Nulla è deciso, niente è scontato e tutto può ancora succedere. E’ la storia di questo campionato Mondiale Superbike e il fine settimana portoghese sulla pista di Portimao non ha fatto che confermarlo.
Erano anni che nella massima espressione delle gare per le derivate di serie la storia della stagione non ci riservava tanta incertezza. Ed ogni gara è lo specchio fedele di questo ritmo altalenante e avvincente: difficilmente abbiamo assistito a vittorie per distacco, quest’anno.
Potevamo considerare pressoché chiuso il campionato dopo la caduta che ha messo fuori scena Jonathan Rea in Gara1, e la vittoria andare Toprak, ma – se la trama di questo 2021 ci ha insegnato qualcosa – abbiamo avuto una certa sospettosa ritrosia a considerare che i giochi fossero finiti. E l’istinto ha avuto ragione: Toprak Razgatlioglu, il rampante turco della Yamaha, e Jonathan Rea, l’affermato e mai domo campione britannico della Kawasaki, hanno fatto scintille.
Lo scontro fra i due li porta ad affrontare le gare impegnandosi oltre ogni limite, buttando sull’asfalto dei circuiti tutto ciò che hanno, senza tenersi margini, perché chi vuole vincere, quest’anno, deve dare tutto quello che ha. Così i due non si risparmiano: il campionato è un confronto tra loro e a loro occorre anche scommettere, buttare tutto il capitale agonistico e tecnico sul piatto, ed accettare anche di sbagliare, risalire in sella ed essere pronti a dare di nuovo battaglia.
Il Campione del 2021 verrà fuori da una battaglia senza margini. Così Rea è risalito sulla sua moto, ha cercato di colpire duro da subito e – subito, durante il primo giro – ha assaggiato di nuovo l’asfalto nella Superpole Race.
E Razgatlioglu non ne ha approfittato appieno, arrivando sesto in una gara bagnata che ha dato modo agli outsiders di mettersi in mostra.
Brutta caduta anche per Rinaldi, che – buon quarto nella gara del sabato – acciaccato, arriverà settimo in Gara2. Bene la BMW di Van der Mark, prima al traguardo, e vitali anche le Honda, al di là di quello che hanno raccolto, con Scott Redding che porta la sua Ducati al secondo posto, come in Gara1.
Se il pilota britannico della Panigale V4R avesse avuto la costanza di risultati che dimostra da un po’ di gare a questa parte, saremmo a parlare di uno scontro a tre per la vittoria finale, anche se, visto il ritmo di come i punti si guadagnano e si sperperano, il distacco dal primo autorizza ancora i più ottimisti – o gli indomiti sognatori – a sperare.
Sì perché poi succede come è successo in Gara2: questa volta è Razgatlioglu a cadere e a permettere a Rea, vincitore, di limitare i danni di un weekend fino a lì disastroso. Con la vittoria Jonathan Rea ha pressoché dimezzato lo svantaggio dal giovane pilota Yamaha e, fatto di importanza non inferiore, ha dimostrato all’avversario tre verità: la prima è che lui non mollerà, la seconda è che lui è talmente forte di testa da risorgere dalle circostanze avverse, la terza è che quando tutto sembra andare per il meglio e ti senti il padrone del mondo, in questa lotta viso a viso, puoi sbagliare e cadere anche tu.
Sono verità, ma sono anche lezioni da apprendere da un campione navigato e lontanissimo da poter essere considerato in parabola discendente, per niente logoro da anni di dominio, addirittura rinvigorito dal confronto serrato con Toprak quest’anno.
Primo quindi Rea in Gara2, che torna ad alimentare la propria autostima (Razgatlioglu a terra), secondo di nuovo Scott Redding e terzo un fantastico Loris Baz, che con la Ducati color acquamarina del Team Go Eleven replica pari pari il risultato ottenuto in Gara1 e Superpole Race: tre podi, tre terzi posti che fanno individuare nel coriaceo pilota francese uno dei piloti più combattivi, calato sul mondiale SBK come sostituto di Chaz Davies, e sorprendentemente subito a suo agio sulla Panigale V4R ufficiale.
Loris Baz ha la volontà assoluta di dimostrare alla Ducati, per prima, di essere un capitale spendibile nella prossima stagione. Inoltre al francese, grazie al suo stato di forma e ai suoi risultati, va il merito di aver riacceso l’interesse dei sostenitori di Ducati in questa ultima parte della stagione.
Adesso mancano due appuntamenti e – ne siamo certi – visto il livello agonistico del WorldSBK di quest’anno – ne vedremo ancora delle belle. Ne siamo sicuri e ci godremo – da appassionati veri – questi ultimi fuochi di battaglia, anche se sotto i riflettori, come protagonisti assoluti, ci saranno esclusivamente Toprak Razgatlioglu e la Yamaha e Jonathan Rea e la Kawasaki.