Una bellissima 916 Fogarty Replica

Una bellissima 916 Fogarty Replica

Molto fedele all’originale, questa 916 Fogarty Replica è stata ottenuta con un gran numero di particolari dell’epoca, oggi assai difficili da reperire.

Marco Graziani ha 35 anni e va in moto dall’età di 10. Da allora, naturalmente, nutre una passione enorme per i mezzi con due ruote e un motore.

Un giorno di diversi anni fa, suo padre, anch’egli motociclista, invitò alcuni amici a pranzo e uno di loro si presentò con una bellissima Ducati 748. Quest’ultimo, vedendo Marco così affascinato dalla moto, gli permise di fare un giro nel cortile di casa e da quel momento è nato l’amore per la Ducati. Non è un caso, dunque, se la sua prima vera moto è stata, all’età di 16 anni, una Cagiva Mito 125, quella esteticamente uguale alla 916.

Al compimento dei 18 anni, però, non c’erano più scuse e Marco è riuscito a comprarsi la sua prima Ducati, un Monster 620 S depotenziato con colorazione Senna.

Una moto della quale era pienamente soddisfatto, anche se il suo sogno nel cassetto rimaneva sempre quello di riuscire, un giorno, a comprare una 916 per farla uguale alla moto che guidava il quattro volte campione del mondo Superbike, il britannico “King” Carl Fogarty.

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La somiglianza di questa 916 con la moto con cui Carl Fogarty conquistò il suo primo titolo mondiale Superbike nel 1994 è notevole, sia dal punto di vista tecnico che da quello estetico.

Alcuni anni fa gli arriva una telefonata da tempo attesa: era un suo amico che gli comunicava di voler vendere una 916 SP allestita per l’uso in pista. In poche parole, il sogno si stava avverando! In men che non si dica, ha deciso di vendere il suo Monster per acquistare quella moto.

É da lì che inizia la storia di questa 916 Fogarty Replica: correva l’anno 2005 quando Marco ha finalmente iniziato la ricerca di molti pezzi rari e preziosi, provenienti direttamente dal Reparto Corse Ducati, in modo da poter creare una vera replica della moto che vinse il Mondiale SBK nel 1994 con il pilota inglese.

La sua 916 si presentava già in parte modificata, con la forcella e l’ammortizzatore Öhlins preparati da Oram, le pompe radiali Brembo per il freno anteriore e la frizione e il motore della versione 916 SP, rivisto nella mappatura della centralina.

Sia tramite internet che per mezzo delle conoscenze che nel frattempo si era creato all’interno dell’ambiente Ducati, Graziani è riuscito ad aggiudicarsi dei veri affari, come il forcellone monobraccio racing in magnesio, i cerchi in fibra di carbonio BST, il supporto della strumentazione in carbonio, i radiatori dell’acqua e dell’olio maggiorati e, per finire, l’airbox completo di convogliatori e fianchetti rimovibili della MS Production.

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A dx: la strumentazione prevede solo il contagiri e il termometro dell’acqua. A sx: il forcellone è in magnesio, più lungo dell’originale e rivestito in carbonio.

Partendo da questi elementi, e grazie all’aiuto del suo amico-meccanico-preparatore Alessandro Basso della Albaracing, Marco decide così di elaborare il motore portandolo alla stessa cilindrata che utilizzavano le Ducati ufficiali in Superbike per contrastare i quattro cilindri giapponesi.

E’ stato dunque installato un gruppo termico completo da 955 cc con valvole maggiorate, sedi e guide valvole in bronzo berillio, cambio racing, trasmissione primaria alleggerita, alternatore, alberi a camme, frizione, bielle, albero motore e semicarter in magnesio.

Mentre Alessandro Basso si concentrava sulla realizzazione del motore preparando le teste, modificando i condotti e la camera di scoppio, oltre che sul perfetto riassemblaggio del bicilindrico, lui pensava alla realizzazione della parte ciclistica ed estetica della moto, dagli adesivi replica alla carenatura, cui sono state fatte delle modifiche da Guido Jungano, specializzato nella lavorazione delle fibre composite.

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Un particolare della frizione antisaltellamento con semicarter in magnesio.
Nel frattempo, poi, arriva un altro colpo di fortuna: un serbatoio Ducati Corse in carbon-kevlar da 24 litri, completo di pompa della benzina a 5 Bar, sganci rapidi e tappo in carbonio, perfettamente compatibile con l’airbox precedentemente acquistato.

Una volta pronto il motore, è partita l’opera di allestimento generale, che non è stata troppo facile visto che molti componenti non erano perfettamente complementari a causa della loro provenienza così disparata.

Per fortuna, però, grazie ad Alessandro e al suo tornio, alla fine, tutto è andato al posto giusto. Dopo tanto lavoro, dunque, la moto ha preso forma ed era veramente bella. La prima cosa che Marco ha fatto dopo averla ultimata è stato di accenderla e ascoltare per un po’ il fantastico suono che usciva dai Termignoni ex Casoli, dopo di che è andato a pesarla.

In ordine di marcia e con un paio di litri di benzina, questa Fogarty Replica ha fermato l’ago della bilancia a quota 165 Kg, vale a dire esattamente il valore che avevano le Superbike di quegli anni.

Per riuscire a ottenere questo risultato si è cercato di intervenire un po’ ovunque, dalle pulegge in ergal ad altri componenti in titanio e magnesio, fino ad arrivare a un elemento altrettanto importante per il peso complessivo: la batteria. Grazie alla conoscenza di Marco Ciccone del Team Desmodromico, Marco ho sostituito la vecchia con l’innovativa e leggerissima batteria della TurnTec, che gli ha consentito di mantenere comunque il motorino di avviamento.

La moto è stata poi testata sul banco prova per verificarne le prestazioni e creare la Eprom dedicata. Finito il lavoro di messa a punto, sono stati ottenuti ben 145 Cv. Della serie: ci sono voluti diversi anni di lavoro e un sacco di soldi, ma ne valeva la pena!

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Il bicilindrico raffreddato a liquido della serie Desmoquattro ha subìto una maggiorazione della cilindrata fino a 955 cc e, grazie anche ad altri interventi, è in grado di erogare 145 Cv di potenza massima alla ruota.

Graziani non riesce quasi a esprimere l’emozione che ha provato durante il primo giro in pista a Vallelunga con la sua 916. “La cosa più bella è senza dubbio l’inserimento in curva che, grazie ai cerchi BST e al peso contenuto della moto in generale, è davvero fulmineo! Inoltre, le asperità dell’asfalto vengono assorbite perfettamente dalle sospensioni: sembra di volare! La 916 è ancora una delle moto più belle che siano mai state realizzate e anche se ormai sono passate diverse primavere dal quel lontano 1993, anno della sua presentazione, per me è e resta sempre la più bella.

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Marco Graziani in sella alla sua Fogarty Replica sul circuito di Vallelunga.

Foto Massimo Graziani

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