusivo codone in alluminio, realizzato in un solo pezzo e montato sfruttando gli attacchi previsti di serie in modo da rendere più facile la sua rimozione; Jeff ha anche realizzato il bellissimo scarico con doppio terminale sotto la sella partendo dall’impianto di un Monster 1100, mentre la sella in pelle scamosciata è stata creata a mano della New Church Moto; la livrea nera e grigia con finiture rosse, invece, è opera della Tony’s Customs.

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Naturalmente, non poteva mancare il caratteristico tocco che Tessitore riserva a ogni creatura della Digital Directiv, pertanto tutti i dispositivi luminosi sono realizzati a led, compresi gli indicatori di direzione e la luce di stop, con questa che ha la caratteristica di essere pressoché invisibile quando è spenta.

La messa in moto, poi, non avviene tramite la classica chiave d’accensione: basta infatti collegarsi alla moto via bluetooth tramite uno smartphone e, al momento in cui ci si avvicina, è sufficiente premere il pulsante di avviamento; allo stesso modo, quando ci si allontana oltre una certa distanza, la moto torna in modalità stand-by e non è più possibile accenderla.

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Infine, Joe ha voluto sperimentare una cosa mai provata prima, interfacciando l’impianto elettrico della Sport Classic con il cruscotto digitale di una 1098! Chi si intende di elettronica, sa bene che si tratta di un’operazione altamente complessa, perché il livello di compatibilità tra i due modelli è pari a zero.

Per questo, oltre la perizia di Tessitore, ci sono volute più di 100 ore di manodopera per portare a termine i lavori e mettere letteralmente d’accordo i vari elementi, centralina dell’impianto di accensione e iniezione compresa; certo, sarebbe stato più semplice e veloce montare una strumentazione aftermarket, ma Joe voleva che la Bella rimanesse una Ducati al 100%!

La sua creatura, infatti, rappresenta un bellissimo esempio di “arte funzionale”, come la chiama lui, che rimane sapientemente a cavallo tra due realtà ben distinte: quella del mondo custom, da sempre sinonimo di creatività, e quella factory, fedele ai canoni del marchio impresso sul serbatoio.

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La Bella, dunque, prende il meglio da entrambi, rivelandosi una moto unica sia da vedere che da guidare, realizzata su misura da chi ha una passione davvero fuori dal comune.

SBK a Jerez: avanti tutta!

A Jerez de la Frontera, seconda tappa del campionato SBK, si ri-accende lo spettacolo con Ducati protagonista. Doppietta di Redding e secondo posto in gara 2 per Davies.

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Completamente diverse per stile e concezione, le due moto trovano il loro filo conduttore sotto il nome dell’indimenticato pilota inglese.

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